Sfida nella sfida 29/10/2013 11:16

LA SFIDA NELLA SFIDA: Borriello vs Pellissier

"PROFILO UNICO" - Borriello ritrova la Roma quasi per sbaglio. Di passaggio, o almeno così sembrava, il centravanti di San Giovanni a Teduccio, torna nella capitale a luglio, dopo una positiva stagione (28 presenze e 12 gol) al . Giusto il tempo delle consuete reti nelle amichevoli precampionato, si pensava, e poi un altro, l'ennesimo, prestito lontano dai palcoscenici romanisti. Ancora in Liguria, con Gilardino o Quagliarella a Trigoria. Trattative intavolate quasi per inezia, in noti ristoranti milanesi nelle ultime ore di inizio settembre. Ma il suo alto ingaggio (5,4 milioni lordi) è un ostacolo troppo grande per un valzer di punte così sostanzioso. Così l'attaccante cresciuto al Milan resta alla Roma. I fischi ricevuti durante l'Open Day non lo scalfiscono perchè c'è la fiducia di : "Il suo è un profilo unico nella rosa, è un attaccante d'area".

APPANNAMENTO - La permanenza di Pellissier al Chievo non è mai stata in dubbio. Da quando ha sposato i colori gialloblù, nel 2002, un anno dopo la prima promozione dei clivensi nella massima serie, l'attaccante cresciuto nelle giovanili del Torino ha giocato 362 partite segnando 107 gol. Recordman di presenze e di reti degli "Asini volanti", Pellissier è stato punto fermo per tutti gli allenatori che si sono alternati sulla panchina del Bentegodi, da Del Neri a Di Carlo, passando per Iachini, Pillon e Pioli. Nel febbraio del 2012 il suo ingresso nella lista degli indagati del processo "Last Bet" sul calcioscommesse (per Inter-Chievo 4-3 del 2010). Da quel momento qualcosa comincia a incrinarsi. Non con l'ambiente, che continua a considerarlo una bandiera, ma con il campo. Pellissier sembra sempre più appannato, e Corini inizia a preferirgli sempre più spesso Paloschi, ispirato da Thereau.

STAGIONE A CONFRONTO - Se per Borriello la Serie A 2013/14 riserva subito un posto da titolare negli 11 che sceglie di mettere in campo a Livorno, Pellissier deve aspettare la 4° giornata, nella partita casalinga con l'Udinese. E non delude: al 14' pareggia il gol di Maicosuel e avvia la rimonta del Chievo, completata poi al 40' da Rigoni. La rete non basta a Sannino per accordargli troppa fiducia: solo nei match contro il Catania e inizia la partita dal 1', ma il Chievo raccoglie 2 sconfitte. Come l'attaccante di Aosta, anche Borriello vede il campo spesso dalla panchina, ma lo considera come la prima riserva alle spalle del 'sacro' tridente --Gervinho e non esita a buttarlo in campo quando per scelta forzata o tecnica uno dei tre esce. Sotto la casella gol però c'è ancora uno 0. 1 gol in 2 in 735' totali. Troppo poco per due attaccanti da 232 gol in carriera (96 Borriello, 136 Pellissier).

UGUALI E DIVERSI - "Si vive come si gioca", riecheggia a Trigoria da qualche anno. Frase più che calzante per le gesta, calcistiche e non, di Borriello e Pellissier. Avvenente, alla moda, sfrontato il primo quanto dimesso, taciturno ed esile il secondo: differenze che in campo si traducono in due modi completamente diversi di interpretare il ruolo dell'attaccante. Il giallorosso in campo è più fisico e quindi più appariscente, anche nella ricerca del gesto tecnico, mentre Pellissier è il classico rapace d'area. Modalità differenti anche di approcciare il mondo del calcio in generale: Borriello è una sorta di gigolò del pallone, avendo cambiato 9 squadre in 13 anni di carriera senza mai restare per più di una stagione nella stessa rosa. Il gialloblù, dopo le parentesi con il Torino, il Varese e la Spal, ha fatto del Chievo (dal 2002) quasi una ragione di vita.

IN AZZURRO - I due hanno vestito anche la maglia azzurra. 7 presenze senza reti per Borriello, che ha esordito il 6 febbraio del 2008, convocato da Donadoni, subentrando al 71' a Toni nell'amichevole di Zurigo tra Italia e Portogallo. Ha anche partecipato alla spedizione di Euro 2008 senza mai però scendere in campo. Due anni dopo Lippi lo ha inserito nei 28 pre-convocati per Sudafrica 2010, escludendolo però dalla lista definitiva. Un timbro nell'unica apparizione azzurra per Pellissier: era il 6 giugno del 2009 a Pisa quando Lippi ha mandato in campo la Nazionale "di scorta". L'attaccante di Aosta, entrato al 17' del secondo tempo, ha realizzato il definitivo 3-0 con una spettacolare girata di sinistro.

Lorenzo Censi