La penna degli Altri 04/01/2016 13:06
Doppia sfida in tribunale con i viola
IL TEMPO (A. AUSTINI) - Fiorentina contro Roma, storie di dirigenti passati da una parte all’altra, vecchi rancori, giocatori contesi, rivalità sul campo e ora una doppia battaglia in tribunale che, a giudicarla da fuori, assume i contorni dell’assurdo.
Dopo Salah, Ljajic. I fatti sull’egiziano sono noti da tempo e ora c’è una data: concesso la scorsa estate un via libera provvisorio, il 25 gennaio la Fifa deciderà sul trasferimento dell’attaccante, che la scorsa estate si è svincolato dal club di Della Valle grazie a un accordo privato firmato dall’ad fiorentino Sandro Mencucci ed è tornato momentaneamente al Chelsea prima di approdare in giallorosso. In questo caso la Roma è solo spettatrice, mentre tre giorni prima i legali giallorossi si ritroveranno di fronte ai colleghi incaricati dalla Fiorentina dinanzi alla Corte Federale d’appello: i viola rivendicano il pagamento di un bonus per Ljajic (nel frattempo passato all’Inter) che la Roma non ha alcuna intenzione di versare. Come rivelato da laroma24.it e confermato da sentenza pubblicata online, il Tribunale Federale Nazionale, sezione vertenze economiche, si è già espresso in primo grado sulla querelle rigettando il reclamo (nr. 043) presentato dalla società di Della Valle. È successo lo scorso 23 ottobre e due giorni dopo la Roma ha espugnato il Franchi, col primo gol segnato da Salah.
Ma cosa c’è alla base della richiesta della Fiorentina? Nell’accordo di cessione di Ljajic alla Roma stipulato il 28 luglio 2013, il cartellino era stato valutato 11 milioni più «un corrispettivo variabile - si legge nel comunicato emesso allora da Trigoria - fino ad un massimo di 4 milioni di euro, per bonus legati al raggiungimento da parte del Calciatore e dell’A.S.Roma di determinati obiettivi sportivi». In più era prevista una percentuale sulla futura rivendita del giocatore.
Una parte dei bonus era legata al piazzamento dei giallorossi nel campionato che stava per iniziare: circa 2 milioni in caso di scudetto, qualcosa in meno per la Champions e una cifra ancor più bassa per l’Europa League. Ottenuto l’accesso alla coppa più importante, il club di Pallotta a fine stagione ha regolarmente versato il premio pattuito. Poi, al termine del campionato scorso, la Fiorentina si è rifatta sotto: «Vi siete qualificati di nuovo in Champions, dovete pagare un altro bonus». Tra il sorpreso e l’irritato la Roma ha risposto picche, sentendosi poi chiedere almeno il versamento della quota fissata per l’Europa League. Che senso abbia lo hanno capito solo a Firenze.
La Fiorentina gioca sull’interpretazione della clausola sui bonus, sostenendo che fossero previsti per diverse stagioni sportive, a Trigoria rispondono che il contratto è chiarissimo e dice altro. Forti della prima sentenza favorevole, i dirigenti giallorossi non si aspettano sorprese il 22 gennaio.
Lo stesso ottimismo filtra su Salah. In questo caso le parti in causa sono la Fiorentina, il Chelsea e il giocatore. I viola chiedono un risarcimento economico agli inglesi e la squalifica dell’egiziano per aver firmato due contratti. Evidentemente dimenticano quella dichiarazione unilaterale siglata da Mencucci in cui veniva concessa la possibilità a Salah di svincolarsi al termine dei primi sei mesi di prestito, annullando di fatto gli altri 4 anni di contratto che la Fiorentina ha comunque depositato in Lega. Ma una volta ottenuto il transfer provvisorio dalla Fifa, il giocatore è tornato di proprietà del Chelsea per pochi giorni e poi la Roma ha potuto di nuovo tesserarlo regolarmente in Italia.
«Saprete cosa accadrà il 25 gennaio? Nulla» twitta il procuratore di Salah, Ramy Abbas. Da Firenze parla Mario Cognini: «La Fiorentina ha sempre cercato di fare in modo che gli impegni sottoscritti abbiano un valore», dice il presidente. E allora, in virtù di quel documento da lui stesso firmato, di cosa stiamo parlando? Alla Fifa la risposta, poi c’è da scommettere su una puntata finale al Tas. Tanto per non farsi mancare nulla.