Sfida nella sfida 17/11/2017 02:04
LA SFIDA NELLA SFIDA: El Shaarawy vs Immobile
LAROMA24.IT - Il derby è arrivato. Sabato alle 18 l'Olimpico si riempirà a festa per la stracittadina che quest'anno mette in palio punti preziosi in ottica Scudetto, obiettivo forse insperato ad inizio stagione per entrambe le squadre. Ma Roma e Lazio sono lì, in alto, meritatamente, trascinate anche dai loro uomini più in forma: Stephan El Shaarawy (3 gol nelle ultime 3 partite stagionali) e Ciro Immobile (capocannoniere della serie A con 14 reti).
RIENTRO AMARO - A dire il vero l'ultima settimana per i due non è stata certo delle migliori, per usare un eufemismo, visto il fallimento della Nazionale nei playoff mondiali contro la Svezia. Con Belotti non al meglio e Insigne "mal visto" dal ct Ventura, su Immobile erano riposte tutte le speranze di un paese che non andrà ai Mondiali per la prima volta dopo 60 anni. L'attaccante biancoceleste peró, rimasto in campo tutti i 180 minuti della doppia sfida con gli svedesi, non è stato quasi mai pericoloso complici anche gli scarsi rifornimenti che gli sono arrivati. Ed è proprio in quest'ottica che poco si spiega l'utilizzo limitato che Ventura ha fatto di El Shaarawy. Il Faraone, addirittura in tribuna nella gara d'andata, è stato buttato nella mischia solamente nell'ultima mezzora del match di San Siro dimostrando per altro di essere uno dei più pericolosi e più in forma di tutta la rosa azzurra: la splendida doppietta al Chelsea di 15 giorni fa meritava forse maggiore considerazione.
RINASCITA "CAPITALE" - Dovrà essere quindi la Capitale a "consolare" i due, a cominciare dal derby di sabato. Capitale che ha regalato a El Shaarawy e Immobile la rinascita sperata dopo alcune stagioni deludenti. Il "grande salto" infatti non è riuscito al giocatore di Torre Annunziata: dopo la splendida stagione 2013-14 con il Torino, chiusa con 22 gol in 33 partite, le due esperienze all'estero con Borussia Dortmund e Siviglia sono state fallimentari complice il mancato adattamento ad calcio diverso dal nostro. La firma con la Lazio nel luglio 2016 ha riconsegnato alla serie A un giocatore letale negli ultimi 16 metri, capace di segnare 0,78 gol di media a partita con la maglia biancoceleste. Il percorso di El Shaarawy, di due anni più piccolo del "collega", è molto simile: dopo le prime due stagioni molto positive da "rookie" con il Milan (nel 2012-13 chiude il girone d'andata con 14 centri in 19 gare), la maturità calcistica è tardata ad arrivare a causa soprattutto dei numerosi infortuni che ne hanno rallentato l'esplosione. Anche nel caso dell'italo-egiziano l'esperienza all'estero con il Monaco nel 2015-16, chiusa con 0 gol all'attivo, è stata tutt'altro che positiva e nel gennaio del 2016 è arrivata la chiamata della Roma a sancirne la rinascita calcistica: subito 8 gol nei primi 6 mesi di avventura in giallorosso e ben 44 presenze complessive nella stagione successiva, la scorsa, con Spalletti in panchina in cui El Shaarawy si è completato anche tatticamente. Quest'anno dopo un inizio complicato Di Francesco ha dimostrato di puntare fortemente sul Faraone che lo sta ripagando a suon di ottime prestazioni e di gol. Gol che spera di trovare anche sabato, lui che contro la Lazio ne ha già segnati 2 (uno in campionato e uno in Coppa Italia), gli stessi segnati da Immobile alla Roma, entrambi in Coppa Italia.