Eventi 11/11/2016 00:00

Stadio Roma, Caudo: "Serve chiarezza per trattare il progetto". Civita: "Senza infrastrutture diremo no" (FOTO)

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DALLA FACOLTÀ DI ARCHITETTURA DI ROMA TRE EMANUELE ZOTTI - Oggi, alle ore 17.30, presso la facoltà di Architettura di Roma Tre andrà in scena l'incontro 'Dallo ad una romanella di stadio'. Promotore dell'incontro è Giovanni Caduo, già assessore all’Urbanistica della giunta Marino.

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19.50 -Ecco l'intervento di Michele Civita, assessore alle Politiche del territorio e alla mobilità della Regione Lazio: "La Regione ha una funzione descritta anche dalla legge sugli stadi. Il progetto arriva in Regione che è competente se c'è una variante urbanistica. Alla Raggi abbiamo detto: se pensi sia uno scempio, vai in consiglio comunale e chiudi la partita. Questo non è stato fatto, su altre questioni sono state fatte delle modifiche, sullo no. Di conseguenza, è partita la Conferenza dei Servizi. Ora serve la delibera del Comune. Ovviamente questa delibera deve essere coerente con quello di cui si è discusso. Se si pensa che il progetto sia uno scempio il Comune di Roma ha il dovere di fermare questo iter. Se invece pensa che si possa migliorare il progetto allora deve lavorare nella Conferenza dei Servizi, che sta lavorando abbastanza bene. Cosa succederà? Vediamo, dipende molto dalla volontà politica del Comune. Noi dobbiamo dare certezza dei sì e dei no a chi vuole investire a Roma. La Conferenza lavora abbastanza bene, c’è totale trasparenza. Indicizzeremo meglio il sito della Regione sullo stadio. Stiamo lavorando con il massimo della trasparenza possibile, utilizzando un nuovo metodo. Sono d’accordo con Caudo quando dice che se ci fosse solo lì lo Stadio non andrebbe bene. Servono le opere pubbliche. Per fare in modo che la Roma-Lido diventi una ferrovia non bastano i 180 milioni a disposizione della Regione. Lo stadio da solo non regge, non conviene farlo, o si fanno i servizi o non si fa".

19:30 - Prende la parola Fernando Magliaro, giornalista de Il Tempo, che commenta le ultime affermazioni dell'Assessore all'Urbanistica Berdini: "La Regione ha reso pubblici quasi tutti i documenti necessari, anche se non c'è una guida per leggerli. La Regione ha messo sul tavolo una serie di dati, ma il Campidoglio continua a smentire il lavoro della Regione. La domanda è: che senso ha mandare il progetto in Regione se poi Berdini critica qualsiasi cosa voluta dal progetto?".

19:00 - L'avvocato Francesco De Blasio, esperto di investitori esteri in affari immobiliari, effettua una disamina proprio sugli investimenti e i loro rendimenti. Secondo l'avvocato: "Perdere l'opportunità del progetto legato allo sarebbe un danno per la città, perché la priverebbe di un sicuro flusso di denaro. Berdini compie degli atti in un senso e poi esterna parole in un altro senso".

18.03 - Arrivato anche Civita, assessore all’Urbanistica e all’Ambiente della Regione Lazio

17.53 - Queste le parole di Caudo: "Servirebbe più chiarezza per trattare un progetto come quello di , perché altrimenti si rischia di danneggiare la città. Noi vorremmo che si dicesse sì con trasparenza, o altrimenti no ma con coerenza di ciò che si scrive e si dice, ovvero la voglia di chi governa di bloccare tutto. Ci saremmo aspettati che si prendesse una decisione chiara al momento del cambio dell’amministrazione. Il rischio è di percorrere una strada che porta a problematiche. L’aver inviato alla Regione un progetto che non si condivide, trasforma la Conferenza dei Servizi da un qualcosa di tecnico a un qualcosa di politico, con trattative. È un disastro, sono danni per tutti. Se è sì e siamo rigorosi, se è no diciamo no e siamo altrettanto rigorosi"

"Perché abbiamo imbastito questa procedura e non abbiamo fatto un’attuazione diretta del piano regolatore? Lo stadio ha 60mila spettatori, per cui servirebbero 160 mila metri cubi, cifra che rientra nel piano regolatore - prosegue Caudo - Questi 160mila metri cubi equivalgono a carichi urbanistici per 1403 abitanti. Non tutti i metri cubi sono uguali! L’area di è edificabile dai 69.000 e 354.000 metri quadri. Il piano regolatore lo consente, potrebbe esserci da subito l’attuazione diretta. Il carico urbanistico è 50 volte superiore al Piano Regolatore. Rispettare i metri cubi previsti dal PRG ma fare lo stadio non è applicare le regole. E’ un disastro per la città. Quindi si è deciso per questo iter. E’ stato detto che sono state inserite opere pubbliche per far costruire di più il privato. Noi abbiamo fatto così: è stata ridotta la cubatura ed aumentate le opere pubbliche. Non ne posso più del fatto che non si deve fare la metropolitana. Per arrivare a servono 16 treni l’ora, possono essere 8 via metro e 8 via Roma-Lido o anche 16 tramite la Roma-Lido. Deciderà la conferenza dei servizi. Il bacino di utenti che andrà allo Stadio è concentrato nel centro città, mentre la Roma-Lido si concentra sulle aree esterne. Per questo si preferiva la soluzione della metro B, si erano fatte considerazione di carattere trasportistico. E’ uno stadio che ha tre uscite pedonali, è stata una cosa imposta anche dal . Non so su quale carta si dice che l’area dello stadio è esondabile, non lo dice nessuno. Ma qualcuno usa ancora questa parola ‘esondazione’ per l’area… Sono stati previsti 10 milioni di euro per la messa in sicurezza del Fosso di Vallerano. La cui area è esterna a quella dove sorgerà lo stadio. Le opere pubbliche sono obbligatorie, quindi da realizzarsi anche se crescono i costi. E’ previsto nella delibera che si può ridurre la SUL. Se un’opera pubblica la fa il pubblico automaticamente si riduce la SUL. Se il Comune metti i soldi fa le opere pubbliche e quindi non ci sono i grattacieli. Le opere pubbliche valgono 195 milioni di euro. La patrimonializzazione pubblica è di 363 milioni totali ed era di 270 milioni quando ci è arrivata la proposta iniziale. Un’incidenza del 25% sul totale dell’intervento sullo (totale 1,5 miliardi di euro). Il privato si assume il rischio di impresa della realizzazione degli uffici (le torri) ma restituisce il 100% della ‘rendita’ (calcolata in 805 euro al mq) al Comune. Il Comune non ci mette un euro. Il pubblico porta a casa 281 euro al metro cubo in questa operazione. Vediamo alcuni esempi: Porta di Roma porta 41 euro al metro cubo, Ponte di Nona 51 euro. Noi volevamo che lo stadio fosse la prima opera per dare vita ad un rapporto pubblico-privato come nelle altre grandi città europee. Noi volevamo fare il contrario rispetto a quanto fatto fino ad oggi con le grandi operazioni, a Porta di Roma non ci sono neanche i soldi per tenere le luci accese".

17.30 - Arrivato Giovanni Caudo, l'ex assessore all'Urbanistica della giusta Marino

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