Sfida nella sfida 05/01/2011 15:55

LA SFIDA NELLA SFIDA: Burdisso vs Silvestre

Entrambi argentini, marcatori arcigni e leader per natura. D’altronde è difficile venir su timido e restio alle responsabilità quando vieni battezzato (calcisticamente s’intende) in uno dei tempi più caldi del fútbol mondiale: ‘La Bombonera’ di Buenos Aires. Da lì sono partiti, cresciuti nel vivaio gialloblu, prima di salpare direzione Europa, Italia. Nicolas e Matias, a 23 e 24 anni rispettivamente, erano già in uno dei massimi campionati europei con il caminetto di casa affollato dai trofei, 15 coppe tra campionato e coppe varie conquistati con la maglia del club di Plaza Solis.

SILVESTRE – Il centrale rossazzurro dal fisico compatto (80 kg su 184 centimetri d’altezza) approda nel professionismo argentino quando non ha ancora compiuto 19 anni. Il 23 marzo del 2003, Matias è titolare nel 3-1 inflitto al Lanus, 6° giornata del campionato clausura. Davanti al Abbondanzieri, c’era l’attuale difensore del Catania e proprio il suo sfidante, Nicolas Burdisso, che poco più di un anno dopo si sarebbe vestito di nerazzurro. L’ordine tattico, l’inclinazione a sottrarre anche l’aria all’attaccante di riferimento, lo saldano da subito alla prima squadra. Dal debutto nel ‘Clausura’ del 2003 fino al 2006-07, concluso con la conquista della Copa Libertadores, Silvestre si è guadagnato i gradi del titolare, disputando 63 presenze siglando anche 6 reti. A facilitargli il compito è stata la sua versatilità che gli consente di giocare anche da esterno di difesa.

3 campionati, 2 Coppe Sudamericane, 2 Recopa Sudamericana e una Libertadores lo score che porta con se al suo approdo il Sicilia, nell’inverno del 2008, appena un mese dopo la finale di coppa Intercontinentale persa dai suoi compagni per mano del Milan. Il Catania, da anni vigile sul mercato argentino, lo mette alla prova 6 mesi, alla fine dei quali le 12 apparizioni gli varranno il riscatto definitivo da parte del club italiano. Qui, Matias da Mercedes (circa 100 km da Buenos Aires) si consacrerà definitivamente. Nelle due stagioni successive, si alternano tre allenatori sulla panchina del ‘Massimino’, ma prima Zenga e poi Atzori e Mihajlovic si affideranno al difensore sud americano. 83 presenze tra gennaio 08’ e l’estate del 2010 per guadagnarsi l’etichetta di ‘affidabile’, confermata anche nella stagione in corso dove ha giocato tutte le prime 17 giornate di campionato, segnando anche un gol, nell’1-1 contro la Lazio.

BURDISSO – Speculare, ma in anticipo, il percorso di Nicolas. Tre anni in più rispetto all’ex compagno, l’argentino di Altos de Chipión viene arruolato tra le fila del Boca fin da giovanissimo. Nel 99’ il debutto nella Primera Division, nella quale trionferà per due volte (nel 2000 e nel 2003). Sotto l’egida di Carlos Bianchi, otterrà presto le redini della difesa degli xeinezes, realizzando la “Triple Corona” nel 2000 (campioni d’Argentina, d’America e infine del Mondo). Nel 2004 le sue prestazioni riscuotono l’attenzione di Appiano Gentile, dove gli uomini mercato interisti lo blindano con un quadriennale. Ma il destino si metterà di traverso.

Dopo lo sbarco in una big europea, massima ambizione per ogni sud americano, a riportarlo in patria sarà la piccola Angelina, figlia di Nicolas, colpita dalla leucemia. Pochi mesi di Inter e di calcio italiano e Burdisso è costretto a interrompere il proprio sogno. Si renderà disponibile anche alla rescissione del contratto, visto l’ovvio desiderio di stare vicino alla figlioletta. Proposta scartata da Moratti che punta sull’argentino e lo attenderà per un anno. Fino al 16 ottobre 2005, quando tutto San Siro tributa un commovente applauso al rientro in campo del difensore. La rosa extra-large dei nerazzurri non consente un impiego a tempo pieno, ma racimolerà 140 presenze in 5 stagioni, impreziosite da 4 scudetti (di cui uno a tavolino), 2 coppe Italia, 2 edizioni di Supercoppa Italiana. Quinquennio di alti, con l’inedito titolo di capocannoniere della Coppa Italia nel 2006-07, uno spirito d’adattamento innato che lo porta a reinventarsi centrocampista difensivo con Mancini, ma anche di bassi, come le disattenzioni e le ruvidità che accompagnano i suoi primi anni all’Inter e la macchia della maxi europea (6 giornate) a seguito di un pugno da rottura del setto nasale per Navarro, difensore del Valencia.

Quindi, sul tramontare dell’agosto 2009, la Roma. Prestito secco di un anno senza pagare un euro. “Un affare”, “macchè una sciagura”. Nella capitale le voci sono divise tra chi lo accoglie come valido rinforzo e chi lo inquadra come novello-Loria. Spalletti lo assaggerà per due partite (la prima col , senza neanche il tempo di cambiarsi), Ranieri si gusterà comodamente la grinta, il temperamento e l’abnegazione dell’ex Inter. Risultato: al termine della scorsa stagione, Nicolas ha scalzato Mexes, sigillando insieme a Juan la porta giallorossa. Nell’estate, il tecnico romanista ne chiederà in pubblico l’acquisto definitivo. Ad agosto il gioco e fatto, otto milioni dentro le casse nerazzurre e la famiglia Burdisso si allarga, a Trigoria trova posto anche il fratello Guillermo. Con 61 presenze infarcite di 3 gol, si chiude l’album dei ricordi sul primo anno e mezzo di Nicolas a Roma.

Nel giorno della Befana, Burdisso e Silvestre si ritroveranno ancora contro, dopo aver iniziato insieme. Saranno ancora lì, distanti decine di metri a urlare per telecomandare la rispettiva terza linea. Per riscaldare un freddo Olimpico di gennaio, con l’aria rovente tipica de ‘La Bombonera’ che li ha battezzatti.



                                  STATISTICHE A CONFRONTO

                                           Burdisso            Silvestre

Data di nascita:                   12-4-1981         25-9-1984

Altezza:                                 182 cm          184 cm

Peso:                                     81 kg              80 kg

Nazionalità:                          Argentina            Argentina

Presenze in A:                         136                 100

Gol in A:                                    7                     3



Mirko Bussi