L'avversario 07/09/2011 16:46
Il Cagliari di Ficcadenti
LA SOCIETA Come noto, il traguardo più prestigioso raggiunto dal Cagliari Calcio nei suoi 91 anni di storia è stato lo scudetto del 1969/70. Era il Cagliari di Gigi Riva, Domenghini e Cera, che vantava ben 5 rappresentanti nella spedizione mondiale di Messico 70. Ben altra cosa è il Cagliari degli anni novanta e duemila, perennemente invischiato nella lotta per non retrocedere ma capace di raggiungere risultati di tutto rispetto: tra questi spiccano il sesto posto conquistato nel 1992-93 (miglior piazzamento in campionato degli ultimi 30 anni) con Carletto Mazzone in panchina; un piazzamento che valse la qualificazione alla Coppa Uefa 1993/94, dove i rossoblù furono lautentica rivelazione: in quellannata i rossoblù, dopo aver eliminato la Juventus, raggiunsero una storica semifinale, trovandosi di fronte lInter che però sbarrò definitivamente ai sardi le porte della finale europea. Altri risultati di rilievo sono state le due semifinali di Coppa Italia nel 1999-2000 e nel 2004-05. Al comando della società sarda dal 1992 cè Massimo Cellino. Un personaggio notoriamente istrionico, senza peli sulla lingua e sempre pronto a prender fuoco. Lo dimostrano anche le ultime vicende di cronaca calcistica: Cellino è stato infatti lunico presidente di Serie A a prendere le parti dei calciatori nella diatriba tra la Lega Calcio, di cui è vicepresidente, e lAic che ha portato poi al rinvio della prima giornata di campionato. Cellino si è opposto fermamente alla linea condotta dal presidente Beretta, di cui ha commentato loperato in modi certamente poco ortodossi e arrivando a chiederne apertamente le dimissioni. Leleganza e la diplomazia non sono certo le sue qualità, ma al tempo stesso Cellino ha dimostrato spesso e volentieri di capire di calcio, sapendosi circondare anche di collaboratori capaci che lo aiutano nella gestione del club.
LALLENATORE - Cellino è particolarmente noto per la sua scarsa pazienza nei confronti dei propri allenatori. In 19 anni di gestione alla guida degli isolani si sono succeduti la bellezza di 23 tecnici diversi. Nemmeno questanno il patron rossoblù si è smentito, visto che la prima panchina della Serie A a saltare è stata proprio quella del Cagliari. A inizio stagione la squadra ha iniziato la preparazione agli ordini di Roberto Donadoni, che dopo la tranquilla salvezza dello scorso anno si era guadagnato la conferma. Lo strappo che ha segnato laddio dellex ct della nazionale è dovuto alla gestione del caso Suazo, ex bandiera rossoblù che ha svolto (da svincolato) la preparazione con il Cagliari per poi accordarsi con il Catania. Al suo posto Cellino ha chiamato Massimo Ficcadenti. Nato a Fermo nel 1967, Ficcadenti è alla sua terza stagione da allenatore in Serie A. Prima della sua esperienza a Cesena dello scorso anno, con cui ha raggiunto una storica e sofferta salvezza, ha allenato qualche mese a Reggio Calabria nel 2007/08. Nella serie cadetta vanta esperienze a Verona (sponda Hellas, squadra con cui ha giocato per gran parte della sua carriera e di cui è stato anche consulente di mercato) e Piacenza.
LA SQUADRA - Anche in questo campionato il Cagliari ha un mantenuto un buon organico, che ha tutte le potenzialità per conquistarsi la permanenza in A. Sul mercato non ci sono stati sostanziali cambiamenti rispetto alla scorsa stagione. Le significative eccezioni riguardano il centrocampo, rinforzato dagli arrivi degli svedesi Ekdal ed Eriksson (indisponibile per infortunio fino a gennaio) e del portoghese Rui Sampaio, e soprattutto lattacco, orfano di Matri (passato a gennaio alla Juventus) e di Acquafresca (che il Genoa, proprietario del cartellino, ha girato in prestito al Bologna). Nellultima sessione di calciomercato sono stati ben tre i centravanti sbarcati in Sardegna: il colombiano Ibarbo, il brasiliano Thiago Ribeiro e il giovane olandese El Kabir, titolare nell'ultima amichevole di lusso contro il Partizan e probabile partner d'attacco nella gara di domenica del confermato Nenè (14 reti in 60 presenze con la maglia rossoblù). Reparto offensivo completato dal rientrante (e squalificiato) Larrivey, vero oggetto misterioso al quale Cellino sembra orientato a dare fiducia. In porta giocherà il titolare indiscusso Micheal Agazzi, reduce da un ottimo campionato (indirettamente facilitato, in termini di concorrenza, dalla querelle tra Cellino e Marchetti). In linea difensiva giocheranno Pisano, Canini, Astori (in estate riscattato definitivamente dal Milan) e Agostini. A centrocampo completano lorganico rossoblù Biondini e Nainggolan, che affiancheranno Conti e il trequartista Cossu.
EX Daniele Conti è lunico ex della gara, quel genere di giocatore che contro la sua precedente squadra ha il proverbiale dente avvelenato: cresciuto calcisticamente nelle giovanili giallorosse, ha esordito in Serie A nella stagione 1998/99 con la maglia della Roma. Ha messo a segno il suo primo gol in Serie A nel suo debutto da titolare allOlimpico: il suo nome compare nel tabellino dei marcatori del rocambolesco 5-1 con il Perugia (partita nella quale fu espulso nemmeno un minuto dopo la sua corsa sotto la Curva Sud). Ceduto al Cagliari nella stagione successiva, in Sardegna ha trovato la sua dimensione, diventando un elemento inamovibile del centrocampo rossoblù e conquistando anche la fascia da capitano. Con la maglia rossoblù Conti ha giocato 324 gare in Serie A e ha firmato 35 gol, 4 dei quali segnati ai giallorossi. Lultimo dispiacere che Conti ha dato ai tifosi giallorossi è storia recente: il centrocampista di Nettuno ha infatti aperto le marcature nellinfausta trasferta al SantElia e, dopo il fallo subito da Nicolas Burdisso, conquistò il rigore che diede il via alla goleada degli isolani, al prezzo però delluscita dal campo per infortunio
Daniele De Angelis