La penna degli Altri 21/02/2015 12:54
Lotito-gate, accertamenti sulla Lega Pro
IL MATTINO (P. TAORMINA) - Per il momento, il fascicolo è ancora contro ignoti. E sul procedimento aperto dalla Procura napoletana che indaga sui reati connessi alle manifestazioni sportive non c'è neppure una ipotesi di reato. C'è soltanto il nome di Pino Iodice, sentito ieri come persona informata sui fatti, che intorno alle 12 è stato ascoltato dai pm Danilo De Simone e Vincenzo Ranieri presso la Torre E del Centro direzionale. Tre ore in cui il dg dell'Ischia ha raccontato i motivi per cui è arrivato a registrare la telefonata con il presidente della Lazio, Claudio Lotito.
Iodice ha consegnato due plichi ai magistrati: oltre al nastro originale della conversazione, che è stata poi diffusa nei giorni scorsi, sono stati consegnati anche altri nastri, molto probabilmente le decine di sms che Lotito e lodi-ce si sono scambiati negli ultimi tempi e le altre telefonate registrate. La stessa documentazione, neigiomi scorso, èstata depositata da lodice in procura federale e alla superprocura del Coni. I pm vogliono far chiarezza sulla gestione della Lega Pro e sulle modalità con cui vengono ripartiti i proventi alle società. I magistrati, inoltre, stanno anche visionando i bilanci degli ultimi anni della terza lega italiana. È assai probabile, a questo punto, che nelle prossime ore possa essere convocato dai pm partenopei anche Lotito.
Iodice sull'interrogatorio glissa: «Non avevo bisogno di andare con un avvocato: io sono solo una persona informata dei fatti». Poi racconta: «Mi accusano di fare tutto questo per conto della Juventus e di Marotta ma sono tutte fesserie. Sono contento perla decisione di Tavecchio di togliere la delega alle riforme a Lotito, ma se questo era un Paese normale Lotito si sarebbe dovuto dimettere dalla carica di consigliere federale». Ammette di avere una grande amarezza: «Non mi aspettavo proprio che riuscisse a trovare i voti necessari per eleggere il delegato della Lega Pro. Non riescoa capire come certi presidenti abbiano cambiato idea all'ultimo istante. Ma ora poco mi importa: dobbiamo andare avanti in questa opera di pulizia del calcio italiano. Malagò e Delrio mi hanno fatto capire con i loro interventi che non sono da solo».