La penna degli Altri 15/09/2025 07:36

Dietrofront Roma

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IL TEMPO (L. PES) - Amara, brutta, inaspettata. Alla terza di campioato arriva la prima sconfitta della stagione giallorossa: dopo le prime due vittorie contro Bologna e Pisa Gasperini si ferma contro il Torino di Baroni nel caldo torrido del pranzo dell'Olimpico. Una prestazione nella quale è difficile salvare qualcosa tra scelte iniziali che non hanno pagato e una squadra senza ritmo né idee. Dopo i buoni segnali dei primi centottanta minuti ora per il tecnico di Grugliasco è tempo di analisi a una settimana dal derby contro la Lazio. Niente di drammatico o di irrisolvibile, sia chiaro. A metà settembre non è certo tempo di giudizi così come non lo era ad agosto. Un ko, seppur doloroso e non previsto non cambia il percorso di una squadra ancora tutta da modellare a immagine e somiglianza del suo allenatore e con delle carenze che il mercato non ha ripianato. I fari restano puntati sull'attacco, dove a parte la frizzantezza di Soulé (unico del reparto offensivo in gol nelle prime tre giornate) c'è poco da salvare. Certamente la scelta di Gasperini di partire senza punte e con El Aynaoui (comunque autore di una prova a tratti incoraggiante ma non sfruttato nel ruolo sulla trequarti) in aiuto ai due argentini è stata drammatica dal punto di vista della pro-duzione offensiva costringendo il tecnico al cambio all'intervallo. Resta il fatto che, Soulé a parte, l'ultimo gol di un attaccante è quello siglato da Dovbyk contro la Fiorentina lo scorso 4 maggio, poi niente più. Ferguson, ieri non al massimo della forma dopo la nazionale, aveva fatto bene con Bologna e Pisa ma non sembra avere la stoffa del nove da area piccola mentre Dovbyk continua a non convincere il tecnico. In attesa del rientro di Bailey (forse in Europa o direttamente col Verona), serve maggiore brillantezza in un reparto che ha balbettato parecchio in questo inizio. E non si può dire che Gasp non aveva avvertito. Contro i granata l'ex Atalanta ha confermato le scelte delle prime gare riproponendo il blocco difensivo con Hermoso sul centrodestra (sempre tra i più positivi) così come la mediana e gli esterni. L'esperimento per non dare punti di riferimento alla bestia nera Baroni, come detto, non ha dato alla Roma il brio che ci si attendeva. Squadra lenta, complice il gran caldo, e poco aggressiva. Soulé e Dybala provano a spaziare sul fronte offensivo ma non creano pericoli con gli uni-ci tiri verso la porta su calcio di punizione per entrambi (con la Joya che h accusato un risentimento alla coscia sinistra proprio dopo aver provato il tiro dalla distanza). Nella ripresa Gasp inserisce Ferguson e, a sorpresa, Baldanzi per Dybala ed El Aynaoui ma la musica non cambia. Soulé e Koné sembrano gli unici a ten-tare l'accelerazione ma il francese macchia la sua partita lasciando scappare Simeone sulla corsia di sinistra. Lo stesso che poi è andato a concretizza-re il vantaggio torinista, su ser-vizio di Ngonge, con un gran gol. Troppo morbida la difesa di squadra dei giallorossi, soprattutto con i centrocampisti che avrebbero potuto essere più aggressivi. Il tecnico ci prova con i cambi inserendo Pisilli, El Shaarawy e Celik, ma la musica non cambia. La Roma crea alcune buone occasioni col colpo di testa di Pisilli e due tiri di Soulé ed El Shaarawy ma è troppo poco per rompere il muro granata. La settimana del derby è forse la migliore per voltare pagina dopo la prima scivolata. Domenica c'è la sfida a Sarri e Gasp ora ha una sola missione in testa: trovare gol.