Sfida nella sfida 22/11/2010 17:38

LA SFIDA NELLA SFIDA: Mexes vs Van Buyten

Scuole e registri stilistici a confronto, per la prima volta, il 1 Aprile del 2002. Al Vélodrome di Marsiglia arriva l’Auxerre: Mexes e Van Buyten uno contro l’altro, dopo che all’andata l’ex Standard non aveva preso parte all’incontro. Finirà 3-0 per l’attuale bavarese. Da lì 3 stagioni di sfide, ognuno secondo la propria dottrina, fino all’inevitabile salto verso campionati più competitivi, che ne ha diviso le strade. Ora, da difensori affermati si affrontano in una sfida che vale la qualificazione agli ottavi di (solo da timbrare per il Bayern, tutta da conquistare per la Roma). 6 anni dopo, è di nuovo Mexes vs Van Buyten.

VAN BUYTEN – Il gigante con la passione per la pesca nasce nel ’78 a Froidchapelle, piccolo comune belga di neanche 4000 anime, nella provincia di Hainaut da mamma tedesca e papà ex wrestler professionista. L’inizio è sulle orme paterne, a dargli ragione un fisico di quelli che è meglio avere amici: 95 kg distribuiti su 197 centimetri d’altezza. Quella da figlio d’arte è una breve parentesi, prima che il suo futuro prendesse la forma sferica del pallone da calcio. Gli inizi dilettantistici tra le squadre limitrofe, quindi il balzo tra i professionisti quasi per caso: Michael Bertinchamps, allora tecnico dello Sporting Charleroi, è anche esaminatore ad un corso di allenatori al quale ha preso parte il coach di Daniel, accompagnato proprio dal giovane per eseguire gli esercizi dimostrativi. La sua fisicità colpisce Bertinchamps, che lo porta con se allo Charleroi.

Inizialmente mediano difensivo, “Big Dan” com’è soprannominato, retrocede qualche metro. Sale un altro scalino e finisce allo Standard Liegi pochi anni dopo, è all’apice del campionato belga a 21 anni. Tuttavia non sarà semplice a Liegi, dove è spostato sulla fascia, ruolo che non sente suo. Gli costerà la prima squadra, ma, come ammette lo stesso Van Buyten sarà la continua presenza del padre (figura centrale nella sua crescita calcistica) a tenerlo a galla e a permettergli di riconquistare il posto in prima squadra, al centro della linea difensiva. L’esperienza allo Standard si conclude dopo due annate quando il 23enne prepara le valigie e varca il confine tra il Belgio e la Francia dirigendosi a sud, in Provenza, dove lo attende la maglia dell’Olympique Marsiglia. Qui arriverà la sua definitiva consacrazione con 98 presenze tra campionato e coppe, utili per mostrare l’efficacia difensiva di un difensore abile nella marcatura, un po’ meno quando gli spazi si allargano, per via di una fisicità che lo rende vulnerabile in campo aperto. I 14 gol ne brevettano, invece, la virtù di saper far male anche nell’area avversaria.

La stagione francese di Van Buyten si esaurisce nel gennaio ’04, quando si trasferisce in prestito al Manchester . I sei mesi travagliati saranno solo l’ouverture che introduce l’opera di Daniel nella Bundesliga. Il brutto ricordo di Manchester (con furto per circa 350mila sterline da parte di due banchieri), è spazzato via dai due anni di Amburgo vissuti da protagonista e che gli consegneranno le chiavi dell’Allianz Arena, dove giunge nel 2006. A Monaco, da vita ad una coppia granitica con Lucio e riempirà la bacheca: Meisterschale e coppa di Germania nel 07-08, secondo posto nel 2009, tripletta sfiorata la scorsa stagione quando i bavaresi vincono campionato e coppa ma cadono di fronte all’Inter in finale di . 5 anni e 162 presenze con la maglia del Bayern rappresentano l'esauriente fotografia della scalata compiuta da “Big Dan”.

MEXES – Cinque anni più giovane del belga, Philippe nasce a Tolosa nell’82. Fisico prestante (82 kg x 187 cm), Mexes è riuscito a fondere l’amletico dubbio tra forma e sostanza. Capello biondo rigorosamente addobbato con ciuffetti, elastici e quant’altro; Phil partì dalla Francia per conquistare Roma. Le qualità tecniche del francese sono rintracciabili nel lavoro del centro tecnico di Tolosa (dove lavorò anche Damiano, vice di Ranieri), che cura settimanalmente i giovani del club con sedute incentrate al miglioramento dei fondamentali, per poi “restituirli” alla società nel week end. Qui, probabilmente, Mexes educò il suo piede oggi fonte di lanci precisi e che gli consente, nonostante il ruolo, di essere l’incaricato alla conclusione in molti schemi da calcio piazzato.

Il talento è visibile, così a soli 15 anni finisce tra le fila dell’Auxerre che lo farà esordire due anni più tardi, quando non è ancora maggiorenne. Appena un mese dopo arriverà anche il primo gol da professionista, contro il Monaco. 5 presenzi in due stagioni, giusto per assaporare la Ligue 1 e poi, dalla stagione 2000-01, conquista i gradi di titolare indiscusso della retroguardia di Guy Roux, uno che del campionato francese ha fatto la sua vita. Nonostante una Coppa di Francia e l’esordio in , la Ligue 1 comincia ad andare stretta al transalpino, desideroso di confrontarsi con palcoscenici e avversari più impegnativi.

Nell’agosto del 2004 sbarca a Roma, è il regalo d’addio di Franco Baldini, dimissionario pochi mesi dopo. Un regalo tutt’altro che semplice: infatti l’ex squadra di Mexes chiederà un risarcimento per il trasferimento (ritenuto irregolare) in giallorosso del difensore. Otto turni di per il calciatore la prima decisione, poi mano pesante della Fifa: giù con 8 milioni di euro come indennizzo per la società francese e blocco del mercato per la Roma in due finestre.

Philippe da Tolosa giunge nella capitale per riempire l’armadietto di Samuel, svuotato dopo la cessione dell’argentino al Real Madrid. Ma non è una stagione facile per la Roma alle prese con il dopo-Capello: 4 allenatori e campionato mediocre. L’anno successivo arriva sulla panchina romanista Spalletti e le maglie della difesa sono assegnate a Chivu e all’esperto Kuffour, per Mexes c’è spazio in panchina dopo alcune apparizioni poco convincenti. L’occasione non tarda ad arrivare: la coppa d’Africa trascina lontano da Roma il ghanese ex Bayern Monaco e apre la storia d’amore tra il numero 5 e la capitale.

Senso dell’anticipo, eleganza inedita per un pari-ruolo, spiccato senso d’appartenenza oltre a un look hollywoodiano stringono il rapporto tra Mexes e i tifosi. Si chiude l’epoca Spalletti, sostituito da Ranieri che si ritrova tra i doni di fine mercato Nicolas Burdisso, “rustico” (come lo definì il tecnico di Certaldo) mestierante. Per i gusti del neo tecnico romanista (nonostante il gol al debutto di Mexes) è l’argentino a far coppia con Juan, confinando il francese al ruolo di terzo centrale. Qualche problemino fisico e un utilizzo modesto sembrano allontanare il 28enne al termine della sesta stagione in giallorosso. Infine rimarrà, seppur con la clessidra del contratto (scadenza giugno prossimo) che continua ad esaurirsi e ad alimentare lo spettro del divorzio tra la Roma e il romano di Tolosa.

Mexes e Van Buyten, cresciuti e maturati in Francia, domani riprenderanno quel filo interrotto il 10 Gennaio del 2004, quando si affrontarono per l’ultima volta: il bilancio sorride al bavarese che su 5 confronti ne ha vinti due, contro una sola vittoria per il giallorosso e due pareggi. 2509 giorni trascorsi, per diventare calciatori affermati a livello europeo, sempre con la maglia numero 5 sulle spalle, pronti a rincontrarsi nella cornice scintillante della : ognuno col suo stile, ognuno secondo la propria filosofia. Roma-Bayern passa anche per la sciabola di Van Buyten e il fioretto di Mexes.

                                 

STATISTICHE A CONFRONTO

                                        Mexes                     Van Buyten

Data di nascita:          30-3-1982                 7-2-1978

Altezza:                            187 cm                        197 cm

Peso:                                 82 kg                           95 kg

Presenze in CL:               34                                 38

Gol in CL:                           1                                   5



Mirko Bussi