L'avversario 05/02/2011 15:54

L'Inter di Leonardo

LA SOCIETA’ – 18 scudetti, 6 coppe italia , 3 Coppe dei Campioni, due coppe Uefa e tre Coppe intercontinentali in 103 anni di storia. Sempre presente nella massima serie, l’Inter è una delle colonne portanti del calcio italiano. Dal 1995 presidente della società è Massimo Moratti, che dopo anni di spese folli e insuccessi, se si eccettua la Coppa Uefa del ’99, i risultati sul campo (complici anche le sentenze del caso Calciopoli) stanno ripagando gli sforzi economici del presidente nerazzurro.



L’ALLENATORE – L’eredità di Josè Mourinho, che in due anni ha vinto di tutto sulla panchina interista, è stata senz’altro difficile da raccogliere. L’Inter aveva trovato un sostituto in Rafa Benitez, che per una serie di motivi non si è dimostrato all’altezza del suo predecessore. Esperienza breve e incolore alla Pinetina per il tecnico spagnolo, in cui gli unici lampi sono stati la vittoria della Supercoppa Italiana (proprio contro la Roma) e un Mondiale per club vinto con una facilità imbarazzante. L’ex tecnico del Liverpool ha però lasciato per strada punti preziosi in campionato e il percorso in dei campioni d’Europa in carica è stato tutt’altro che agevole. Lo sfogo successivo alla vittoria del Mondiale per Club è costato la panchina all’iberico, poco amato dalla squadra e dalla dirigenza di via Durini. A sostituire Benitez Moratti chiama, con una mossa a sorpresa, Leonardo Nascimento de Araujo, meglio conosciuto come Leonardo. Campione del Mondo con la Selecao a USA ’94, quattro anni con la maglia del Milan, con un passato da osservatore e soprattutto ex allenatore dei rossoneri. Un affronto per i tifosi milanisti, per quello che da più parti viene considerato come un tradimento; ma l’arrivo del brasiliano sembra aver ridato entusiasmo all’ambiente nerazzurro, testimoniato anche dalla presenza del presidente Moratti alla sua presentazione (la prima volta da quando ha rilevato la proprietà del club milanese). Soprattutto Leonardo ha avuto il merito di far ritrovare continuità a una squadra che, dopo aver vinto 5 trofei in 6 competizioni, sembrava si fosse adagiata sugli allori. Dal suo insediamento il tecnico brasiliano ha centrato 6 vittorie in 7 partite; una prova che, anche se lontana dalla vetta, è sempre l’Inter la squadra da battere

LA SQUADRA – Uno dei principali motivi di frizione tra Moratti e Benitez è stata la campagna acquisti; una sessione di mercato estiva decisamente ferma in entrata, dove l’unico movimento rilevante è stata la partenza di Balotelli, destinazione Manchester, e i rinforzi richiesti dal tecnico spagnolo non sono mai arrivati. Rinforzi puntualmente acquistati però con l’arrivo di Leonardo: prima l’ex genoano Ranocchia, seguito dal pezzo da novanta del mercato invernale: Giampaolo Pazzini. Poi Houssine Kharja, arrivato sempre dal a sostiuire il partente Muntari, in rotta con la squadra e con la società. E infine l’ultima ciliegina sulla torta, il giapponese Yuto Nagatomo, arrivato dopo un’estenuante trattativa al fotofinish con il Cesena.

Leonardo avrà non pochi grattacapi per il solito 4-3-1-2, viste le pesanti assenze soprattutto nel reparto arretrato. Out per infortunio Samuel e Lucio, ai quali si aggiunge anche Chivu, reo di aver colpito con una gomitata il barese Rossi e fermato per quattro giornate dal giudice sportivo. Davanti a Julio Cesar giocheranno sulla fascia destra, centrali Ranocchia e Materazzi (con Cordoba pronto a subentrare), mentre sulla fascia sinistra ci sarà uno tra Javier Zanetti e il neoacquisto Nagatomo ad affrontare le incursioni di Jeremy Menez. Anche a centrocampo scelte obbligate, vista l’assenza di Stankovic: giocheranno Cambiasso, Thiago Motta (prossimo oriundo della Nazionale di Prandelli) e Kharja, che ha segnato all'esordio in maglia nerazzurra giovedì scorso contro il Bari. Uniche certezze in attacco, dove ci saranno Eto’o e Pazzini con Sneijder a fare da trequartista

EXInter-Roma è stato un crocevia per molti giocatori, che negli ultimi anni sono passati dai giallorossi ai nerazzurri e viceversa. Stavolta in campo se ne vedranno molti di meno rispetto alle ultime sfide. Da parte nerazzura l’unico ex in campo sarà probabilmente Houssine Kharja, che ha esordito nella massima serie proprio con la maglia giallorossa. Mancherà per infortunio Walter Samuel, uno dei reduci del terzo scudetto romanista; cosi come darà forfait Christian Chivu, in forza alla Roma dal 2004 al 2007. Sulla sponda giallorossa sarà sicuramente in campo Nicolas Burdisso, che ha vestito la maglia nerazzurra dal 2004 al 2009. Mancheranno, sempre per motivi fisici, altri due ex della gara: David Pizarro, che conta una sola stagione da comparsa in nerazzurro, per poi diventare un protagonista in giallorosso. Poi c’è Adriano, ex pallino del presidente Moratti quando vestiva la maglia dell’Inter, tornato in Italia quest'anno a Roma senza però ripetere (per il momento) i fasti dei primi anni all'ombra del Duomo

 

Daniele De Angelis