LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - La Roma supera il test d'ingresso per la Champions League e chiude l'armadio riponendovi all'interno i 7 gol del Bayern Monaco. Una creatura simile, se non più terrificante, dei bavaresi si presenta all'Olimpico e riceve tutt'altro trattamento.

Anzi, alla fine sono proprio gli avversari a dover fare la conta per chi si aggiudicherà la maglia più ambita, quella col "24" di Florenzi. Flomessi, per stasera.

SZCZESNY 6,5 - Diffidare della faccia da frequentante del college. La stazza gli consente di guardare fino in fondo alle pupille anche uno come Suarez. Al quale toglie anche un rigore ma poi viene ricompensato dall'uruguaiano con l'autografo dei tacchetti sulla mano. DAL 50' DE SANCTIS 6,5 - La preparazione per entrare assomiglia a quella prima della partenza per una vacanza ma fa parte dello show. Poi, dopo aver arredato nuovamente l'area secondo i suoi gusti, si prende gli applausi finali quando sgonfia tra le mani gli ultimi palloni catalani.

FLORENZI 9 - Dopo la rovesciata, i tiri al volo, la galoppata chilometrica, si evolve ulteriormente con un gol che è illegale nel territorio della Champions League. E' il timbro sul certificato di fuoriclasse, uno stato che adesso deve pretendere. E' uno di loro che gioca con noi, talmente sono vaste le sue conoscenze calcistiche. Flomessi. DAL 85' TOROSIDIS SV - Il pallone non lo tocca, gli stinchi di Suarez invece sì. E anche a fondo. E per due volte. Dedicato a Szczesny, ci piace immaginare.

MANOLAS 7,5 - Credete sia un caso che Suarez alzi gomiti, tacchetti e voce verso tutti, tranne uno, lì dietro? Crediamo di no. Il bello, di solito, ha il difetto di svanire. Lui, invece, resta impresso in tutti i 90 minuti. Interminabile, neanche oltre il recupero, quando leva dall'area l'ultimo pallone avvelenato.

RUEDIGER 6,5 - Mandate a letto i bambini, è arrivato l'uomo nero. E fa paura anche ai grandi. Da Ciofani a Suarez in 4 giorni: il colmo è che si trova meglio col secondo.

DIGNE 7 - C'è un cartello dalla sua parte: è triangolare col punto esclamativo, si tratta di pericolo generico. Perché davanti a Messi sai soltanto di essere condannato a morte. I motivi e come verrai giustiziato non sei tenuto a conoscerli. Il francese invece evita il rischio di diventare una parodia virale sul web come l'ultima vittima del 10 blaugrana e resta in piedi fino all'ultimo. Eroico.

NAINGGOLAN 6,5 - Lui, come il pariruolo Keita, si ritrova nella situazione degli spettatori di una partita di tennis: il Barcellona scivola verso l'esterno, la Roma salta frequentemente il centrocampo per appoggiarsi su Dzeko. Un tiro pericoloso tra le cose buone, il fallo su Rafinha tra quelle meno.

DE ROSSI 7 - Nel calcio esiste il pallone, il giocatore e ciò che li divide: la traiettoria, oppure Daniele De Rossi. Che si trova sempre perfettamente lì, tra sogni e realtà, tra il desiderio di trovare un blaugrana smarcato tra le linee in zona centrale e l'evidenza di dovervi rinunciare perché lì dimora il capitano di giornata. Per un ruolo alla Mascherano c'è tempo, visto che può giocare, ancora e soprattutto, alla De Rossi.

KEITA 6,5 - Fu una tessera nel mosaico con cui Guardiola affrescò la sala dei trofei del Barcellona nello scorso decennio. Stasera va più di forza che di acume, per dire, ma il tasso d'importanza non ha perso neanche una frazione di decimale.

SALAH 6,5 - Nel confronto tra Messi, continua a farsi preferire quello d'Argentina che d'Egitto. Ma qui, il problema è di chi si accaparra la briga di assegnare soprannomi. Piuttosto, assomiglia ad una Formula1 che ogni volta trova un rettilineo da percorrere toglie il sorriso a tutti i presenti su strada.

DZEKO 7 - Cosa significa avere Edin Dzeko dalla tua? Ad esempio che l'allenatore del Barcellona pensi di mettere Mathieu al posto di Mascherano per evitare che il "tuo" Re divori la "sua" torre alla prima mossa. Produce un fatturato incredibile, nonostante abbia appena un tiro in porta a disposizione. Alla fine, Pique e Mathieu dovranno fare un salto dal carrozziere prima di rimpatriare.

IAGO FALQUE 6,5 - Ha in consegna un corridoio di 60 metri. Lo tiene immacolato per tutto il turno, salvo in un'occasione, che a questi livelli si traduce automaticamente in svantaggio. DAL 81' ITURBE SV - Ogni sua giocata, ora, è accompagnata dalla spinta fiduciosa del pubblico.

GARCIA 7 - Umiltà e ambizione erano gli assi cartesiani su cui aveva chiesto di disegnare la prestazione. Un'altra grandissima all'Olimpico dopo il trauma Bayern Monaco è materiale da trattato psicologico. La Roma guarda in faccia la paura, l'affronta, sembrerebbe quasi poterla vincere a un certo punto. Certo, non onora il galateo del bel calcio, visto il baricentro della squadra e lo scarso utilizzo del centrocampo in costruzione, però ritrova gli occhi della Roma che aveva sbranato la Juventus. E gli occhi valgono più di un bel vestito, no?