L'avversario 09/03/2012 19:34
Il Palermo di Mutti
COPIONE - Da dove iniziamo? Dal derby e dal Milan. E sempre da due sconfitte, pesanti a loro modo. Se vincere un derby rappresenta la panacea, la cura a tutti i mali, perderlo (per la seconda volta consecutiva) equivale alla preparazione del cocktail socratico a base di cicuta e sangue amaro. Vinta, affranta e confusa, la Roma di Luis Enrique affronta per la seconda volta in questa stagione i rosanero con due gol presi e uno solo fatto nella sfida con la Lazio. E a Palermo? "Lu sabatu si chiama allegra i cori", fischiettano nel capoluogo siciliano, che hanno ancora negli occhi la mortifera tripletta di Ibrahimovic del 3 marzo scorso (0-4 al Barbera). Stessa situazione di quella settimana di ottobre: prima di volare all'Olimpico i ragazzi dell'allora allenatore Devis Mangia erano stati umiliati dal troppo Milan di San Siro con un limpido 3-0.
PROTAGONISTI /1 - E' usanza da sequel il cambio di alcuni elementi: l'antagonista che non punge, la star che ha altri impegni o anche solo lo sceneggiatore meno ispirato, vengono allontanati e rimpiazzati. Da gran produttore qual è, Zamparini non si sottrae alle regole: avendo cambiato 23 allenatori in 10 anni, il patron rosanero, per non corrompere questa florida media, caccia Devis Mangia dopo 15 partite e 20 punti. "Sarà il nostro Wenger", affermava però un sicuro Zamparini il 12 settembre 2011. "Deve fare tanta gavetta prima di arrivare a certi livelli", sono invece le parole di addio pronunciate due mesi dopo, all'indomani dell'esonero del tecnico ex Varese. Al suo posto viene chiamato Bortolo Mutti. Può comprensibilmente sfuggire il collegamento tra le due affermazioni, ma ecco il sottile fil rouge: "Mutti mi ricorda Reja, tutto arrosto e niente fumo, sa come tenere in mano una squadra".
PROTAGONISTI / 2 - "Bortolo Mutti è come Mourinho, anzi no, è più umile", afferma sempre Zamparini. Mutti 'non è un pirla', ma questo non basta a migliorare la stagione dei rosanero: con lui il Palermo vince solo 4 partite su 11 e ne perde 5, incassando ben 25 gol. Non viene migliorata nemmeno la media punti in casa, da sempre un valore aggiunto del Palermo, eccelsa (2,57) con Mangia, un po' meno con Mutti (1.95).
DIFESA - Il Palermo di Mutti differisce da quello di Mangia nella forma e nella sostanza: l'ex Varese utilizzava un 4-4-2 rigido e stretto, alternato ad un 4-3-2-1 più frizzante, suggerito dal tuttofare Zamparini; il mister bergamasco invece predilige il 4-3-1-2 ( classico rombo a centrocampo), senza però disdegnare il 3-5-2, che trova in Balzaretti e Pisano due interpreti adatti sulle corsie esterne. La difesa, a dispetto della prudenza tattica di Mutti, sembra essere il punto debole di questo Palermo: come detto, 25 gol subiti in 11 partite rappresentano, più che un sintomo, la malattia vera e propria di una squadra spesso distratta quando deve tenere la linea e difendere su calcio piazzato. Proprio questo sembra essere un tallone d'Achille dei rosanero: 14 gol subiti da palla inattiva, un terzo del totale, record assoluto in questo campionato. Un dato poco edificante, considerando la presenza di giocatori di valore come Silvestre, che mancherà contro la Roma, o di esperienza come Migliaccio, anche lui infortunato, e Balzaretti.
CENTROCAMPO - In mezzo al campo sembra avere il proprio punto di forza la squadra di Mutti: Barreto, il più presente (25) insieme a Silvestre, agisce spesso da mezzala, alternando discese sulla fascia a inserimenti senza palla all'aprirsi delle due punte. Diverso il discorso per Ilicic: 6 gol in 23 presenze, il fantasista sloveno manca della continuità necessaria al salto di qualità. In alternativa all'ex Maribor c'è Zahavi. Completano il reparto Donati, Bertolo e l'istrionico Acquah (Z: "Scoperto mentre giocava in un cortile").
ATTACCO - 11 gol in questa stagione, Fabrizio Miccoli non ha bisogno di presentazioni: 7 gol alla Roma in carriera, vittima preferite dell'attaccante salentino, sono più di un campanello d'allarme. Lo affianca Igor Budan, alle prese con un buon momento di forma con 6 gol nelle ultime 8 giornate di campionato (Z.: "Budan sarà ceduto, non rientra nei nostri piani", agosto 2011; "Budan è come se fosse un nuovo acquisto, è fondamentale per noi", gennaio 2012).
FRECCIATINE, STOCCATE E BOOMERANG - Mister Z. ci ha abituati a tutto. Nel 2010 esplode il suo animo giallorosso: "Tifo Roma per lo scudetto", afferma Zamparini. Ma la doppietta di Pazzini sotto la Nord deve avergli fatto cambiare idea: "Io condannato a 6 mesi, la Roma e la famiglia Sensi assenti dal procedimento. Questo è la nefasta applicazione della Giustizia Sportiva odierna", tuona in una lettera 'furibonda' il patron rosanero. E' il turno di Simplicio: "A Roma farà la panchina", le parole, più che mai sibilline, di Zamparini. Non contento, rincara la dose: "Spero la Figc apra un'inchiesta". Per ora non hanno telefonato. Immancabile un pensiero alla nuova proprietà: "Ma chi è il proprietario? Io non l'ho visto, come si chiama? De Benedetti?". E, infine, aggiungiamo anche lui alla lunga schiera dei denigratori di Francesco Totti: "Gioca con una gamba sola", il commento dell'ultima ora.
Antonio Paesano