Sfida nella sfida 23/01/2016 20:04
LA SFIDA NELLA SFIDA: Dzeko vs Mandzukic
LAROMA24.IT ( Piergiorgio Frazzini ) - Ancora una volta Juventus-Roma. A distanza di un girone da quel meraviglioso pomeriggio di fine agosto, ancora una volta la sfida con gli storici rivali di Torino potrebbe rivelarsi decisiva per il proseguo della stagione. Rispetto alla gara d'andata sono cambiate molte cose in casa giallorossa: Garcia ha lasciato le redini a Spalletti, la squadra non è più tra le favorite nella corsa al titolo ed Edin Dzeko non è più, a detta di molti, il bomber che a Trigoria aspettavano da quindici anni. Sono passati soltanto 145 giorni da quel Roma-Juve in cui il bosniaco fece esplodere di gioia una Sud strapiena, regalando ai tifosi i 3 punti e la convinzione di esser diventati il gruppo da battere. Sembra passata un'eternità, la situazione per Edin e la squadra è ben diversa, ma allo Stadium tutto, o quasi, potrebbe cambiare.
L'ATTACCANTE IDEALE - "Se mi avessero chiesto: "Che attaccante avresti voluto per la sua Roma di quelli che non ha?". Avrei risposto: "Dzeko"". Semplice e diretto. Così Spalletti, alla sua prima (nuova) conferenza da tecnico giallorosso, ha voluto esternare la fiducia nel centravanti bosniaco, giocatore in grado di poter esser pericoloso anche sulla 'palla passante'. Parole d'amore e di stima, contestualizzate tatticamente, che però non hanno prodotto l'esito sperato. Edin infatti nell'esordio all'Olimpico della nuova Roma spallettiana ha sprecato molte occasioni, consacrando un digiuno che in campionato dura dal 21 novembre. Il momento è delicato, ma nonostante le critiche da parte di una certa frangia della stampa e dei tifosi, tecnico e squadra continuano a puntare sul centravanti ex City, dai piedi del quale passa la rinascita giallorossa. Non tutti lo hanno capito, il capitano sì. Non a caso le ultime da Trigoria raccontano di un Totti molto vicino a Dzeko, intento a spiegargli i movimenti voluti da quello stesso mister che, dieci anni fa, trasformò il miglior assistman del campionato, nel secondo cannoniere all-time della serie A.
PERCORSO INVERSO - Se per Dzeko e la Roma questi 145 giorni hanno cancellato tutte le speranze d'inizio stagione, per la Juve e per il suo centravanti Mario Mandzukic hanno segnato l'inizio della rimonta. I bianconeri hanno infatti recuperato, sui giallorossi e non solo, un distacco di dodici punti, arrivando ad infilare una striscia positiva (ancora valida) di dieci vittorie consecutive in campionato. La svolta è arrivata dalle parole dei leader dello spogliatoio, che con personalità hanno spronato tutto l'ambiente. Da quel momento la Juve non si è più fermata, trascinata dalla sua coppia d'attacco Dybala-Mandzukic. Se l'argentino è ormai idolatrato a Torino come il nuovo Tevez, il croato, dopo un inizio in ombra caratterizzato da un infortunio, sì è ritagliato lo spazio che merita all'interno dello scacchiere tattico di Allegri. 6 gol e 2 assist nelle ultime 10 in campionato: questo lo score di Mario, prima punta di altri tempi che si fa apprezzare anche, e non poco, per la sua innata attitudine al sacrificio. Se la Jugoslavia fosse ancora unita avrebbe potuto giocare al fianco di Dzeko in Nazionale, intanto, come un girone fa, si troveranno l'uno contro l'altro in uno dei match più attesi della stagione.