Ritiro Roma 24/07/2011 17:43

Conferenza Ritiro, SABATINI: "Non sarò il mediatore tra Baldini e Totti. Menez? Una scelta dolorosa. De Rossi non è sul mercato, entro mercoledì arriverà un portiere. La cessione della società? Si risolverà tutto" (AUDIO, FOTO e VIDEO)

 

GUARDA LE FOTO DELLA CONFERENZA STAMPA

GUARDA I VIDEO - 1 - 2

ASCOLTA LE PAROLE DEL DS GIALLOROSSO

 

 C'e stata la mediazione tra Baldini e ?

"Non mi aspettavo questa domanda. Non farò mediazione, è un rapporto che non deve essere mediato. Mi pare di ricordare che queste due persone, unitamente a Capello, sono stati gli architravi dell'ultimo scudetto, hanno dato un contributo siginficativo all'affermazione di questa società qualche anno fa, non credo che ne l'uno ne l'altro meriti un mediatore. Con Francesco parlerò come ho parlato con altri calciatori. Con lui in parte devo dire che ho già parlato, mi sembra di cogliere nel raporto che si sta costruendo adesso un linguaggio tacito. Non sarò mediatore di questa situazione. Franco ha voluto dire delle cose, che io condivido tra l'altro, sono una delle cose per le quali sono stato scelto e ho accettato di venire alla Roma, cioè la costruzione di un progetto che abbia certi requisiti. Una società che vuole lavorare in una certa direzione mi trova totalmente allineato. Poi a volte in un intervista viene fuori un aggettivo piuttosto che un altro e le situazioni possono degenerare, ma certamente tra e Baldini non ci sarà bisogno di mediare, non ci sarà bisogno di risolvere quello che ritengo un problema minimale"

Cessione di Menez per arrivare a Stekelenburg?

"Menez è un trequartista, Stekelenburg è un .... (ride). Ho capito il senso della domanda, abbiamo rastrellato un po' di soldi per reinvestirli in quell'altra direzione, ma la società non ha bisogno di finanziarsi in questa maniera. Si fanno delle scelte e si ottempera agli impegni che si prenderà. Menez è stata una scelta, devo dire, dolorosa. Oltretutto devo usare anche il condizionale, Menez non è ancora stato ceduto. Gli ho dato io la facoltà di allontarsi dal ritiro, per raccogliere le idee e anche per incontrare la sua possibile nuova società. Dobbiamo ancora firmare i contratti, è una cosa molto probabile ma non ancora chiusa. La società, come sapete è il Paris Saint Germain, ma non c'è alcuna attinenza tra le due operazioni. Stekelenburg? E' il dell'Ajax"

Martedi Lucci a Manchester. Oltre a Menez, partitrà anche Vucinic?

"Penso che non accelererà, perchè ieri ho parlato con un grande allenatore interessato alle prestazioni di Vucinic, qualche minuto fa gli ho ho detto che mi sa che non lo potrà prendere, ieri ha fatto due giocate che appagano totalmente il mio senso estetico del calcio, ma anche il senso della concretezza del calcio. Anche questa potrebbe essere, alla pari di quella di Menez, un'operazione dolorosa. Mi dispiace di non aver potuto gestire Menez in prima persona, non perchè non sono un taumaturgo o un medico degli afflitti, ammesso che Menez sia stato un po' represso nella Roma. Mi dispiace veramente molto non aver potuto lavorare con lui e non averlo aiutato a costruirsi calcisaticamente e professionalmente. E' un discorso che estendo a Vucinic. Parliamo di calcitori molto forti, sono stati bravi chi li ha presi anni fa. E' possibile che se ne vadano, se sarà cosi cercheremo di sostituirli nel migliore dei modi. Posso parlare liberamente al di fuori delle domande? Io avevo chiesto al nostro ufficio stampa un incontro di cortesia, siccome son transitato qui e chemi dispiace che molti di voi mi fermano e mi chiedono le cose. Mi sembrava cortese. Io non sono molto cortese, anzi sono molto brusco, ma capisco il senso del lavoro delle persone ed ho proposto questo incontro con tutti per salutarvi, invece mi trovo di fronte una cosa seria, una conferenza stampa… Io non volevo fare una conferenza stampa, io volevo solo salutarvi e ringraziarvi, magari posso dirvi due cose, ma non sono qui per nessuno scoop. Ho saputo che qualcuno sulla via del ritorno csi è anche allarmato. Però già che ci sono risponderò alle vostre domande."

"Non è oggetto di trattative di mercato, nella maniera più assoluta. Non è mai stato messo sul mercato e non è su lmercato. C'è una negoziazione in corso , che porteremo avanti fino a prova contraria. Non abbiamo e non attiveremo trattative per lui"

Cessione società, tutto sotto controllo?

"Io la vivo tranquillamente. Colgo, leggendo e sentendo alcuni spifferi, di una litigiosità che è speculare a quella io ho tutti i giorni almeno con 50 persone, quando faccio una trattativa o cerco di prendere o dare un giocatore. Mi sono presentato qui con lo stesso spirito e con  stessa veste con cui mi sono presentato un mese e mezzo fa. Sono il direttore sportivo scelto dagli imprenditori che la stanno acquistando, e devo dire, onestamente, sostenuto anche dai soci di minoranza. Per me non è cambiato niente, sono qui per fare il lavoro per il quale mi hanno assunto"

Lei è un uomo voluto dalla parte americana. Questa trattativa arrivera alla fine o ci sarà un colpo di scena?

Io non me li aspetto. Non ho detto a caso che sono qui con lo spirito di un mese e mezzo fa. Non ho sentore che succeda qualcosa di questo tipo e sto lavorando per la società che mi ha scelto. Per me non è cambiato niente e se dico questo, lo dico nell’esercizio delle mie funzioni, non sono un’ospite di questa situazione. Sono un semi-protagonista e in qualche maniera ci sono anche io a riecitare un ruolo e lo sto facendo sapendo che questa società sarà in mano a degli imprenditori americani, sostenuti da un gruppo di minoranza che è Unicredit e con il quale ho costruito un ottimo rapporto negli ultimi tempi."

Mercato con bravi giovani, mancherebbe un grande nome come Pastore

"Dovrei dare una risposta definitiva su Pastore, mi sembra sia arrivato il momento, anche perché non voglio che ci siano confusione e aspettative che potrebbero venire deluse. Lui è per me la mia più grande soddisfazione dal punto di vista professionale, per come si è imposto e come si è affermato in Italia, riuscendo ad esprimere concretamente il talento che ha. E’ un calciatore speciale, unico. Ha suscitato la mia rabbia perché ha trovato una definizione che io non ho trovato e quando lo fanno al posto mio io mi inquieto. Pastore vede le linee oscure di passaggio, in questo senso è un calciatore speciale, ma non è un calciatore che potrà venire alla Roma, devo dire anche per una mia scelta. Intanto non mi piace riproporre calciatori che ho già avuto modo di acquistare e gestire, perché mi sembra di attingere ad un bacino sbagliato. Inoltre perché Pastore oggi appartiene ad un tipologia di mercato che sarebbe sbagliato che la Roma percorresse in questo momento. Assumendo un rischio direi notevole, ma questo è il mio mestiere, io penso che la Roma si accorgerà di avere già fatto un grande colpo, molto presto. Ho già risposto, in maniera non sibillina, forse la Roma si accorgerà presto di averlo fatto. Il colpo, lo scoop non deve essere giornalistico, questo è il vostro mestiere e sapete farlo benissimo. In realtà per quanto mi riguarda lo scoop ma è rappresentato dalla gestualità finalizzata a ottenere risultati che il calciatore deve avere dentro al campo. In questo senso la Roma ha già fatto il colpo e se ne accorgerà presto. Lascio a voi la possibilità di sceglierlo.

L'allenatore?

"Bella domanda, anche se l'allenatore appartiene a una situazione diversa"



E' Lamela?

"Si penso di si e mi assumo il rischio. Quando si introduce un calciatore la prudenza è sempre consigliata, ma io sono un incosciente, è la mia fortuna e mi sono costruito così. Credo che Lamela, se sarà sostenuto da affetto e dalla stima delle persone ed avrà un po’ di fortuna, rappresenterà in fretta quello che Pastore è stato per il Palermo due anni fa, tenendo presente che la Roma non è il Palermo: richiede un tasso tecnico, attitudinale e psicologico molto più alto di quello richiesto dal Palermo. L’allenatore è l’esemplificazione di quello che avevo anticipato un po’ di tempo fa parlando di rivoluzione culturale. Mi pare che sia un vero tassello del percorso che vogliamo intraprendere, credo ve ne siate accorti molto più di me che ho transitato velocemente ieri e ripartiro domattina presto. Mi pare che il mister e il suo staff abbiano dato già dimostrazione di quello che vogliamo fare, che non è niente di speciale o alternativo: non scopriamo il calcio, lo vogliamo interpretare in maniera un po’ diversa e credo abbiate potuto sicuramente coglierle dei segnali"

La trattativa per il rinnovo di . Se non andasse a buon fine? Va via a parametro zero come Mexes?

"Se non andasse a buon fine correriamo il rischio che succeda. Ma preferisco fare una trattativa lunga e dolorosa, cercando di trattenere il giocatore, piuttosto che dismetterlo oggi. Poi il calcio, purtroppo, anzi per fortuna devo dire, ti pone di fronte a situazioni impreviste anche stanotte, ma certamente il giocatore non è sul mercato e la società farà di tutto per trattenerlo e quindi questo comporta lo sviluppo di ua oltranza di una trattativa con lui e il suo entourage."

Il bugdet? Minore rispetto alle attese?

"No, a me è stato chiesto di fare calcio e lo sto facendo, con le mie conoscienze, con le mie qualità e i miei difetti. Non soffro di una crisi in quel senso, certamente è suggestivo e anche gratificante cercare un giocatore da 60 milioni, ma vedo che non se lo può permettere nessuno e comunque la Roma adesso non vuole fare quel tipo di scelta adesso. La Roma vuole costruire qualcosa, lo farà in 2-3 anni e sono sicuro che lo farà bene, centrando gli obiettivi che si è prefissata. Lo ritengo più che sufficiente."

Se salta la trattativa per la società? Si dimetterebbe?

"Perché dovrebbe andare male? Non c’è trattativa, la trattativa è chiusa, ci sono alcuni dettagli da sistemare, credo. E' una domanda molto difficile, io mi sento molto responsabile verso la gente soprattutto e in questo caso non servirebbero gesti plateali. Servirebbero coscienza ed altri requisiti, che magari io non ho come caratteristiche, sono molto veloce nelle decisioni. Ma è un pensiero non mi sfiora neanche francamente, non succederà niente di tutto questo. Io sono il ds della Roma e lo sarò fino a che non mi cacceranno e non me ne andrò certamente perchè l'operazione non andrà in porto, perchè andrà in porto come previsto"

Querelle Baldini-, lo spogliatoio può risentire di alcune dichiarazioni?

"Io ho visto un sorridente, molto tranquillo. Non dobbiamo essere sempre preoccupati che lo spogliatoio possa essere turbato. Lo spogliatoio è fatto di persone serie e la maggior parte di loro è veramente affezionata alla Roma e si sta affezionando al progetto. Rilevo che il gruppo di lavoro che conduce lo spoglatoio è coinvolgente, l’allenatore riesce a scindere la fase ludica dell’attività da quella lavorativa in una maniera estemporanea ma eccezionale; le motivazioni sono forti in tutti i calciatori che ho incontrato nelle ultime ore. Lo stesso è molto sereno, non dobbiamo preoccuparci che qualunque cosa turbi lo spogliatoio. Lo spogliatoio deve essere inquieto, perché non è con la quiete che si vincono le partite."

Stekelenburg obiettivo primario?

"Resta un obiettivo della Roma. Penso che entro mercoledì, o comunque sia quando la squadra rientrerà a Trigoria per lavorare, ci sarà un nuovo."

Gli extracomunitari. Lamela è comunitario?

"Ha già un documento in mano, si. La situazione di Barusso? Oggi lo devo considerare un calciatore, non un mezzo per procurarmi una piazza da extracomunitario. Se non si risolverà troveremo alternative"

Su Vucinic ha sempre speso parole importanti, Luis Enrique no. Se andasse via sarebbe una decisione del tecnico più che sua?



"No, sarebbe una decisione del calciatore. Questo non vuol dire addossargli tutte le responsabilità di una decisione così importante e in qualche misura dolorosa, ma l’allenatore non ha certamente detto di dare via Vucinic. L’allenatore è molto esigente, vuole un atteggiamento più che dei comportamenti, un atteggiamento univoco, finalzzato a lavorare in una certa maniera e a vivere tutto, dentro e fuori dal campo, in una certa maniera. A lui piace molto Vucinic, ma d’altronde un uomo che fa calcio non può non riconoscere le sue qualità. La sua situazione è complessa, come ho detto un mese e mezzo fa. Se un allenatore fa certe affermazioni, lo fa tenendo conto dello stato d’animo di Mirko, non rispetto ad una valutazione tecnica.

Si dice che sia stato rassicurato sulla situazione societaria. Si parla di due parti che diventeranno soci. Questo livelo di tensione le dà un po' di perplessità?

"La litigiosità a cui alludo significa cose che andranno chiarite, non va paragonata alla mia di litigiosità. Non sono preoccupato per niente, anche perché sono certo che le cose si aggiusteranno. Comunque il calcio per me è una cosa esclusiva, non mi faccio contaminare da fattori esterni, voglio farlo bene. Tutti vogliono farlo bene, qualcuno ci riesce e qualcuno meno. Non mi faccio contaminare da pensieri che non siano finalizzati a fare le cose che io voglio fare. Quando dico non pensate che io sia preso da deliri di onnipotenza intendo che è sempre un plurale, è sempre un Noi a voler far ele cose in una certa maniera. Non mi condiziona affatto."

Con l'arrivo di Heinze il reparto difensivo è completo? La campagna acquisti a che punto è arrivata?

"Dobbiamo prendere certamente un'altro difensore centrale, dobbiamo essere ancora garantiti anche se la crescita di Antei mi inorgoglisce, mi piace una Roma con tanti romani in rosa, ma è ancora molto giovane. Prenderemo un centrocampista e qualora dovesse andare via Vucinic anche un attaccante"

Un ? Fiducia a Cicinho?

"Un altro innesto sicuramente no. Cicinho gode della stima dell’allenatore e gli ho detto di cercare di cogliere il senso della fortuna. Era un reietto, lo definisco io così e me ne assumo la responsabilità, io non lo avevvo nemmeno messo in lista nel ritiro, ma poi Luis Enrique mi ha chiesto di inserirlo per valutarlo e ora mi chiede di confermarlo. Cicinho deve moltissimo al giudizio di Luis Enrique e molto di meno a me, che non lo avrei portato nemmeno qui. Però poi io sono un uomo che ha questa facoltà che non è un limite, posso cambiare idea e ora Cicinho va considerato un titolare, o un quasi titolare come lo vede l’allenatore. In quel ruolo poi c’è Cassetti che è certamente affidabile e non posso dimenticarmi di Rosi, che può interpretare anche altri. A sinistra c’è un ragazzo che già dà buoni segnali e che l’allenatore conosce bene e l’acquisizione di Heinze ci ha messo nella condizione di stare tranquilli perché questo ruolo lo sa interpretare alla grande e ci ha fatto decine di partite in nazionale. Siamo piuttosto tranquillo, anche se io non lo sono mai totalmente"



La trattativa per Kameni? La sensazione è che, come Pioli, sia stato dato in pasto alla piazza per vedere la reazione della gente



"No, non sono così scaltro mi sopravvaluti. Pioli è stato un candidato serio, perché è un ottimo allenatore. Io so che a Roma c’è l’abitudine antica, comprensibile ma non condivisibile, di asseverare o promuovere personaggi di chiara fama o con un passato recente eclatante e certamente Pioli non solleticava le fantasie di nessuno. Però è un allenatore serio e competente ed è stato un candidato come tanti altri prima della scelta di Luis Enrique, che è arrivato dopo la valutazione di 5-6 allenatori in un range incredibile, dal più basso al più alto. Abbiamo fatto un’escursione larga per arrivare a Luis Enrique. Con Kameni è successa una delle cose che rientrano nella litigiosità di cui ho parlato: avevo stabilito delle condizioni che poi hanno cercato di rivedere, mi sono un po’ inquietato e ci siamo fermati. Potremmo sempre ripartire, ma mi sono fermato perché non mi è piaciuto il tentativo di cambiare i termini della trattativa"

Lucas del San Paolo?

"Non sarei molto originale, piace a tutta l'Europa ma ho motivo di credere che non sarà ceduto in questa stagione. Credo che dovremmo rinuniciare, ma l'abbiamo seguito molto"

Heinze, non crede che per la sua duttilità il suo acquisto sia stato sottovalutato?

"No, non mi aspettavo di essere celebrato per il suo acquisto ma dopo averlo preso mi sono sentito molto più tranquillo. Ha fortemente voluto la Roma nonostante ci fossero molte squadre che lo cercavano. Sarà celebrato in campo, è un combattente, è un giocatore che sa quello che vuole e darà un contributo fondamentale per la stagione della Roma."

Si intuisce quasi un amore morboso da parte sua per il calcio. Sente il bisogno di un presidente appassionato o può lavorare con soggetti distaccati come una banca?

"Sono abituato a lavorare con presidenti straoridnariametne appassionati, sono passato da Gaucci a Zamparini. Presidenti del genere creano fastidi ma anche grandi vantaggi. Si configurerà questa situazione anche nella Roma, non sentirò la mancanza di nulla e lavorerò bene come ho sempre fatto"

Lei si sente di di dire che tutto si risolverà sul fronte societario? Vucinic se andrà via, in Italia o all'estero?

"Interiormnete sono certo che tutto si risolverà, tant'è che lavoro senza alcun tipo di cruccio o di dubbio ma non sono un imbonitore, sono certop erchè sono stato rassicurato e il mio istinto difficilmente mi ha tradito, quando ho rifeltttuto su qualcosa ho sempre fatto grandi erroti. Tutto andrà come previsto. Vucinic è molto ambito da società italiane, che non si palesano perchè stanno lavorano su altri canali, non sono mai venuti direttamente da noi. Ma Vucinic se lo possono permettere in pochi. C'è un forte interesse anche all'estero per lui, bisognerà vedere il ragazzo, però credo che di fronte ad un’offerta dall'estero preferirà andare fuori. Ha un grande rispetto per la Roma e ha già rifiutato un’offerta molto importante senza nemmeno voler discutere, non credo gli piacerebbe essere avversario della Roma"

Marchisio è un giocatore da Roma? 



"Lo dico contro gli interessi miei e della Roma, Marchisio è l’unico giocatore della che prenderei in considerazione. E’ forte, ha 25 anni, è polivalente e per me è ancora inespresso rispetto alle qualità intrinseca che ha. Comunque chiedo scusa, non volevo fare una conferenza, volevo solo prendermi un caffè con voi e salutarvi"