La penna degli Altri 27/11/2025 08:19
Antonio Carlos Zago: "Totti nel sonno urlava 'Passa quella palla'. Lo sputo a Simeone? Sbagliai, me ne pento"
LA GAZZETTA DELLO SPORT - A Roma lo chiamavano Terminator, e il suo legame con la città è rimasto fortissimo. Antonio Carlos Zago, protagonista dello scudetto del 2001, è tornato nella capitale e ha parlato a cuore aperto dei suoi ricordi e della squadra di oggi.
Sono passati 25 anni dall'ultimo scudetto. Può essere la volta buona per il quarto?
«Ogni anno mi auguro sia la volta buona, è passato troppo tempo. Ma penso che sia giusto sognare quest'anno. Ora Gasperini deve restare in vetta fino a fine dicembre poi con 2-3 rinforzi l'obiettivo è alla portata anche perché non vedo una padrona del campionato. È tutto molto livellato».
La sua Roma invece quando l'ha capito che era arrivato il momento giusto per vincere?
«Quando è arrivato Batistuta si era capito che stava cambiando qualcosa. Forse Parma-Roma vinta in rimonta nel girone d'andata è stata la svolta, ma in realtà già prima dell'inizio del campionato sentivamo di poter fare qualcosa di grande. Erano arrivati anche Samuel ed Emerson, Totti era in crescita continua, c'erano campioni come Aldair, Cafu, Candela o Montella. (...) E poi c'era stato quello scudetto della Lazio dell'anno prima. Non lo avevamo digerito, volevamo subito far tornare il sorriso ai nostri tifosi. Quello ci ha dato una spinta in più».
A distanza di 26 anni ci racconta bene cosa è successo con Simeone nel derby?
«Lui provocava e se la stava prendendo con Marcos Assunçao. lo per natura correvo sempre a difendere I compagni, è nato un litigio e ho fatto una cosa che non mi appartiene. So che i tifosi ancora ricordano quello sputo come un ricordo bello, ma per me non è così»
Si è pentito?
«Assolutamente si, è stato un brutto gesto. All'epoca dissi che lo avrei rifatto, ma oggi non è così, anche se l'istinto a volte ti porta a fare cose che non vorresti. Mi è successo altre volte, ma chi mi conosce sa che persona sono». (...)
Lei era istintivo ma aveva anche una capacità di impostazione non comune per un difensore, si rivede in qualche calciatore di oggi?
«Sto vedendo una crescita di questo tipo in Mancini. Ha la cattiveria giusta e sa anche giocare molto bene il pallone. Spero possa crescere ancora perché oltre a essere un bel difensore può diventare un grande capitano per la Roma». (...)
A proposito ma è vero che Totti parlava nel sonno e non la faceva dormire?
«Purtroppo è vero! Quando sono arrivato al primo anno mi hanno messo in stanza con lui e per me era un onore. Accettai subito ovviamente. Ma di notte russava e parlava forte. Una volta urlò: "Passami la palla, passami la palla". Io sono andato li a calmarlo e piano piano ha ripreso il sonno regolare. Ma io non dormivo e volevo riposarmi, così chiesi di cambiare stanza. Dall'anno dopo Totti dormiva da solo». (...)
La Roma per 5 anni, poi ha girato il mondo. Come mai non è mai rimasto a lungo in un posto?
«In realtà io volevo giocare a vita con la Roma, non c'è mai stato un posto nel mondo dove mi sono trovato bene come lì. Purtroppo nel 2002 decisero di non rinnovare il contratto, non ho mai capito il motivo». (...)