Pagelle 26/05/2015 02:44
LAZIO-ROMA: le pagelle. YANGA-MBIWA "Romanista onorario" 7,5 - ITURBE "Ricominciamo" 7,5
LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - Dulcis in fundo, la Roma. Se ne sta rintanata per più di un'ora, lascia agli avversari il tempo di accarezzare i favori del pronostico, di pettinarsi con i meriti sul dominio del campo. Poi, con la faccia sporca, salta fuori e si manifesta letale con protagonisti inattesi, come vuole la tradizione.
La vittoria è della Roma, il derby è della Roma, la qualificazione diretta in Champions è della Roma: di tutto il resto, se ne parla un'altra volta.
DE SANCTIS 6 - Sul colpo di testa di Klose prega e funziona. Su quello di Djordjevic servirebbe un contatto più diretto con gli alti spiriti.
TOROSIDIS 5,5 - Inizia con una compilation di errori alla quale non si vede fine: dopo essersi fatto trovare fuori posizione, si accomoda su una finta di Candreva, quindi scivola nel tentativo di rinviare. Nell'intervallo va in bagno a ricomporsi e finisce scapigliato ma vincente.
MANOLAS 7 - Nel primo tempo è un esecutore silenzioso, nella ripresa inserisce anche gli effetti sonori: si trasforma in muro su Mauri, cancella l'erba del campo con scivolate ad alto tasso emozionale.
YANGA-MBIWA 7,5 - All'uscita riceverà la tessera onoraria del club. Quella già nel portafogli di Balzaretti, per intenderci. Come gli verrà spiegato, d'ora in poi, potrà visitare i Musei Capitolini gratuitamente e a qualsiasi ora del giorno, troverà persone disposte a pagargli mensilmente le spese di acqua e luce, oltre a pasti e posti letti in abbondanza. Sul lungomare, infine, uno stabilimento pare già disposto a variare il proprio nome in Yanga Beach...
HOLEBAS 6 - Ne combina più di una ma i suoi modi rustici, in gare come questa, appaiono l'ideale per camuffare i difetti.
KEITA 6 - Nel saloon del derby, prova a citare temi come "pressing ultraoffensivo" e "possesso palla". Teorie che nascono e muoiono come monologhi. Un laureato in un'assemblea di condominio. DAL 68' PJANIC 7 - E' comunque una partita di calcio, deve aver pensato. Così dal suo ingresso il pallone torna ad avere un valido compagno di giochi nella metà campo avversaria: progetta l'azione dello 0-1, ricama il cross per l'1-2. Scacco matto.
DE ROSSI 6,5 - Intercetta Mauri e lo tiene in stato di fermo per tutta la gara. Giustizia è fatta.
NAINGGOLAN 7 - Ha la fotografia di Biglia tra le mani e lo segue ovunque, tanto che l'argentino a un certo punto si trova a ragionare se non fosse stato meglio rimanere in infermeria. Da lì, ha le briglie sciolte e piccona il centrocampo avversario minuto dopo minuto fino ad abbatterlo nell'azione del vantaggio.
FLORENZI 6,5 - L'apertura del conto delle azioni della Roma è a suo nome. Resterà l'unica per molto tempo, anche perché doveva preoccuparsi agli altri "lavoretti" difensivi che gli aveva commissionato l'allenatore.
TOTTI 6 - L'unico capitolo che gli viene concesso di esprimere è la "protezione del pallone". L'ansia con cui scolorisce le difese avversarie, però, la racconta un'azione in cui entrambi i difensori della Lazio si preoccupano di seguire il suo movimento lasciando libera la profondità per Florenzi. Temuto e rispettato. DAL 61' IBARBO 6,5 - Si potesse annullare il cambio, probabilmente, il colombiano tornerebbe seduto dopo 5' nei quali non aveva compreso la mole di lavoro difensiva che stavano reggendo i suoi pari-ruolo e, in più, si mangia un gol adatto anche ai principianti. Però, all'improvviso e dopo un nuovo accenno d'errore, trova l'assist dello 0-1. E allora tutti ad abbracciarsi.
ITURBE 7,5 - Insegue senza fine gli avversari, si proietta da solo tra le linee nemiche senza paura di essere abbattuto. Anzi, alla fine è lui che trova l'oro in fondo ad una partita di ferro e carbone. Le storie possono cambiare anche così: ricominciamo.
GARCIA 6,5 - La scelta della formazione e l'atteggiamento del primo tempo appare in contraddizione con la volontà di "vincere la partita" decantata alla vigilia. Dal derby d'andata di un anno fa, a quello di ritorno di quest'anno: ha spunti a sufficienza per un nuovo capitolo della sua autobiografia. Uomo derby. E di chiesa.