L'avversario 09/03/2014 18:33
Il Napoli di Benitez
LAROMA24.IT - I giallorossi tornano sul luogo del delitto un mese dopo la disfatta nella semifinale di Coppa Italia. Il piatto, anche questa volta, è di quelli ricchi. In palio c'è il secondo posto, la possibilità di staccare il biglietto per l'accesso diretto ai gironi della prossima Champions League. La Roma arriva alla sfida del San Paolo forte di quanto seminato fino ad ora: 6 punti di vantaggio sui partenopei, una gara in casa ancora da recuperare e il 2-0 maturato all'andata grazie alla doppietta di Miralem Pjanic. Risultato importante, perchè se è vero che la Roma avrà a disposizione 2 risultati su 3 nella corsa alla piazza d'onore, anche in caso di sconfitta di misura i giallorossi conserverebbero comunque il vantaggio negli scontri diretti.
TRAZIONE ANTERIORE – Che per il Napoli sarebbe stata una stagione battagliera lo si era capito già questa estate, quando il presidente De Laurentiis presentò raggiante una insolita quanto improbabile terza maglia mimetica. Per constatare che si trattasse di una squadra d'assalto è bastato attendere che il sergente Rafael plagiasse la sua creatura. Il 4-2-3-1 di Benitez non si tira di certo indietro quando si tratta di avanzare verso il nemico. Higuain, Hamsik, Mertens e Callejon, cavalleria e artiglieria pesante, in un mix di potenza, velocità e fantasia. I problemi, semmai, arrivano quando la sfera si avvicina dalle parti di Reina. Le 29 reti subite sono lo specchio di una fortezza tutt'altro che inespugnabile. Il pacchetto difensivo, reparto in cui l'allenatore spagnolo ha provato ad alternare diversi uomini alla ricerca di un'affidabilità mai raggiunta, non ha saputo garantire finora un rendimento pari a quello della retroguardia di Roma e Juventus, un fattore che è alla base del distacco accumulato dopo quasi 3/4 di campionato dalla coppia di testa.
ALTI E BASSI - “Sono deluso, così è inutile parlare di secondo posto”, il commento amaro di Rafa Benitez dopo il passo falso di Livorno nell'ultima di campionato. L'ultimo di una serie di occasioni perdute, che ha visto il Napoli lasciare punti lungo il cammino nelle sfide apparentemente più abbordabili. Una mancanza di continuità che ha spento ben presto il sogno degli azzurri ai nastri di partenza di poter contendere alla Juventus il tricolore. Dopo una partenza sprint con 4 vittorie nelle prime 4 giornate di campionato, per tornare all'ultima striscia vincente degna di nota bisogna risalire al periodo tra il 27 ottobre ed il 2 novembre, quando i partenopei superarono in successione Torino, Fiorentina e Catania. Poi la sconfitta netta contro la Juventus a Torino, ma anche risultati esaltanti come la vittoria a Roma contro la Lazio e i successi con Inter e Milan. Nel mezzo, però, una serie di pareggi al San Paolo con squadre di medio cabotaggio: Udinese, Chievo, Genoa. Dopo 26 giornate di campionato il Napoli ha raccolto 52 punti, frutto di 15 vittorie, 7 pareggi e 4 sconfitte, a -6 dalla Roma e addirittura -17 dalla capolista Juventus.
UOMO DI COPPA – Quando De Laurentiis annunciò il nome di Benitez come prossimo allenatore del Napoli, la critica si divise tra chi vedeva in lui il profilo adatto per una squadra con ambizioni internazionali e chi lo riteneva un tecnico non adatto all'Italia. Forse perchè lo spagnolo aveva già vissuto il suo battesimo del fuoco con il calcio italiano nell'Inter del post triplete, e ne era rimasto scottato. Dietro quell'aspetto da parroco di provincia, però, Benitez nasconde il palmares più ricco della Serie A: 2 campionati spagnoli, una Champions League, una Coppa Uefa, una Europa League, un Mondiale per club, una FA Cup e 2 Supercoppe europee. Il meglio di sé Rafa lo ha sempre mostrato nelle coppe, una predisposizione naturale per la gara secca piuttosto che per la grande corsa a tappe. Un carattere genetico che si rivede in questo suo primo Napoli. Se in campionato i partenopei hanno fallito le aspettative, lo stesso non si può dire del cammino nelle coppe: una finale di Coppa Italia da contendere alla Fiorentina e gli ottavi di finale in Europa League in arrivo. Senza dimenticare un girone di ferro in Champions da protagonista, in cui al San Paolo ha messo sotto corazzate del calibro di Arsenal e Borussia Dortmund.
SECONDA CHANCE – Morgan De Sanctis torna per la seconda volta al San Paolo dopo aver vestito per 147 volte la casacca azzurra in campionato. Lui, l'ex di giornata, la prima volta non l'ha dimenticata, quando fu costretto a raccogliere tre volte il pallone in fondo alla propria rete. Una cosa insolita, un'abitudine persa in 6 mesi di Roma. “Rialzerete la testa” aveva detto ai tifosi nel giorno della presentazione all'Olimpico, un augurio che Morgan avrà sicuramente ribadito ai propri compagni negli spogliatoi dopo la batosta del 12 febbraio.