LAROMA24.IT (Marco Iannelli) - Meno 2 dalla Juventus prima in classifica, secondo posto col Milan, tre vittorie consecutive (Inter, Napoli, Palermo), 23 gol fatti e 11 subiti: con questi numeri la Roma si appresta ad affrontare il Sassuolo al Mapei Stadium. Riavvolgendo il nastro al 25 settembre scorso, quando i giallorossi persero 3 a 1 a Torino contro i granata, sembra impossibile che la Roma stia lì, a un passo dalla Juventus indicata da molti come già la vincitrice dello Scudetto. Adesso per Spalletti arriva un altro esame di maturità contro il suo ex allievo Eusebio Di Francesco: i due si conobbero a Trigoria durante la prima esperienza del tecnico di Certaldo nella capitale. Eusebio era il team manager di quella squadra e ancora non aveva deciso cosa fare da grande. Era il 2005, a fare l’allenatore Di Francesco iniziò tre anni dopo, nel 2008.

DALLA SALVEZZA ALL’EUROPA - Sono passati più di 10 anni da allora e l’attuale tecnico del Sassuolo ne ha fatta di strada portando la squadra del presidente Squinzi ad essere una delle più belle realtà di questa Serie A: dagli anni delle salvezze all’Europa il passo è breve. E sì perché il tecnico, nato a Pescara 47 anni fa, lo scorso anno ha regalato al Sassuolo la prima, storica, qualificazione all’Europa League.

COME GIOCA - “E' l'allenatore che mi ha lasciato di più, era dieci anni avanti, con lui mi divertivo in campo e fuori”: Roma lo ha formato a Di Francesco e, negli anni in cui era calciatore, il suo allenatore era, tra gli altri, Zdenek Zeman, e queste sono le parole che il pescarese ha dedicato all’ex tecnico, anche, dei giallorossi. Dal boemo ha sicuramente ereditato il modulo: a parte alcune e rare occasioni nelle quali ha schierato la sua squadra col 3-4-3, Di Francesco è un fanatico del 4-3-3. Richiede un gran lavoro ai centrocampisti che devono essere pronti a ripiegare e subito verticalizzare per il trio offensivo, composto da due attaccanti veloci e la punta in grado di concludere il lavoro altrui. A differenza di Zeman, Di Francesco cura sicuramente di più la fase difensiva di squadra: non pretende neanche che i suoi difensori avanzino, in fase di possesso palla, in prossimità del centrocampo, per poi ‘scappare’ all’indietro una volta persa palla.

COLONIA GIALLOROSSA - Ma il Sassuolo non ha in comune solamente il passato del suo allenatore con la Roma: sono tanti infatti i giocatori che militano in Emilia Romagna e che sono, o sono stati, sotto il controllo del club giallorosso: Antei, Pellegrini, Mazzitelli, Politano e Federico Ricci. Di questi, sono Pellegrini e Politano ad aver maggiormente impressionato negli ultimi tempi e per il primo si sta già parlando di un suo ritorno nella capitale.

COME GIOCA - Il Sassuolo vuole continuare a stupire sopratutto in casa dove non ha ancora perso in questo campionato (a parte alla seconda giornata contro il Pescara quando vinsero 2 a 1 sul campo, ma poi ai neroverdi venne inflitto lo 0-3 a tavolino). Per fermare la Roma Di Francesco, che dovrà ancora fare a meno di Berardi, confermerà il suo marchio di fabbrica: il 4-3-3. Davanti a Consigli ballottaggio tra Gazzola e Lirola per il ruolo di terzino destro, Peluso agirà a sinistra mentre Cannavaro-Acerbi dovrebbe essere la coppia difensiva. A centrocampo non ci sarà capitan Magnanelli per infortunio e allora spazio a Sensi in cabina di regia con Pellegrini (o Duncan) e Biondini ai suoi lati. A Politano, Matri e Defrel il compito di impensierire la difesa della Roma.

@mar_iannelli