La penna degli Altri 19/08/2025 09:25
Difesa fragile e poca spinta dai terzini. Le spinge di Gasp aspettando il Bologna

Quattro giorni per curare qualche malanno, diciamo, di stagione. Possono bastare? Forse no, ma su qualcosa Gasp può, e deve, mettere mano. E qui andiamo oltre le questioni di mercato, dalle quali sempre dipende il male (o il bene) supremo. Parliamo di qualche accortezza sulla squadra vista in questa fase [...].
Punto numero 1) La difesa. E come sostiene giustamente il tecnico, non è una questione di uomini, anche se il suo viralissimo «Ghilardi dov'è» ci fa pensare che lo sia, ma di reparto. Anzi, di squadra. La famosa difesa di gruppo, che parte dagli attaccanti che devono rincorrere se perdono palla. Perché con la squadra proiettata in avanti nei continui uno contro uno, è difficile fermare i contropiedi avversari. Le troppe imbucate prese contro i modesti avversari del Neom, devono far riflettere. Come hanno fatto riflettere i quattro gol incassati con l'Aston Villa [...]. Il problema c'è, visto che davanti ci sarà il Bologna, e sarebbe meglio risolverlo prima possibile. Sugli uomini, come è noto, manca qualcosa: serve almeno un altro difensore e Ghilardi ha bisogno di minuti.
Punto numero 2) Gli esterni. Il gioco sulle fasce - nelle due fasi - non è ancora come lo vorrebbe Gasp, anche se qualcosa si sta muovendo. Rensch è apparso in crescita, mentre Wesley è molto indietro. A sinistra invece al momento c'è il solo Angeliño, che fatica un po' quando deve rincorrere. E in più, lo spagnolo è solo: non ha un vice. Non si sa se chi arriverà, nella testa di Gasp, dovrà essere un titolare o una semplice alternativa. Serve comunque una crescita dell'intero pacchetto dei terzini, visto che il gioco sulle fasce non è ancora arrembante come dovrebbe esserlo in una squadra di Gasperini. Il cross di uno e il gol dell'opposto ancora non sono visibili. Ci vuole tempo.
Punto numero 3) L'attacco è al momento il problema maggiore della Roma. Per una questione di uomini e di movimenti. Per adesso si regge solo sulla vena di Soulé, che ha ricominciato come aveva finito, cioè bene. Contro il Bologna, in assenza di un titolare a sinistra, magari rivedremo El Aynaoui come contro l'Everton. Altrimenti ci sarà uno tra ElSha o lo stesso Soulè, con Dybala a destra. E proposito di Paulo, lui è l'uomo più atteso, quello che può risolvere gran parte di questi problemi. L'argentino ha svolto una preparazione a singhiozzo, sempre con la squadra ma non sempre in campo con il resto dei compagni. Ha fatto qualche apparizione nelle amichevoli ma si vede che non è al top.
Per quanto riguarda i centravanti, c'è un po' di incertezza. La staffetta del precampionato ha funzionato, ha dato modo a entrambi, Dovbyk e Ferguson, di prepararsi e di inserirsi nei meccanismi della squadra. L'ucraino è perennemente sotto esame, non si capisce se possa o meno lasciare la Roma. Gasp ci dice che il calciatore gli piace e non ci fidiamo: il problema è che per il momento risulta ancora un po' stonato. Cosa che non era Ferguson ad inizio preparazione. Poi qualche affaticamento di troppo lo ha frenato e ora pure lui insegue. El Shaarawy resta una garanzia, magari non per cinquanta partite e non sempre come titolare; Baldanzi è lì e partecipa, con serietà, risultando sempre tra i più attivi. Il problema, nel complesso, è che tutto questo sembri non bastare. E qui serve l'aiuto di Massara, Gasp miracoli non ne fa. Punto numero 4) Koné. Tema caldo fino alla fine di agosto.
(Il Messaggero)