La penna degli Altri 07/10/2025 08:34
Carattere più solidità, Gasp sembra Ranieri. E i risultati arrivano

Il mix tra passato e presente, spiega il primato della Roma. La presenza di Gasperini in panchina non ha cambiato infatti il comportamento degli interpreti in campo. O meglio: può averlo certamente affinato, migliorato nell'attacco dello spazio, nella lettura del pressing e nella marcatura uomo su uomo ma la solidità difensiva era il marchio di fabbrica con Ranieri e lo resta anche con il nuovo tecnico. Che a 67 anni ha dimostrato di essere tanto duttile quanto intelligente. Poteva infatti intestardirsi a voler replicare il modello Atalanta anche a Roma. Quando invece ha capito che al momento ciò non è possibile, ha fatto un passo decisivo venendo incontro alla squadra. In quella frase «Devo uscire dalla mia zona di comfort» c'è il segreto della Roma. Una squadra che, aspettando segnali dai nuovi arrivati il cui apporto sinora è stato pressoché nullo, è rimasta la stessa dello scorso anno. E come tale non poteva non ripartire dal suo punto di forza che aveva permesso a Ranieri, nel 2025, di ottenere 49 punti in 20 partite (media 2,45). Gasp ha mantenuto pressoché la stessa velocità di crociera inanellando 5 vittorie in 6 gare (2,5) snaturando però il suo credo. (...) Gasp prosegue nella volontà di allargare lo zoccolo duro, quello composto dagli 8/9 «che vanno da Svilar a Matias». Prima Hermoso, poi Pellegrini, a Firenze ha puntato su Baldanzi, il continuare a dare fiducia a Dovbyk, quattro elementi che fosse dipeso esclusivamente dalla società sarebbero già altrove. Ma non c'è tempo per rimuginare. Il periodo delle polemiche e delle arrabbiature per quello che poteva essere e non è stato sul mercato, è alle spalle. O quantomeno rimandato a gennaio. Il presente è quello che conta. Anche perché la panchina ha sempre fatto la differenza nel suo percorso da allenatore. A Bergamo in 9 anni ha cambiato il 50% delle volte i tre interpreti del tridente offensivo in corsa e il 78% almeno due elementi su tre. (...) Ma dopo la sosta, si inizierà a giocare ogni tre giorni fino alla fine dell'anno e allora i nuovi, rimasti sinora a guardare, debbono dare un segnale più incisivo. Aspettando di vedere Bailey, Wesley, El Ayanoui, Ferguson, Ghilardi, Ziolkowski e Tsimikas per ora sono state delle comparse o poco più. (...)
(Il Messaggero)