L'avversario 03/12/2010 12:37

Il Chievo di Pioli (VIDEO)

Alla guida dei clivensi c’è Stefano Pioli, alla sua seconda stagione da allenatore nella massima serie. Pioli, nella sua prima avventura in serie A, allenò il Parma nel campionato ‘post Calciopoli’ (2006/07) ma non riuscì a terminare la stagione perché rimosso dall’incarico proprio dopo una sconfitta all’Olimpico contro la Roma. In quell’occasione proprio l’attuale tecnico giallorosso Claudio Ranieri ne prese le redini, traghettando i ducali ad una salvezza a dir poco inaspettata.

Tra i due tecnici non c’è stata mai l’occasione per confrontarsi e sabato pomeriggio sarà la prima volta.

Il Chievo vede nella Roma una delle ‘bestie nere’ del campionato. Tra le due società ci sono stati 16 incontri dove i giallorossi hanno la netta supremazia con 8 vittorie e solo 1 sconfitta (nel 2003 all’Olimpico). A Verona la Roma ha vinto 4 volte non perdendo mai (l’ultima il 16 maggio scorso con le reti di Vucinic e ).

FORMAZIONE - I clivensi scendono solitamente in campo con un 4-3-1-2. In porta c’è l’esperto Sorrentino con la linea arretrata composta da Frey, Andreolli, Cesar e Mantovani. Il rombo di centrocampo è formato da Fernandes vertice basso, Marcolini e Rigoni ai lati con Constant nel ruolo di trequartista. Pellissier e Moscardelli sono la coppia in attacco.

EX -  Nella Roma ci sono due grandi ex: Simone Perrotta e Matteo Brighi. Il primo ha giocato a Verona per 3 stagioni, dal 2001 al 2004, dove si è messo in luce arrivando anche alla Nazionale. Per lui con il Chievo 95 presenze e 6 reti. Brighi invece ha vestito la maglia gialloblu dal 2004 al 2007 con 88 presenze e 9 reti. Altro ex è Aleandro Rosi che ha giocato a Verona nella stagione 2007-08 in serie B collezionando 18 presenze. Nei veronesi c’è Andreolli, passato ai clivensi proprio nell’ultimo mercato estivo dalla Roma. 

AMARCORD - La sfida al Bentegodi tra Roma e Chievo Verona è tra le più recenti del campionato italiano. Colpa, si fa per dire, di una squadra che da realtà di quartiere nel giro di un decennio ha prepotentemente rubato la scena alla più nobile Hellas, caduta in disgrazia contestualmente all’ascesa dei cugini.

Il primo confronto ufficiale è stato in Coppa Italia, 9 settembre 1998, con i veronesi ancora in serie B. La seconda Roma di Zeman impatta a sorpresa all’esordio stagionale contro la squadra allenata da Mimmo Caso, dopo essere addirittura andata sotto di due gol, siglati da Cerbone e Franceschini. Questa gara sarà ricordata, oltre che per il definitivo 2-2 di Gautieri e per il rigore fallito da Candela, soprattutto per l’unica rete ufficiale di Gustavo Bartelt in maglia giallorossa.

Dopo tre anni la Roma torna a giocare al Bentegodi sponda Chievo. È la stagione 2001/02 e la squadra di Capello, fresca di tricolore, sale a Verona per l’ultimo turno prima della sosta natalizia. La squadra di Del Neri tiene in scacco la Roma per lunghi tratti del primo tempo, ma una precisa incornata di alla mezzora spezza l’inerzia del match. Nel secondo tempo, nonostante il forcing continuo dei gialloblù che porta anche all’espulsione di Antonioli, la Roma resiste grazie a tre autentiche prodezze di Pellizzoli che nega il pareggio a Cossato e Corini. Trova il gol del raddoppio in mischia da corner con Samuel e nel finale, dopo l’espulsione di Eriberto, al secolo Luciano, dilaga con Tommasi, splendidamente servito da

Da ricordare anche la splendida rovesciata di Vincenzino Montella che consentì alla Roma di pareggiare (2-2) nella stagione 2004/05, un 4-4 pirotecnico nell'anno delle 11 vittorie consecutive (2005-2006) e la prima prodezza di Jeremy Menez nel dicembre 2008 (0-1 per la Roma).

Ultima sfida il 16 maggio 2010. Che rimarrà negli occhi e nei cuori di ogni tifoso per quello striscione che recita:” CHI TIFA ROMA NON PERDE MAI”.

La stessa ragione che porta 25mila tifosi a riempire il Bentegodi e a sperare in un sorpasso al fotofinish sull’Inter impegnata a Siena. La mazzata interna contro la Samp ha tramortito la squadra, che dopo una rincorsa incredibile sta vedendo sfumare un sogno. Ma la scarica di adrenalina arriva direttamente dagli spalti. Il gol di un travolgente Vucinic e il capolavoro di da fuori area vengono quasi per inerzia. Le radioline sono tutte collegate con il Franchi di Siena, si accarezza il sogno durante l’intervallo, con la Roma di nuovo prima.

Il gol di Milito riporta tutti sulla terra, e il secondo tempo scivola inesorabile, fino allo struggente giro di campo, per ringraziare quell’oceanica invasione.

I fotogrammi si susseguono e immortalano uno striscione. C’è scritto “TO BE CONTINUED”.

Messaggio chiaro ed inequivocabile.



 

 

Filippo Limoncelli