Sfida nella sfida 04/12/2013 14:54

LA SFIDA NELLA SFIDA: Gervinho vs Cuadrado



I FUNAMBOLI - L'ivoriano della Roma, Lombe Yao Kouassi ed il colombiano Juan Guillermo Cuadrado Bello, della , sono tra quei giocatori in grado di infiammare le tifoserie e terrorizzare le difese avversarie. Entrambi, infatti, possono essere definiti come dei funamboli del calcio: tecnica, velocità, sfacciataggine e dinamismo sono le loro caratteristiche principali. Di età e conformazione fisica simile, i due giocatori fanno dell'imprevedibilità nel saltare l'uomo e nella velocità d'esecuzione, la loro arma più pericolosa. Gervinho, servito in campo aperto, è devastante: dribbla l'avversario indistintamente a destra e sinistra, apparendo quasi caracollante nel suo modo di fintare il movimento che quasi sempre lascia a terra il primo che gli va incontro. Il calciatore africano fa degli strappi e dei cambi di velocità quasi un'arte, essendo in progressione e scatto uno dei calciatori più veloci del campionato italiano. Così come Cuadrado, giocatore che spesso ama irridere gli avversari con finte e contro-finte fino ad ubriacarli. Entrambi amano partire dalle due fasce d'attacco, per poi accentrarsi e concludere in porta, o servire i compagni liberi. Gervinho, pur non essendo un "cecchino" dell'area di rigore, è molto più prolifico di Cuadrado: 335 partite giocate, ed 86 reti messe a segno, contro i 15 gol appena del colombiano, in 140 partite ufficiali. Tutti e due, poi, hanno la caratteristica di subire molti falli, con tantissimi cartellini gialli guadagnati a proprio favore.



STORIE DI "FLOP" - Non solo in campo, ma anche nella storia del loro approdo a Roma e , le storie di Cuadrado e Gervinho sono molto simili. Il colombiano, infatti, è stato quasi scaricato dall'Udinese due anni fa, dopo un 'ottima stagione nel Lecce (poi finito in disgrazia) durante la quale è sempre stato considerato come comprimario di Muriel, ora in Friuli. Pradè, direttore sportivo dei toscani, ha creduto in lui, ed ora è quasi impossibile per Montella farne a meno. Per Gervinho, invece, la storia parte da un po' più lontano, da quei 36 gol in 93 partite che hanno fruttato uno scudetto e molte soddisfazioni al Lille di , di cui l'ivoriano era perno fisso. Con il trasferimento in Inghilterra, all', l'attaccante perde molte delle sue certezze, dando vita a due stagioni totalmente incolori (pochi mesi fa ha dichiarato di "Aver bisogno della fiducia del tecnico e dell'ambiente, per rendere al meglio"). Per via di appena 11 gol in circa 60 partite, il giocatore è arrivato addirittura ad essere sbeffeggiato dalla tifoseria, ma non solo : svariati addetti ai lavori vedevano in lui un "brocco", per non dire di peggio. Così, quando in estate lo ha richiesto alla società come rinforzo per l'attacco, il calciatore non ci ha pensato su due volte, venendo però accolto dal dubbio di tifosi, opinionisti e commentatori: "guadagna troppo", "non vale un decimo di Lamela", "non può essere titolare", si diceva. Ora, invece, basta che tocchi palla per far alzare in piedi gran parte dello stadio e della tifoseria (per cui è già un idolo indiscusso), tra un dribbling, uno scatto, ed un tiro magari sbagliato.

IL RENDIMENTO - In questa stagione Gervinho e Cuadrado stanno dimostrando a tutti di che pasta sono realmente fatti: non è un caso che la Roma, durante l'infortunio dell'ivoriano abbia perso qualche punto, e gran parte della sua imprevedibilità offensiva. Non tanto per i 3 gol che ha messo a segno finora, ma per la mole spaventosa di occasioni pericolose che crea saltando sistematicamente il primo avversario creando superiorità numerica. Con 10 presenze, Gervinho è stato tra i più utilizzati da , ripagando la fiducia del tecnico anche con qualche assist e con molti palloni recuperati anche in fase difensiva. Così come Cuadrado, l'uomo più imprevedibile dell'attacco viola: ha messo a segno 2 reti in 10 partite, ma molti assist per i compagni nascono dai suoi piedi. Unico neo del colombiano è l'aspetto disciplinare, visto che spesso tende ad esasperare i contatti con gli avversari, simulando dei falli che già gli sono costati un'espulsione (pur ingiusta sotto certi aspetti) contro il in questa stagione. Il pronostico della sfida di domenica, insomma, anche nei duelli tra gli interpreti è molto incerto, ma quel che è certo è che ci sarà da divertirsi, qualsiasi sia il risultato. 

Danilo Gulisano