Sfida nella sfida 11/01/2014 17:19
LA SFIDA NELLA SFIDA: Florenzi vs Bertolacci
IL "MAESTRO" COMUNE - Florenzi e Bertolacci sono nati entrambi nel 1991, a Roma. Di fede romanista, cominciano la loro carriera tra le fila degli allievi nazionali della squadra giallorossa. Conquistano da subito la fiducia di Bruno Conti, ma sarà Bertolacci il primo dei due ad essere integrato nella rosa della Primavera, nel 2008. Florenzi ci arriverà solo l'anno dopo, divenendo però capitano della squadra che nel 2010-2011 conquisterà il titolo di Campione d'Italia. Sotto la guida di Alberto De Rossi, i due ragazzi mettono in luce tutte le loro caratteristiche, tanto che Bertolacci diverrà da subito uno dei giovani calciatori più richiesti sul mercato. Nel Gennaio 2010 finisce in prestito al Lecce, che ne riscatterà poi la metà del cartellino, costringendo la Roma a contro-riscattarlo per riportarlo alla base. Un anno dopo, finisce nell'operazione tra Roma e Genoa, per l'acquisizione di Mattia Destro.
Quella di Florenzi, invece, è tutta un'altra storia: dopo il titolo conquistato, il centrocampista viene ceduto in prestito al Crotone (che ne riscatterà il cartellino praticamente a costo zero) per fare esperienza, ed il giorno del suo esordio, nell'Agosto 2011, segna anche la sua prima rete da professionista, per il momentaneo vantaggio dei calabresi contro il Livorno. A fine anno verrà premiato come miglior giovane del campionato cadetto. Per riportarlo a Trigoria, Walter Sabatini spende più di un milione di euro, attirando su di sè svariate critiche per l'operazione, ma ritrovando un calciatore che nelle successive gestioni di Zeman e Garcia, sarà praticamente un titolare fisso.
CHI SONO - Di corporatura e statura simili, sia Alessandro Florenzi, che Andrea Bertolacci, cominciano la loro carriera giovanile come trequartisti. Sapientemente indirizzati da De Rossi senior, però, fanno della duttilità tattica una delle loro armi principali.
Florenzi sa ricoprire praticamente ogni ruolo del centrocampo: è stato impiegato come interno (sia destro che sinistro) da Zeman, come trequartista al Crotone, e come punta esterna dall'attuale coach Garcia. In caso di emergenza, però, sa ricoprire anche il ruolo di terzino destro, facendo della corsa, della generosità e della capacità di inserimento, le sue armi più letali. Si trova ad essere talmente generoso, che quasi sempre arriva stremato dopo un'ora di gioco: in 55 partite ufficiali di Serie A, infatti, è stato sostituito 28 volte (l'anno scorso, con 18 uscite dal campo, è stato il più cambiato del campionato).
Bertolacci, invece, preferisce svariare sul fronte offensivo: la sua duttilità sta nel poter giocare in qualsiasi ruolo dietro la punta, sia centralmente che come laterale. Ama fornire assist ai compagni e salare l'uomo. Rispetto a Florenzi vanta più presenze (77 totali ) in campionato, e più reti (12, in tutto, contro le 7 del romanista). Anche come esperienza in nazionale i due calciatori praticamente si equivalgono: per entrambi 11 presenze totali, ma Florenzi ne vanta di più in Nazionale maggiore rispetto al genoano. Dal punto di vista disciplinare, invece, il romanista sembra più irruento: 26 cartellini gialli totali in carriera, contro gli 11 di Bertolacci.
COSI' IN QUESTA STAGIONE - Quest' anno, diverse le sorti dei due calciatori: Florenzi, grazie anche alla sua capacità di mantenere equilibrata la squadra, è un perno inamovibile della formazione di Rudi Garcia, avendo collezionato 18 presenze, di cui 13 da titolare. Per lui già 4 reti e 2 assist, che lo rendono il miglior marcatore stagionale della Roma.Bertolacci, invece, fatica a trovare il proprio posto sotto le guide di Liverani prima e Gasperini poi: solo 8 presenze, sempre sostituito tranne in un caso. Ha segnato due reti, però, nelle ultime tre giornate: in casa contro l'Atalanta, e nell'ultimo match contro il Sassuolo, dimostrando così di vivere un buon momento di forma. La punta rossoblu non è mai stata ammonita, mentre Florenzi è in diffida (3 cartellini contro Verona, Lazio ed Udinese).
A pochi mesi dal Mondiale, due dei talenti più giovani del nostro calcio sono pronti a dare tutto sul campo e fuori, per convincere il CT Cesare Prandelli a portarli in Brasile.