Stadio Roma 31/05/2024 18:00

Stadio Roma: per il Tar è inammissibile il ricorso dei proprietari degli immobili di Pietralata. E l'iter amministrativo è solido

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Nuova svolta per lo Stadio della Roma a Pietralata. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa, il Tar del Lazio ha dichiarato inammissibile il ricorso di alcuni proprietari di unità immobiliari nell’area dove dovrebbe sorgere l'impianto. La società giallorossa veniva accusata di "non aver dichiarato di possedere i requisiti soggettivi previsti dal 'secondo' codice dei contratti pubblici in tema di finanza di progetto, né Roma Capitale, prima di dare corso agli atti impugnati, li ha comunque verificati, con conseguente invalidità della proposta di cui allo studio di fattibilità presentato dalla As Roma e illegittimità, in via derivata, degli atti adottati dall'Amministrazione". La Roma considerava il ricorso infondato sotto vari punti di vista e il TAR ha dato ragione al club giallorosso, spiegando come i ricorrenti "non hanno fornito prova alcuna del titolo di proprietà asseritamente vantato sugli immobili siti in Roma, via della Ruta” e “la prova del titolo giuridico sottostante è condizione per fare ritenere sussistente la condizione di vicinitas rispetto alla località in cui il progetto in questione potrebbe essere realizzato. I giudici hanno ritenuto fondato anche "il rilievo relativo alla carenza di interesse ad agire, in particolare sotto il profilo dell’attualità dello stesso. Spetterà al progetto definitivo, ancora da presentare a cura di As Roma quale soggetto promotore, la compiuta perimetrazione dell’area interessata dal progetto, anche per le implicazioni di carattere espropriativo se le aree dei ricorrenti dovessero essere toccate dallo stesso progetto".

(ansa)


Il Tar del Lazio dichiara inammissibile il ricorso proposto dai titolari di alcuni immobili presenti nella zona d'interesse dello Stadio a Pietralata, dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto della Roma, e soprattutto sottolinea in questo modo la solidità del progetto e dell'iter amministrativo seguito finora dal club giallorosso.


Il Comitato di Coordinamento Si al Parco, Si all'Ospedale, No allo Stadio ha diramato un comunicato con il quale prende atto della decisione e riafferma le proprie convinzioni promettendo di inviare un ulteriore ricorso nel corso delle prossime fasi dell'iter. Di seguito il comunicato: "Prendiamo atto della decisione del Tar Lazio sul ricorso proposto dai proprietari delle abitazioni di Via della Ruta, affiancati da cittadine e cittadini, associazioni e comitati territoriali, evidenziando anzitutto che l'odierna sentenza, basata sulla mancata presentazione di un documento facilmente superabile e dimostrabile in qualsiasi altro grado di giudizio, non ha ancora sciolto i numerosi dubbi sulla correttezza della procedura adottata, che - come pure considerato nella sentenza- saranno oggetto di attenta valutazione nel momento in cui la AS Roma dovesse depositare il progetto definitivo. Restano pertanto indissolubili le nostre contestazioni sulla procedura sin qui adottata, motivazioni sulle quali ad oggi non vi e stata alcuna espressione, che saranno nuovamente oggetto di ricorso nelle eventuali prossime fasi dell'iter che l'As Roma Srl ed il Comune di Roma intenderanno adottare. Ad oggi sono decorsi 46 giorni dall'ultima attività di cantiere svolta sull'area interessata dal progetto che, con ogni probabilità, sarà prossimamente oggetto di nuove sorprese in termini di salvaguardia del verde e della biodiversità. Come Coordinamento Si al Parco, Si all'Ospedale - No allo Stadio, come cittadine e cittadini parte attiva di questa lotta, rappresentiamo infine che assumeremo, tutti insieme, ogni iniziativa che si renderà necessaria per fronteggiare affermazioni speculative da parte di chi, nel chiaro tenore della sentenza del TAR Lazio, intenda diffamare o affermare che i ricorrenti non siano nella piena ed esclusiva proprietà delle proprie rispettive abitazioni, cavalcando l'onda della disinformazione a cui diversi attori istituzionali, facendo leva sul proprio ruolo, ci hanno sino ad oggi abituato".