L'avversario 05/01/2011 18:17

Il Catania di Giampaolo (VIDEO)

ANDAMENTO - La formazione siciliana, dopo una buona partenza in campionato, occupa il dodicesimo posto in classifica con 21 punti conquistati, per la maggior parte, tra le mura amiche. 5 le vittorie totale per gli etnei, 6 i pareggi e 6 le sconfitte; 18 su 21 i punti conquistati in casa con 5 vittorie, 3 pareggi e una sconfitta. In trasferta 0 vittorie, 3 pareggi e 5 sconfitte. Il Catania ha uno dei peggiori attacchi in Serie A con sole 14 marcature all'attivo, di cui appena 4 in trasferta, e al passivo invece vanta soli 18 gol subiti ( la Roma di Ranieri ne ha subiti 20) di cui 12 subiti fuori casa.

ALLENATORE - Grande promessa e uno dei migliori allenatori emergenti Marco Giampaolo, allenatore classe '67 nato a Bellinzona, a Catania forse è riuscito a trovare la sua dimensione dopo le non felici esperienze prima col Cagliari e poi col Siena. Giampaolo ha iniziato la sua carriera come osservatore del fino a divenare vice-allenatore della stessa squadra abruzzese. La prima squadra allenata dal tecnico di Bellinzona è stato l'Ascoli con il quale prima viene promosso in Serie A e poi ottiene, l'anno seguente, una salvezza tranquilla piazzandosi al decimo posto e mostrando un buon calcio. Dopo il fallimento in terra sarda nella stagione 2006/2007, con il licenziamento da parte del vulcanico presidente Massimo Cellino, Gianpaolo ottiene un altro buon risultato alla guida del Siena conducendolo alla salvezza con 44 punti, record di sempre per i toscani. L'anno seguente non riesce a ripetersi e così, dopo 10 giornate, viene licenziato fino ad approdare, in questa stagione, alla guida della squadra siciliana.

FORMAZIONE - Undici sono gli argentini in rosa per una delle squadre più sudamericane della Serie A. Da sempre Antonio Pulvirenti, presidente del Catania dal 2004, e il l'amministratore delegato Pietro Lo Monaco puntano su brasiliani e argentini per potenziare la squadra spesso riuscendo a costruire anche rose competitive. Il primo argentino è Mariano Andujar, ventisettenne di grande esperienza, che può vantare anche diverse presenze con la propria nazionale. Nel classico 4-4-2 di Giampaolo nella linea a 4 difensiva troviamo Alvarez, SIlvestre, Bellusci e Capuano. Nel centrocampo, dinamico e di buona qualità, agiscono Carboni, Gomez, Ledesma e Martinho. Davanti la coppia ben assortita Maxi Lopez-Mascara. Il fantasista siciliano Mascara, classe '79 e a Catania dal 2003, è il miglior marcatore nella storia del club etneo nella massima serie con 31 gol realizzati. Altro giocatore talentuoso del Catania è Maxi Lopez, attaccente argentino acquistato da Pulvirenti dal Gremio nel 2009. In 32 partite di campionato la punta sudamericana ha messo a segno 14 reti.

AMARCORD - Il primo confronto ufficiale in campionato tra Roma e Catania risale alla stagione 1951/52, l’unica occasione in cui i giallorossi giocarono in serie B. L’8 giugno del ’52 allo Stadio Torino la Roma di mister Viani, lanciatissima verso l’agognato ritorno nella massima serie, liquidò con un perentorio 3-0 gli etnei, grazie alle reti di Galli, Zecca e Sundqvist. Tre anni dopo, il 12 giugno del ’55, il confronto casalingo contro i rosso azzurri si conclude con un netto 3-1 a favore dei capitolini guidati da mister Carver, con il gol di Pandolfini e la doppietta di Galli, soprannominato “testina d’oro”.



Passeranno sei anni prima di un nuovo confronto con il Catania. Il 9 aprile 1961 i siciliani tornano all’Olimpico e perdono 4-1, subendo una doppietta di Orlando, il gol di Pedro Manfredini e un’autogol.

La stagione seguente, il 24 settembre 1961, la Roma allenata da Carniglia ne rifila altri quattro agli etnei: i gol di Lojacono, Da Costa, Menichelli e Orlando. L’anno successivo, con Foni in panchina, fa ancora meglio: 5-1 targato Angelillo, doppio Manfredini, Orlando e autorete di Bicchierai.

Pirotecnica la sfida del 31 maggio 1964, con Roma e Catania che impattano sul 4-4, con una doppietta del celebre Cinesinho per i rossazzurri.

L’11 aprile 1971 c’è Tessari a guidare i giallorossi contro il Catania nel roboante 5-0 firmato dai gol di Amarildo, Vieri, Cappellini e la doppietta di Zigoni.

Dodici anni dopo il Catania neopromosso e guidato in campo dal veterano Claudio Ranieri e con in rosa un giovanissimo Andrea Carnevale, torna all’Olimpico. Ad attenderla c’è la corazzata di Liedholm, fresca campione d’Italia. Si gioca il 31 dicembre 1983, giornata inconsueta per l’attuale calendario del calcio professionistico. Partita che si ricorda anche per un altro particolare aneddoto: quel giorno la Roma andò in campo in maglia bianca e col tricolore sul petto, ma priva di sponsor tecnico. Difatti proprio in quei giorni era scaduto il contratto di partnership con la casa di produzione dello scudetto e la società di Viola era in procinto di legarsi alla Kappa. Ma, verosimilmente per un ritardo nella ratifica dell’accordo, si preferì giocare senza il logo Kappa, nonostante le divise da gioco e i numeri sulle maglie fossero chiaramente diversi dalle precedenti. I campioni d’Italia si imposero di misura sugli etnei, grazie al gol di Aldo Maldera su velenoso calcio di punizione realizzato sotto la porta di curva nord.

Dovranno trascorrere altri ventitré anni prima che il Catania torni a respirare l’aria della massima serie. Il 19 novembre 2006, accompagnata da migliaia di tifosi al seguito, la matricola guidata dall’emergente Pasquale Marino sale all’Olimpico con la speranza di ottenere il colpaccio. Ma la Roma di Spalletti è all’apice del proprio ciclo e travolge i siciliani con un fragoroso 7-0, che rimarrà impresso a lungo nella mente di Baiocco e compagni e sarà il motivo delle recenti ruggini ogni qualvolta la Roma si recherà a giocare al Massimino. Le doppiette di Panucci e Perrotta e i gol di Mancini, Montella e non furono mai digerite dai catanesi, che a fine gara rifiutarono i saluti di Spalletti, accusando la Roma di aver ingiustamente infierito su un risultato dall’esito ormai scontato.

L’anno seguente i giallorossi, in piena corsa scudetto con l’Inter, battono per 2-0 il Catania di Silvio Baldini. È il 20 gennaio 2008 e le reti sono di Giuly, che raccoglie e trasforma in gol un palo di Taddei, e di su calcio di rigore. Un rigore fortemente voluto dal numero 16 giallorosso, che tolse il pallone dalle mani di Pizarro già sul dischetto, per rimediare alla brutta figura rimediata a San Siro, quando tentò un pessimo cucchiaio contro il Milan. Sempre nello stesso anno la Roma supera la squadra di Zenga, subentrato nel frattempo a Baldini, anche nelle semifinali di Coppa Italia. All’andata è un gran di a decidere la sfida dell’Olimpico.

Nella stagione 2008/09 la Roma di Spalletti non ripete gli ottimi risultati dell’anno precedente e arranca alla ricerca di un piazzamento in Europa League. Obiettivo che passa necessariamente per il Catania, il 16 maggio 2009, a tre giornate dalla fine. Dopo un ottimo primo tempo, chiuso in vantaggio grazie alla seconda doppietta di Perrotta contro gli etnei e al gol di Vucinic, intermezzati dal temporaneo pareggio di Tedesco, nel secondo tempo la squadra di Zenga raggiunge il pari grazie a una punizione di Mascara e a un velenoso sinistro di Morimoto. È Panucci nel recupero a regalare alla Roma una vittoria che sembrava sfumata, ipotecando così un posto utile per l’Europa League.

Lo scorso anno la Roma ha incontrato il Catania di Mihajlovic tre volte, in campionato e in Coppa Italia, in gara singola all’Olimpico. Entrambi i match casalinghi si sono conclusi con il risultato di 1-0.

In Coppa Italia il 26 gennaio è un preciso sinistro di a superare Campagnolo, ex giallorosso in serata di grazia, e a regalare alla Roma il passaggio alle semifinali.

In campionato il 21 febbraio ci pensa invece Vucinic a regalare i tre punti, realizzando con grande opportunismo su calcio d’angolo e sbloccando una partita complicatissima per gli uomini di Ranieri.

 

Gianluca Pace / Alessandro Monzio Compagnoni