La penna degli Altri 05/08/2025 07:48
Pellegrini senza fascia. Ora in pole c'è El Shaarawy

Sta a Trigoria a lavorare duro, per cercare di recuperare il prima possibile e mettersi subito a disposizione di Gian Piero Gasperini. Anche perché Lorenzo Pellegrini vuole giocarsi tutte le sue carte e dimostrare di essere ancora un giocatore importante per questa Roma. A prescindere da tutto. Anche da quella fascia che fino ad oggi ha portato sempre con orgoglio e immenso affetto, essendo romanista fino a dentro le viscere. Già, perché con la nuova gestione "Pelle" non sarà più il capitano della Roma. O, almeno, non lo sarà più come lo è stato fino ad oggi, a partire dal 2021, quando ereditò la fascia defmitivamente da Edin Dzeko. Gasperini, infatti, adotta un sistema diverso, per dare la fascia, quello delle presenze. Lo faceva all'Atalanta e lo farà anche Roma. E allora -così facendo - Pellegrini sarà ancora capitano solo quando in campo non ci sarà uno tra Stephan El Shaarawy e Bryan Cristante, che lo precedono - anche se di pochissimo - nella classifica delle presenze in giallorosso. (...) E allora quello con più presenze di tutti è Stephan El Shaarawy (che ieri sera si è dilettato al biliardo con Salah-Eddine) con 320 partite, poi seguono Cristante con 318 e Pelle-grini con 316 (più staccato Mancini, 274). Poi il tecnico gialloroso ha chiarito anche la situazione di Lorenzo: «In questo momento è fermo, ha cominciato ad alle-narsi a Roma proprio per miglio-rare la sua preparazione». (...) Gasperini poi ieri ha toccato anche altri argomenti, come l'inserimento dei nuovi («Wesley ha giocato davanti a 100mila persone, è nel Brasile, ha delle qualità ma deve completarsi»), la ricerca dell'attaccante e le situazioni di Dybala («Speriamo possa riaggregarsi al gruppo la prossima settimana») e Dovbyk. «Artem è una punta che è stata pagato una bella cifra e che aveva fatto molto bene in Spagna. Tutto sommato ha fatto i suoi gol anche al primo anno in Italia. E sicuramente un centravanti di valore, poi siamo qui per lavorare e migliorare le sue lacune. Io punto molto sugli smarcamenti e i movimenti, quelli determinano la capacità di entrare in gioco. È come nella musica: o sei stonato o hai tempi giusti». (...)
(gasport)