Massimo Ascolto 14/03/2011 17:38
MINIMO ASCOLTO: la giornata nell'etere dell'altra sponda. DE ANGELIS: "Siamo inc...ti. Totti arma sempre la caciara". SALOMONE: "Tagliavento? Una vergogna". GRECO: "De Rossi se rimane sarà come il suo Capitano, un giocatore regionale"

Guido De Angelis (Tele Radio Stereo) entra in trasmissione alle 10.10, con un po di ritardo. Un omaggio a Francesco Totti o una doppia celebrazione del cinque? Eccomi qua, lo so che mi aspettate in tanti. E lo sai bene: Che la società Lazio non conti nulla, mi sembra sotto gli occhi di tutti. E fino a qui, tutti daccordo: La designazione di Tagliavento è un esempio della tua impotenza. Occhio con le offese, però: Anzi, non parlerei di designazione, lo hanno scelto loro larbitro. La Lazio doveva buttarla in caciara, doveva attaccare contro questa Roma in grande disagio.
Lanalisi è durissima, lallenatore è sul banco degli imputati: Caro Reja, tu non te lo sei giocato questo derby. Hai aspettato lepisodio, ma lepisodio non te lo sai creare. Se sei serio dici a Tagliavento la storia del laser: Giovano, guarda un po il laser su Muslera. A che serve lamentarsi dopo? Lamentati per Tagliavento, invece. Ma se avessi contato qualcosa, caro Lotito, non lo avresti fatto avvicinare a Roma, Tagliavento. E poi torna su Reja: Mister, lei non si rende conto cosa significava per noi della Lazio perdere un altro derby. Oggi noi siamo incazzati, signor Reja, siamo incazzati.
Il fiume è in piena, è difficile arginarlo: Totti e Simplicio sulla bandierina, lì a cincischiare per quattro minuti. Non ho mai visto una cosa del genere su un campo di calcio. Non dico che dovevi ammonire Totti, ma insomma, questo arma sempre la caciara. Vergognoso Tagliavento per aver permesso tutto ciò. Chi lha provocato Radu in quel modo? Tagliavento. Il pensiero di Radu era il pensiero di tutti i tifosi della Lazio. Chi è che doveva intervenire? Tutte le televisioni hanno fatto vedere il calcio in faccia di Matuzalem a Totti, ma non hanno fatto vedere quei quattro minuti davanti la bandierina. Ha ragione, forse larbitro doveva sospendere la partita, Totti e Simplicio meritavano il rosso diretto, ma il regolamento non lo prevedeva. Abbiamo perso cinque derby di seguito, non era mai successo nella storia della Lazio.
Aaaaaaaaaaaaaalt. Fermi tutti, Furio Focolari (Radio Radio) è convinto del contrario: I derby si perdono. È vero, ma a voi un po più spesso del previsto. È capitato alla Roma di perderne cinque di seguito, ora è capitato alla Lazio. Forse capiterà, ma non è mai capitato finora alla Roma. Alla Lazio, invece, due volte.
Luigi Salomone (Tele Radio Stereo) se la prende con i giornalisti romani, che si preoccupano della prova tv per Matuzalem, ma tanto in tribuna stampa non ci vanno i giornalisti col tesserino. Poi, arriva a Reja: Non può essere più lallenatore della Lazio. Ma come? Sta facendo, parole di De Rossi, un campionato bellissimo. Su Tagliavento se la cava col minimo sindacale: Una vergogna. È stato chirurgico, per tutta la partita ha favorito la Roma. E se dai il rigore su Simplicio, devi espellere il difensore. Invece, lha solo ammonito. Un errore tecnico.
Franco Recanatesi (Tele Radio Stereo) è indignato. Ma che dire indignato? Di più, scandalizzato: Il calcio non ha più credibilità. Come si fa a designare Tagliavento? È riuscito a indirizzare la gara dal primo minuto. Non è riuscito, però, ad indirizzare altrove il laser su Muslera: Ecco, larbitro ha permesso il laser su Muslera. Ma vi rendete conto cosa significa avere una luce puntata contro?. Significa prendere gol al derby. Meno puntuale il radiocronista Rai dopo il vantaggio giallorosso: Muslera non ha brillato sul tiro di Totti. Come, no? E quella luce?
Stefano Greco (Manà Manà): De Rossi a Roma non vuol far la fine di Totti. Se resta qui, rischia di essere un grande giocatore solo nei confini regionali. Proprio come il suo capitano.
Il capitano, un argomento caro a Stefano Pantano (Radio Sei): Per me, resta il Pallone dOro del Grande Raccordo Anulare. Franco Melli (Radio Radio) e Alessio Buzzanca (Radio Sei) non si sono presentati.
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Tiziano Riccardi