L'avversario 29/04/2011 16:28

Il Bari di Mutti

 



LA SOCIETA’ – Le scorse settimane il passaggio di mano della società, dalla famiglia Sensi alla cordata americana guidata da Thomas DiBenedetto, ha monopolizzato l’attenzione dei tifosi (e probabilmente anche dei giocatori). Medesima situazione, pur con i dovuti distinguo, sta avvenendo in Puglia:  una cordata locale è pronta ad entrare in società, dopo che una società made in USA, la holding texana JMJ guidata da Timothy Barton, aveva tentato l'acquisto del club pugliese la scorsa estate. Sta quindi per volgere al termine l’era dei Matarrese, al comando del club dal 1977. Una gestione di discreti risultati e successi negli anni ’90, in cui il Bari si è affermato stabilmente nella massima serie, in cui spicca la vittoria della Mitropa Cup nel 1990, unico trofeo di rilievo nella bacheca pugliese. Una gestione al tempo stesso non esente dalle critiche dei tifosi, che negli anni di purgatorio nella serie cadetta hanno più volte manifestato la loro aperta ostilità nei confronti della dirigenza



L’ALLENATORE
– Anche nel Bari c'è stato un cambio di allenatore in corso. I pugliesi hanno iniziato la stagione con Giampiero Ventura, artefice della miracolosa salvezza della scorsa stagione, che però in seguito alla mancanza di risultati e alla contestazione che ne è naturalmente seguita rescinde consensualmente il contratto lo scorso 10 febbraio. Al suo posto Matarrese chiama Bortolo Mutti, già artefice di clamorose salvezze, come a Piacenza nel 1995 (alla sua prima stagione su una panchina di Serie A) e a Messina nel 2004-05. Il cambio di allenatore però non porta i risultati sperati: solo 7 i punti raccolti da Mutti nelle 10 partite alla guida dei biancorossi e le speranze di salvezza che vengono definitivamente spazzate via dall’ultimo ko interno con la Sampdoria



LA SQUADRA
– Lo scorso anno il Bari, pur venendo additato dagli addetti ai lavori come squadra di rincalzi, ha stupito tutti conquistandosi la permanenza nella massima serie e contando ben due rappresentanti nella kermesse mondiale in Sudafrica (Alvarez e Bonucci). Con le partenza della coppia centrale Bonucci-Ranocchia, due dei giocatori che si erano più in luce in quella straordinaria annata, il Bari è ripartito dalla base dello scorso anno e con pochi innesti, senza però riuscire a ripetere i risultati sperati. Nella sfida contro la Roma giocheranno in porta il veterano Gillet, capitano ed estermo difensore dei baresi da oltre dieci anni, con la linea difensiva composta Andrea Masiello, Glik, Rossi e Parisi. A centrocampo Almiron in cabina di regia sarà affiancato da Gazzi e Bentivoglio. In attacco, dove Mutti dovrà fare a meno dello squalificato Rudolf, l’argentino Rivas sarà il trequartista alle spalle delle punte Ghezzal e Huseklepp



EX – Tre gli ex della gara. Sulla sponda romanista c’è Simone Perrotta, che proprio in maglia biancorossa ha mosso i suoi primi passi in Serie A. Sul fronte opposto troviamo Edgar Alvarez, riserva nella prima Roma spallettiana che quest’anno non è riuscito a ripetere la sua prima ottima stagione in Puglia, anche per colpa degli infortuni che hanno condizionato il suo rendimento. Nelle file dei baresi, ma non scenderà in campo domenica a causa di un infortunio, c’è anche Stefano Okaka, per l’ennesima volta spedito da Trigoria a fare esperienza in altre realtà. Pur presentandosi con il miglior biglietto da visita possibile (gol-vittoria alla prima uscita nel derby contro il Lecce), l’ex Under 21 non è però riuscito a trovare la continuità che sperava



Daniele De Angelis