La penna degli Altri 25/03/2015 08:56
Calciopoli finisce in una bolla di sapone
IL TEMPO (M. VILLOSIO) - Due soli arbitri - su nove tra giacchette nere e guardalinee portati inizialmente a processo dalla procura di Napoli - condannati: Massimo De Santis, che aveva rinunciato alla prescrizione e si è visto confermare la condanna a dieci mesi per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, e Salvatore Racalbuto, che dopo la sentenza di appello aveva invece scelto di avvalersi della prescrizione. Gli ex fischietti Paolo Bertini e Antonio Dattilo, anche loro dopo la rinuncia alla prescrizione, assolti. E poi, ovvio, i verdetti per Luciano Moggi e Antonio Giraudo.
Annullata senza rinvio la condanna inflitta in secondo grado all'ex dg della Juventus per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, annullata anche quella all'ex amministratore delegato juventino per la medesima accusa nel processo con rito abbreviato. Nessuna assoluzione però per entrambi.
È un verdetto che già divide quello che nella notte di lunedì, all'una e diciassette, ha chiuso i due processi penali di Calciopoli. È un verdetto, quello prodotto dai giudici della terza sezione penale della Cassazione dopo sei ore di camera di consiglio, che accoglie in pieno le richieste formulate dal procuratore generale della Suprema Corte Gabriele Mazzotta e cristallizza l'esistenza di una associazione a delinquere finalizzata a truccare il campionato 2004-05, di cui hanno fatto parte due soli arbitri e che è riuscita ad alterare tre partite. Per Moggi infatti la Suprema Corte ha fatto cadere due delle tre imputazioni per frode sportiva in relazione ad altrettante partite (Cagliari-Juventus e Roma-Juventus) come richiesto dal pg.
Per lui, come per Giraudo e De Santis, ma anche il designatore arbitrale Pierluigi Pairetto e il vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini, non è arrivato il proscioglimento nel merito che i legali, mentre le ore di attesa nel ventre della Cassazione lasciavano ipotizzare chissà quali divergenze tra gli ermellini, avevano forse fatto un pensiero.
I reati restano. A nove anni e otto mesi dal 30 giugno 2005 - data ultima di consumazione del reato - l'associazione a delinquere non può però più dar corso a una condanna. In linea con quanto richiesto da Mazzotta, inoltre, la Corte ha dichiarato la prescrizione (senza proscioglimento nel merito) anche delle condanne inflitte in appello ad Andrea e Diego Della Valle, proprietari della Fiorentina, per due episodi di frode sportiva, e del patron della Lazio Claudio Lotito.
Sono state infine confermate le assoluzioni, già arrivate in appello, per gli ex arbitri Tiziano Pieri, Gianluca Rocchi, Paolo Dondarini e l'ex presidente Aia, Tullio Lanese, tutti imputati insieme a Giraudo nel processo con rito abbreviato riunito a quello con rito ordinario davanti alla Cassazione.
Il pg aveva respinto nella requisitoria la richiesta di prosciogliere l'ex «Big Luciano» dal ruolo di promotore dell'associazione a delinquere, aveva ribadito l'esistenza del sistema associativo riconosciuto dalla sentenza di secondo grado che ha condannato l'ex dg a due anni e quattro mesi e aveva sottolineato come sarebbero stati alterati «gli esiti delle partire del campionato di calcio 2004-05».