Post Match 25/11/2025 19:55
Post Match - La svolta
LR24.IT (MIRKO BUSSI) - L'immagine che dà la copertina a Cremonese-Roma è in quell'esultanza anacronistica, quasi da filmografia anni '80, di Gasperini costretto in tribuna per il finale della partita. Da lì ha goduto dello 0-3, prima del gol nel finale della Cremonese, una rete, quella di Wesley, che a fine partita gli farà dire: "Quando fai un gol come il terzo vuol dire che hai svoltato: ora abbiamo più sicurezza, fiducia e convinzione nel fare gol".
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Lo sviluppo nasce da un rinvio lungo di Svilar: il romanista è 3° per rilanci su rinvio dal fondo, dietro Verona e Parma, confermando come la Roma non ami stressare costruzioni dal basso ma preferisca guadagnarsi possessi offensivi su seconde palle. pic.twitter.com/sKjceHtysa— Mirko Bussi (@MirkoBussi) November 25, 2025
Quel terzo gol della Roma è un concentrato di alcuni gusti tipici del calcio secondo Gasperini. Nasce da una seconda palla guadagnata su rinvio dal fondo giocato lungo da Svilar. Un tratto tipico: solo Verona e Parma (con l'Atalanta subito dietro la Roma...) calciano più rinvii lunghi rispetto ai giallorossi, che non amano stressare costruzioni dal basso, in particolare su rimessa dal fondo. Preferisce, invece, stabilizzare un possesso più alto magari dopo aver guadagnato e ripulito una seconda palla. Come avviene in questo caso. Con Koné che invita poi Celik, accompagnato da ampi cenni con le mani, a rimodulare lo sviluppo passando sul lato opposto. Per questo si riavvolge da Ndicka, arrivando poi a Mancini, spostato sul centro sinistra.
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La ripetizione di alcune situazioni e sviluppi, col tempo, sta dando alla Roma fluidità e velocità. L'utilizzo di Wesley a sinistra, poi, bilancia quelle corse verticali, quella pericolosità offensiva che Gasperini faticava a trovare da quel lato. pic.twitter.com/tXpF5pvLBb— Mirko Bussi (@MirkoBussi) November 25, 2025
Qui emergono, nitidi, quei quadrilateri di progressione che solitamente Gasperini installa sulle proprie catene laterali. Ma ora hanno colori più vividi, grazie al tempo e alla ripetizione di alcune situazioni che permettono di animarle: Wesley, infatti, rimbalza in un contromovimento fuori-dentro che lo aiuta a scucire la pressione avversaria, El Shaarawy e Ferguson sono scaglionati tra loro, disposti cioè su altezze diverse, e possono più facilmente entrare in comunicazione. Movimenti preparatori che hanno un'alta incidenza sulle giocate successive. La sincronia con cui questi avvengono, ora, permette alla Roma di sgusciare velocemente fuori dalla pressione avversaria.
Rispetto a qualche giornata fa, ora, i giocatori sembrano maneggiare con più naturalezza queste forme create in campo, trovando collaborazioni più rapide ed efficaci. Ne è un esempio anche la triangolazione interna di Koné con Pellegrini nel primo gol, dejavu di quanto accaduto nel gol all'Udinese prima della sosta.
Quando la scelta accorcia i propri tempi d'elaborazione avvicinandosi all'istinto, allora lì la squadra si fa fluida nella propria espressione. Ecco perché quel senso di "svolta", percepito e poi manifestato pubblicamente da Gasperini. Che del suo ce l'ha messo per facilitarlo, oltre che nel lavoro quotidiano anche nel bilanciare gli ingredienti. Wesley a sinistra, adesso, prende un senso più compiuto offrendogli quelle corse in profondità, quell'imprevedibilità che nessuno da quel lato, per caratteristiche, può offrirgli. Abbinato a Mancini, che negli ultimi tempi ha traslocato a destra, portando ulteriore scompiglio con i suoi inserimenti su un lato che rischiava di irrigidirsi per la presenza di un quinto con meno varietà di soluzioni tecniche come Celik. Perché quel rumore di svolta può valere molto di più di una classifica parziale di novembre.