Sfida nella sfida 20/09/2012 18:31

LA SFIDA NELLA SFIDA: Florenzi vs Conti

PARTENZE - Quando nell'estate 1999 fu lasciato partire verso Cagliari con la formula della comproprietà, Daniele Conti pensava già al suo ritorno a Roma. Un esilio sardo, un anno di praticantato per accumulare  l'esperienza necessaria a togliersi il fardello ingombrante delle gesta del padre. Non era bastata l'inzuccata del 6 dicembre contro il Perugia e la corsa sotto la Sud abbracciato a . Bisognava dimostrare di essere un giocatore vero, un giocatore da Roma, degno di far parte della squadra che da lì a due anni sarebbe diventata campione d'Italia. Non andò proprio così.  

Alessandro fa il suo esordio in Serie A il 22 maggio 2011 in Roma-Sampdoria. E' l'ultima partita del Campionato, della Roma di Montella e della gestione Sensi. In un Olimpico piuttosto freddino complice la  stagione che ha regalato solo la soddisfazione dei due derby vinti, l'ingresso in campo all'86' del capitano della Primavera al posto di lascia indifferente la maggiorparte dei tifosi presenti. Al ritorno dalle vacanze Luis Enrique non è intenzionato a puntare su di lui. L'asturiano preferisce il compagno di reparto Federico Viviani, e spedisce senza troppi pensieri al Crotone con la formula del prestito con diritto di riscatto della metà.

IN ROSSOBLU' - 13 anni e 357 partite dopo, Daniele Conti è il giocatore con più presenze in Campionato nella storia del Cagliari. L'inizio non è facile: 9 partite, 1 gol e l'abisso della retrocessione. Il riscatto da parte di Cellino e 4 anni di Serie B prima del ritorno nella massima serie, stagione 2004/05. Daniele in Sardegna si scopre calciatore solido, cresce fisicamente e diventa il faro del centrocampo, pedina fondamentale nei meccanismi  degli allenatori che si alternano al Sant'Elia. L'eccezione è Bisoli, che nell'ottobre 2010 lo mette fuori squadra insieme ad Agostini: "Non fa più parte del progetto". Parole rimangiate 4 giorni dopo. Anche i tifosi cominciano ad amarlo dopo i mugugni iniziali: si accorgono che ci sa fare, non è un raccomandato. E, in fondo, sulle sue origini romane si può soprassedere.  

A differenza del collega la gavetta di è breve e intensa. Tutto e subito. Inizialmente Menichini lo schiera sulla fascia destra e lui per due partite esegue come un soldatino. Poi l'allenatore calabrese intuisce la sua abilità negli inserimenti e in zona gol e lo sposta più avanti. E' una stagione da sogno: 33 partite da titolare condite da 11 gol. Punizioni, colpi di testa e rovesciate, per un campionato concluso all'11° posto. A livello personale ha sfiorato il riconoscimento Sky di 'Miglior giovane della Serie B', alle spalle di Lorenzo Insigne.  

RISCATTI - E la Roma, che fine ha fatto? "Il figlio di Bruno", come lo chiamavano a Nettuno, quando vede giallorosso si trasforma. Con 5 reti, la squadra giallorossa è il suo bersaglio preferito. Una nemesi per la  mancata fiducia. E dire che non è un habituè del gol: in Serie A è andato a segno 31 volte in 9 anni. Comincia il 14 dicembre 2008 all'Olimpico, quando realizza su punizione il gol del momentaneo vantaggio del Cagliari. Poi , Perrotta e Vucinic (in mutande sotto la Sud) ribaltano il risultato. Ecco, quella è l'unica occasione in cui un suo gol ha comunque permesso alla Roma di portare a casa almeno un pareggio. Poi solo reti caccia-scudetti all'ultimo secondo e ouverture di goleade. L'ultimo dolore in ordine cronologico è datato 11 settembre 2011, con l'ausilio di Josè Angel. Alla sua 'prima' italiana Luis Enrique ha capito subito chi comanda in Roma-Cagliari, all'Olimpico come al Sant'Elia.  

Anche Alessandro ha rischiato seriamente di dire addio alla Roma. A giugno il Crotone ha esercitato il diritto di riscatto della metà del giocatore per 0,5 milioni. Solo la ferrea volontà di e 1,25 milioni di euro ai calabresi hanno permesso il ritorno a Trigoria del gioiellino di Acilia. In giallorosso lo lega ancora il contratto delle giovanili, ma i 30.000 euro a stagione lieviteranno sensibilmente appena il suo procuratore Alessandro Lucci troverà l'accordo con la società. L'inizio di campionato è di quelli col botto: pochi minuti con il Catania, poi i gol d'apertura degli incontri con Inter e . E un leitmotiv: . Nei giorni più belli di Alessandro , c'è sempre il suo zampino.

Lorenzo Censi