La penna degli Altri 19/10/2025 10:05
Gli agronomi, i pipistrelli e lo stadio della Roma

IL TEMPO (T. CARMELLINI) - E mo basta! Messi a tacere i dubbi sull'edilizia sportiva del prossimo secolo, appagati (o quasi) i malumori dei comitati di quartiere, fatto salvo l'ok
degli animalisti sull'ecosistema-Pietralata, uno spiraglio di luce in fondo al lungo tunnel dello stadio giallorosso si inizia a intravedere.
Quasi tre lustri dopo la prima mossa fatta dall'allora presidente giallorosso James Pallotta, la questione "stadio della Roma" è ancora avvolta da dense nubi di mistero. Naufragata l'ipotesi Tor di Valle, spedizione schiantatasi contro il tetto in eternit di un ex galoppatoio dimenticato dal Signore, l'ipotesi Pietralata era sembrata una manna dal cielo. Una zona al centro del nulla, semi-abbandonata, che si poteva addirittura riqualificare, dove invece nel corso degli anni si è scoperto esistere un vero e proprio ecosistema. Ma mica vorrai insidiare l'esistenza di una specie rara di pipistrello per creare da zero a cento, senza spesa pubblica, uno stadio? Fanno i pullman da tutto il mondo per venire a vedere l'indomito topo volante che a Pietralata fa la bella vita alle spalle della comunità.
Ora, fatto salvo il suo futuro e con l'ok degli "scienziati" agronomi, la partita sembra poter ripartire: sempre che non si venga ad offendere la tellina di fiume orfana della vongola marsicana.
Ma fate sul serio? E poi dice che la burocrazia è il vero male della Città Eterna. No, piuttosto quello che la fa restare ferma, immobile, sempre uguale a se stessa, e la puntualità con la quale i "soliti noti" utilizzano la buona fede dei romani per mandare all'aria ogni cosa che possa avere uno sviluppo o essere un'occasione... e magari creare anche qualche posto di lavoro.