Trigoria e dintorni 15/01/2010 10:39

Trigoria, out Mexes e Tonetto. Totti col pallone. Vucinic lascia l'allenamento. De Rossi corre con Bertelli

Ore 10.30: la squadra scende sul campo B. Dopo il consueto riscaldamento il gruppo si sposta sul campo C. Mister Ranieri divide subito la squadra in due gruppi: 

Rossi - Perrotta, Pizarro, Baptista, Ménez, Cicinho, Faty, Cassetti, Vucinic, Juan, Esposito.

Verdi - Cerci, Riise, Motta, Burdisso, Andreolli, Taddei, Brighi, Pit, Toni.

Assenti dal campo , , Mexes e Tonetto. Allenamento differenziato per Okaka, sul campo B.

Ore 10.50: la squadra inizia gli esercizi di circolazione della palla. I portieri lavorano con il Pellizzaro sul campo C.

Ore 11.00: Come accaduto nei giorni scorsi scende in campo con qualche minuto di ritardo rispetto ai compagni. Il capitano lavora sui gradoni insieme a Vito Scala, è chiaro l'intento di forzare per vedere come reagisce il ginocchio infortunato.

Ore 11.20: proseguono gli esercizi sulla circolazione di palla, ora con l'aggiunta delle mini-porte. Fuori dal centro tecnico sono presenti una ventina di tifosi, che cercano in ogni modo di vedere i loro calciatori preferiti.

Ore 11.30: interrompe gli esercizi sui gradoni per lavorare con il pallone sul campo C, sempre sotto lo sguardo vigile di Vito Scala. Leggera preoccupazione arriva da Vucinic che lascia l'allenamento anzitempo. Il resto del gruppo prova esercizi con cross e tiri nello specchio della porta.

Intanto continuano senza sosta i lavori degli operai per rialzare la rete di protezione.

Ore 12.20 : scende sul campo C per fare differenziato con Bertelli. Il resto del gruppo prova conclusioni in porta, Doni a difendere i pali.

Intanto si cerca di capire perchè Vucinic abbia abbandonato il campo anticipatamente, facendo preoccupare e non poco i tifosi. Il montenegrino avrebbe accusato un problema alla caviglia destra. Stessa sorte per Andreolli che esce prima insieme a Spataro per un dolore alla gamba destra.

Poco dopo l'allenamento finisce e i giocatori rientrano negli spogliatoi.

Dall'inviato Adriano Serafini