Pagelle 08/02/2016 05:43
ROMA-SAMPDORIA: le pagelle. PEROTTI "Purista" 7,5 - RUEDIGER "Intonato" 7
LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - Il lieto fine della terza vittoria di fila, con il ritorno del 3° posto a vista naturale, aiuta a profumare l'aria intorno alla Roma.
Essenza di qualità è Diego Perotti ma a scacciar via i cattivi odori ci pensano Szczesny e la traversa, entrambi da 7.
SZCZESNY 7 - Aveva guadagnato il gettone, con merito, come undicesimo giocatore: fedele appoggio per i difensori, abile nella lettura delle situazioni e, di conseguenza, nel posizionamento. Poi si srotola a terra davanti a Cassano mantenendo al sicuro i 3 punti e scacciando via i cattivi odori. Deodorante.
MAICON 6 - Il duello con Dodò ricorda le sfide domenicali tra lo zio e il nipotino al parco. Con l'aumentare degli sforzi, il più piccolo aumenta il divertimento mentre l'altro deve ricercare l'antidoto nella valigia dell'esperienza. Aveva timbrato la sufficienza, comunque, con l'ottima gestione dell'uno contro uno con Muriel. DAL 66' DZEKO 5,5 - La missione è fargli vedere il mondo dal verso positivo, quindi ci si ritrova a ripetere che, piuttosto, il problema è la squadra, non lui di certo. Ma se lui e la Roma s'incontrassero a metà strada, forse, la fatica verrebbe presto sopraffatta dal piacere.
MANOLAS 6,5 - Correa è un pasto troppo leggero per uno come lui, tanto da lasciarlo svolazzare con eccessiva libertà tra difesa e centrocampo. Addenta qualcosa in più nella ripresa.
RUEDIGER 7 - Ha l'apprezzabile capacità di intonarsi con la serata e gli umori degli spettatori. Per cui, non vi stupite se qualche bambino vorrà mascherarsi da Antonio Ruediger a Carnevale: ha conquistato il pubblico con la vigoria che esplode nei duelli, la prepotenza con cui trasporta il pallone oltre il centrocampo contrapposta al flemmatico possesso palla.
ZUKANOVIC 5,5 - Il calcio, come la vita, è una questione di scelte: le sue, stasera, prevedono un passo indietro piuttosto che uno avanti, per la felicità di Muriel che può godere della profondità. DAL 46' DIGNE 6 - L'arrivo di Spalletti ha posto dei limiti di viabilità sulle fasce, per cui se scorre l'esterno opposto lui deve agire contro natura e posizionarsi in marcatura preventiva. Gli ci vorrà del tempo per abituarsi, come ad un automobilista che si ritrova in Inghilterra.
PJANIC 6 - Da una parte i tre inserimenti gli varrebbero un altro bacio da parte di Spalletti. Su un paio, però, la domanda finale è sul colpo di testa per cui non raccoglie la lode. Dall'altra l'eccessiva friabilità senza palla, di cui se ne approfitta la Samp trovandoci il gol del 2-1.
KEITA 6 - Si confonde troppo nella folla di centrocampo rimanendo a lungo irrintracciabile dai colleghi che avrebbero bisogno di smaltire con ben altro ritmo le operazioni di trasmissione del pallone.
FLORENZI 7 - Si stappa a fine primo tempo e la scia della sua cavalcata copre 60 metri di campo nei quali progetta e realizza il gol del vantaggio. Il solito giro delle postazioni, da destra a sinistra, poi di nuovo a destra ma da terzino, senza stravolgere il contenuto della sua prestazione.
PEROTTI 7,5 - Ladies and gentlemen, Diego Perotti. Un purista del calcio: in un'ora e mezza, infatti, sfrutta ogni parte del suo corpo per gestire l'attrezzo del mestiere. Dall'esterno all'interno, dalla suola al collo del piede. E poi tacco, punta, petto, testa. Piano, veloce, ancora veloce, di nuovo piano. Stop, cross, anzi no. Ora calcia. Davvero. Et voilà, gol. Showman.
EL SHAARAWY 6 - Superficiale: nel senso che resta ai bordi della partita, un po' per posizione, ancor di più per indole. DAL 86' FALQUE SV - Comparsa nel thriller finale.
SALAH 6,5 - Sì, davanti combina poco per il potenziale che può vantare nel motore. Però mai come stasera lo si è visto annodato in un contesto collettivo, compiendo un miracoloso recupero sul contropiede di Muriel nel primo tempo e aggredendo con discreta costanza i difensori avversari.
SPALLETTI 6,5 - La distanza tra il suo pensiero e le possibilità della squadra appare ancora evidente anche ad occhio nudo. Il pallone che rotola più in orizzontale che schizzare in verticale è il tratto più significativo. Appena ottenuto il vantaggio, inoltre, inserisce un terzino di spinta come Digne per il più democratico Zukanovic. Dopo un centravanti, Dzeko, per l'altro terzino, Maicon. Perché mentre la squadra pensava a difendere il 2-1 mantenendolo tale lui credeva che la strategia migliore fosse arrivare al 3-1.