Post Match 13/05/2023 09:36
Post Match - Vuoi giocare con me?
LR24 (MIRKO BUSSI) - L'energico Salisburgo, la lirica Real Sociedad, il vendicativo Feyenoord, per l'andata, almeno, anche l'intrigante Bayer Leverkusen. Tutte, più che battute, sono state logorate dalla Roma. Che le ha straziate fino a quasi farle confessare che sì, avere il pallone non conta poi così tanto quanto sapere cosa ne farai. I tedeschi l'hanno trattato per il 62% del tempo, gli spagnoli all'Olimpico per il 59%, austriaci (54%) e olandesi (52%) più democratici ma comunque ripartiti scontenti. Perché la Roma non sarà di certo l'animale più leggiadro d'Europa o il più veloce, o con l'artiglio più lungo. Ma sfianca, esaurisce e nel frattempo cresce fino a prendere il sopravvento.
Lo fa fisicamente, come aiutano a spiegare un paio di dati: seconda, dietro solo al Manchester United, per numero di contrasti in Europa League. La Roma ti arriva addosso. Seconda, dietro all'Union Berlino, per duelli aerei sempre nel conto della seconda competizione europea. La Roma, poi, ti salta addosso. Lo fa, ancor di più, mentalmente. Per quella "questione animica" che finisce per riempire alcuni vasi e svuotarne altri durante la partita.
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Il piano: 3-5-2 in np, con #Bove-#Pellegrini ad uscire sui terzi di difesa del #Bayer (prima Kossounou-Tapsoba, poi Tapsoba-Hincapie), attori principali nelle costruzioni tedesche.
La punta di parte, Belotti qui (foto1), prendeva il mediano. pic.twitter.com/2Pb1LvFstw— Mirko Bussi (@MirkoBussi) May 13, 2023
L'ha fatto anche col Bayer Leverkusen. Rispettando in branco il piano stipulato a monte: rigoroso 3-5-2 in fase di non possesso con Bove e Pellegrini a tamponare le fuoriuscite dei rispettivi terzi avversari, Tapsoba e Kossounou inizialmente, poi Hincapie con il ciclopico 24enne a traslocare a destra. Loro, infatti, sono i responsabili della prima progressione del Bayer, con l'abilità di saltare linee avversarie per rapida conduzione o con passaggi cavatappi. Qui lavoravano le due mezzali della Roma nei momenti iniziali quando il blocco romanista stazionava ad altezza media nel campo, col conseguente impegno di Abraham e Belotti a togliere vie d'accesso verso i mediani, Andrich ma, soprattutto, Palacios.
Ma le partite iniziano e poi cambiano, si muovono. E per starle dietro, allora, il piano prevedeva anche di rifugiarsi sotto la tettoia di un blocco più basso, in alcuni momenti, lasciando alla coppia offensiva il compito di fare da tergicristalli sui 3 difensori del Bayer in possesso. E se sul conto di Belotti le referenze sul tema sono eccellenti, vedere Abraham scacciare ogni forma di frustrazione per mantenere fede ai propri compiti (come nell'episodio del secondo tempo catturato in sequenza qui sotto), ha permesso di riempire alcuni vasi emotivi all'interno della partita dove poi ha potuto germogliare la ricompensa collettiva.
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La costruzione, invece, aveva un chiodo fisso: stuzzicare il 3v2 tra i centrali Bayer vs Belotti-Abraham con palloni alti.
Una giocata diretta che veniva affidata a Cristante o Mancini, anche perché Hlozek aveva il compito di schermare Matic. pic.twitter.com/aZnluVCqMr— Mirko Bussi (@MirkoBussi) May 13, 2023
Nelle fasi di costruzione, invece, la traccia scelta della Roma era chiara: andare velocemente a stuzzicare il 3 contro 2 a cui si sottoponeva il Bayer Leverkusen, impegnando i propri centrali sulla coppia offensiva romanista. Per questo, probabilmente, Hincapie era inizialmente schierato da 'pistone' di sinistra, così da comporre un terzetto difensivo, con Kossounou, che sforava ampiamente la media di 190 centimetri. A far decollare palloni per l'attacco erano principalmente Cristante e Mancini, con Matic oscurato da Hlozek nelle prime pressioni preparate da Xabi Alonso.
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E infatti, sulla giocata diretta di Mancini, il Bayer è smembrato, con Tah e Tapsoba impegnati a scappare nel duello con Abraham e il solo Andrich a poter contendere la 2a palla.
Quel rimbalzo poi catturato da Bove che aprirà al 3v3 finale. pic.twitter.com/eC2ZKiM1oo— Mirko Bussi (@MirkoBussi) May 13, 2023
La miccia è scattata, però, quando su uno dei palloni consolidati della Roma in possesso, Palacios si è lasciato attirare da un pallone arrivato a Matic sguarnito del controllo di Hlozek. L'uscita dell'argentino, però, ha tagliato di un'unità le risorse già limitate del Bayer per contendere la futura seconda palla. Che non tarderà ad arrivare: sulla seguente giocata diretta di Mancini, il Leverkusen si fa immortalare ormai incenerito nel mezzo, tra chi spingeva da un lato, quello in pressione, e Tah-Tapsoba impegnati a tirare di corsa all'indietro per reggere il duello con Abraham. La sponda dell'inglese ha l'effetto di una seconda palla, sulla quale Andrich ha la scomodità di dover rincorrere mentre Bove, in corsa frontale, ha già aperto la bocca per inghiottire il rimbalzo e spianare al 3 contro 3 finale. E un rimbalzo più avanti, quello prodotto dalla respinta del portiere, eccola lì, finalmente, la pianta seminata, annaffiata e protetta dalle intemperie della partita.