Interviste Partita 11/04/2018 05:13
Roma-Barcellona, DI FRANCESCO: "Dentro lo spogliatoio ci credevamo veramente. Ora dobbiamo guardare avanti e ambire a qualcosa di più"
L'allenatore della Roma Eusebio Di Francesco ha parlato al termine del successo per 3-0 sul Barcellona che qualifica i giallorossi alla semifinale di Champions League
DI FRANCESCO A PREMIUM SPORT
Magari può raccontare che avete scritto una bella pagina di storia...
E' giusto che i giocatori festeggino, ci credevamo davvero. Ho abbracciato tutti, dicendo loro che domenica c'è il derby. si guarda avanti, non indietro. Dobbiamo sempre ambire a qualcosa di più
De Rossi le ha fatto i complimenti per l'assetto tattico vincente, quanto c'è di lei?
mi prendo le sconfitte e le parole ingrate ma non mi interessa, sono felice per loro. non è l'assetto tattico a fare la differenza ma la mentalità. Ho fatto questa scelta per dare meno ampiezza al loro gioco ed essere più aggressivo. Mi interessa di più la filosofia della squadra. E questo deve darci più forza
Serate come questa servono o serve qualcosa in più per il salto di qualità?
Serve sempre qualcosa in più, oggi raccogliamo i frutti di un grande lavoro. Mi prendo complimenti e critiche ma guardo avanti, non indietro
Anche una potenziale finale?
Perché non crederci? Deve essere il nostro obiettivo, se pensiamo 'come va va' sembra che ci accontentiamo. E non ci dobbiamo accontentare
La prestazione di Schick? Se n'è parlato in modo smisuratamente negativo.
E' un grande giocatore, ho messo questo sistema per aiutarlo. E' stato pericolosissimo e a livello tattico quasi perfetto. Felice per lui e per il lavoro di squadra che è stato eccellente.
Serata meravigliosa. Il rigore calciato da De Rossi, era stato deciso in anticipo che sarebbe stato lui il rigorista?
no, lo scelgo io, erano De Rossi e Nainggolan. De Rossi era il primo essendo il più abituato a calciarli, hanno fatto quello che c'era da fare.
Già proiettato al futuro?
Il mio lavoro è davanti a tutto e metto sempre grande passione. Ci vuole attenzione e serietà. Festeggerò a casa mia con i miei figli, poi penso sempre che si possa anche festeggiare qualcosa di più importante.
DI FRANCESCO A ROMA TV
Sensazioni.
Non nasce da ora, ma da un’idea, da una filosofia. Oggi ho cambiato modulo perché ho visto come ha giocato il Barcellona e credevo che ritoccando qualcosa e osando in più siamo stati più aggressivi del solito.
Adesso bisogna capitalizzare anche a partire dal derby di domenica.
Si, adesso serve convinzione. È una vittoria che è nata a Trigoria e la nostra forza è stata sempre credere e i ragazzi ci credono. Interpretazione perfetta.
Dopo la sconfitta contro la Fiorentina non era facile a livello psicologico.
In questa competizione in modo inconsapevole i ragazzi stanno tirando qualcosa di diverso, con questa mentalità dobbiamo farlo sempre.
Situazione tattica tra Schick, Nainggolan e Dzeko. Si può fare anche in campionato?
Si, certo. Oggi ho messo tutti nella condizione di potersi esprimere. Non ci ho dormito dopo la partita contro la Fiorentina e ho pensato a questo modulo che mi dava più soluzioni e che mi dava possibilità di mettere in difficoltà il Barcellona. Sono contento anche perché giocando a 3 dietro ho messo Fazio a destra perché ha più capacità tecniche e volevo giocare, mentre si è esaltato Manolas per la velocità, è stata una scelta azzeccata, me lo dico da solo.
Come hai fatto a convincere tutti nella rimonta?
Dopo la Fiorentina ho fatto vedere 50’ della gara di Barcellona e ho fatto vedere Barcellona-Chelsea per far capire la mia idea e i ragazzi hanno inteso perfettamente, ho fatto capire l’idea mentalmente e tatticamente e ho fatto un discorso motivazionale che non sto qui a dire. Ma poi quando si gioca una Champions nulla è impossibile, tutte le partite vanno giocare, mentre a Roma si pensa sempre alla partita dopo: questa mentalità va portata non a Roma, ma a Trigoria.
Rischiamo così però di sentirci male.
Questa gente meritava una serata da meritare e sono felice di farci parte. Viviamo per partite così.
DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA
Perché ha creduto in questa impresa?
Perché faccio l'allenatore. Ho studiato una partita in cui loro sono andati in difficoltà. Avevo gli interpreti adatti per giocare il 3-4-3.
Ha pensato al sistema di gioco anche perché con il 433 faceva fatica a realizzare?
In periodi in cui facevamo pochi gol volevo avvicinare più attacccanti al centrocampo. Oggi abbiamo fatto giocare non so quanti palloni a ter Stegen, e questo è per merito nostro. Io sono un pazzo ad aver cambiato così in questa partita ma devo ringraziare i miei ragazzi che hanno fatto un lavoro straordinario.