L'avversario 29/09/2012 14:32
La Juventus di Conte/Carrera
RINASCITA - E' l'estate del 2006 quando la Juventus viene riconosciuta colpevole di illecito sportivo nell'inchiesta Calciopoli. Revocati gli scudetti 2005 e 2006, radiati il dg Moggi e l'ad Giraudo, i bianconeri sono costretti alla rifondazione tecnica e societaria. E alla retrocessione. La nuova dirigenza formata dal presidente Cobolli Gigli e Jean Claude Blanc in qualità di ad, affida a Deschamps il compito di risalire in Serie A nonostante i 9 punti di penalizzazione. Raggiunto l'obiettivo prefissato l'ex Monaco saluta e lascia la panchina del Comunale a Claudio Ranieri. Il testaccino raggiunge un insperato terzo posto che però non basta a garantirgli la conferma. La stagione 2008/2009 comincia con Ciro Ferrara in panchina. Dopo un esordio convincente il tecnico napoletano colleziona una sfilza di risultati negativi che lo portano all'esonero. E' Alberto Zaccheroni il traghettatore verso il grigio settimo posto finale. Nel maggio 2010 il nuovo presidente Andrea Agnelli sceglie Beppe Marotta per sostituire Alessio Secco e Luigi Del Neri per cominciare un ciclo. Ma anche l'allenatore di Aquileia fallisce le attese e i bianconeri bissano il settimo posto.
IN PANCHINA - La svolta arriva con Antonio Conte in panchina. E con la nuova casa bianconera, l'Impenetrabile fortino dello Juventus Stadium, 41.000 posti all'inglese costruiti sulle ceneri del vecchio Delle Alpi. La stagione appena conclusa è stata un trionfo: Scudetto con 84 punti divisi tra 23 vittorie e 15 pareggi. Nessuna sconfitta, come era riuscito solo al Perugia di Castagner e al primo Milan di Capello. Merito della rosa, rafforzata con giocatori del calibro di Pirlo, Vidal, Vucinic e Lichtstenier, ma soprattutto del tecnico salentino, che dopo le esperienze ad Arezzo, Siena, Bari e Bergamo si è imposto ai grandi palcoscenici proprio con la squadra che lo aveva visto protagonista sul campo. L'iscrizione al registro degli indagati a maggio rovina però i festeggiamenti tricolori. Filippo Carobbio, collaboratore di giustizia nell'inchiesta Last Bet sul mondo del calcioscommesse fa il nome di Antonio Conte: l'accusa è di omessa denuncia in relazione alle partite (truccate) con Novara e Albinoleffe nella Serie B 2010/11. Viene rifiutata l'istanza di patteggiamento di 3 mesi, mentre la procura federale richiede un anno e tre mesi di squalifica. La Commissione disciplinare stabilisce uno stop di 10 mesi, poi confermato in appello nonostante il proscioglimento per Novara-Siena. A prendere il suo posto sulla panchina, ma non negli allenamenti, è Massimo Carrera.
IN CAMPO - La stagione e la carriera dell'ex giocatore dell'Atalanta si aprono nel segno della vittoria. E' bianconera la Supercoppa italiana: a Pechino il Napoli perde per 4-2 al termina di una gara ricca di recriminazioni. In campionato è primo posto, 13 punti in 5 partite, 11 gol fatti e 2 subiti. Il perno del centrocampo bianconero è ancora Andrea Pirlo, sebbene il suo rendimento sia calato dopo l'impegno dell'Europeo, mentre ai suoi lati Marchisio e Vidal sono i soliti motorini infaticabili. L'italianissima difesa Chiellini-Bonucci-Barzagli a protezione di Buffon è la più affidabile del campionato e in attacco la coppia Vucinic-Giovinco è messa in discussione dall'exploit di Quagliarella. Oltre alla 'formica atomica' la rosa è stata rafforzata con Lucio, Pogba, Bendtner, Isla e Asamoah, mentre hanno lasciato la mole Estigarribia, Elia, Krasic, Martinez, Borriello e soprattutto Del Piero. Al capitano non è stato rinnovato il contratto e lui, senza fare un fiato, è andato a giocare dall'altra parte del mondo, col Sydney.
GLI EX - Gli ex romanisti della Juventus sono due. Sarebbero tre con Chiellini, acquistato dalla Roma in comproprietà dal Livorno nel 2003 ma perso un anno dopo alle buste. I labronici, già d'accordo con la Juventus, offrirono 3 milioni di euro e lo girarono ai bianconeri di Fabio Capello il giorno dopo l'apertura. Ma l'ex per eccellenza è sicuramente Mirko Vucinic, che in giallorosso ha disputato 4 stagioni tra alti e bassi dal 2006/2007. Autore di gol di pregevole fattura, nella capitale è ricordato anche per gli incredibili errori sottoporta. Simone Pepe, ora un po' ai margini della rosa bianconera, è cresciuto nelle giovanili della Roma, non arrivando però mai in prima squadra. Proprio nella Primavera giallorossa si è affermato come punta, poi con le esperienze a Palermo, Cagliari e Udinese si è spostato sempre più verso l'esterno diventando una vera e propria ala. Tra le file dei giallorossi gli ex sono due. Federico Balzaretti arriva a Torino dopo il fallimento dei granata, società nella quale è cresciuto. Con la Juventus gioca la Champions e vince uno Scudetto (poi revocato) nel 2005, poi resta tra i fedelissimi della discesa in Serie B. Simone Perrotta ha vestito la maglia bianconera nella stagione 1998/1999, all'ombra di giocatori del calibro di Davids, Deschamps, Zidane, Conte e Tacchinardi, collezionando solo 5 presenze ma riuscendo comunque a esordire in Champions League e vincere l'Intertoto.
Lorenzo Censi