La penna degli Altri 13/05/2025 07:39

La storia infinita e la pazienza della Roma

stadio pietralata dall'alto

IL TEMPO (F. BIAFORA) - La storia infinita dello Stadio della Roma. Lo stop arrivato ieri mattina per le proteste dei comitati anti-impianto e di alcune sigle politiche ha fermato nuovamente il programma per vedere la costruzione della futura casa giallorossa, che da anni vive in una continua corsa ad ostacoli. Con una sinistra somiglianza a quanto successo con il piano per Tor di Valle portato avanti da Pallotta, che prese il via addirittura sotto la giunta guidata da Alemanno. Fino all'addio definitivo a quell'idea - segnata da continui stravolgimenti e da una rivoluzione radicale sotto la Raggi - arrivato per mano di Friedkin nel comunicato del 31 dicembre 2021, in cui la società definiva il progetto «di impossibile esecuzione».

Allora, già da tempo, nelle stanze di Trigoria si lavorava all'alternativa con cui procedere con il nuovo corso targato Houston e, dopo una prima valutazione di un'area in zona Ostiense, venne individuata in Pietralata la zona giusta dove reiniziare tutto l'iter per la costruzione di uno stadio di proprietà. L'importante accelerata al progetto, disegnato dallo studio Populous, e arrivata nel febbraio 2023, con la decisione della giunta Gualtieri di riconoscere il pubblico interesse allo studio di fattibilità presentato dalla Roma il 3 ottobre 2022 «per la realizzazione e gestione in Project Financing di un nuovo stadio di calcio in un'area del Comune, in località Pietralata». Tre mesi dopo l'Assemblea Capitolina, con 33 voti favorevoli e 3 astenuti, ha quindi approvato la delibera che sanciva il pubblico interesse del nuovo stadio, che avrebbe dovuto avere 55mila posti nella versione iniziale e un costo di 570 milioni. Ora lievitati a 60mila spettatori e un costo complessivo (approvato dalla proprietà romanista) di cica 1,2 miliardi di euro.

Superato lo scoglio dell'approvazione dell'Aula Giulio Cesare la strada sembrava in discesa, con la Roma chiamata a redigere il progetto definitivo sulla cui base si procederà poi - a seguito di un ulteriore passaggio tecnico di verifica in Comune del rispetto delle prescrizioni al preliminare e di un altro voto in Campidoglio - alla conferenza del servizi decisoria. Nulla di più sbagliato, visto che le tempistiche sono state stravolte.

«L'obiettivo è di realizzarlo per il 2027», «Contiamo di consegnare il progetto definitivo tra la fine del 2023 e l'inizio dell'anno prossimo. L'impegno della società e e resta forte. Siamo fiduciosi», dissero il sindaco di Roma Gualtieri e Bernabè, responsabile relazioni istituzionali del progetto stadio AS Roma, nel settembre 2023 all'apertura del dibattito pubblico. Ma a maggio 2025 la società non ha ancora presentato il «definitivo», poiché sono emerse una serie di battaglie giudiziarie sull'area e, negli ultimi mesi, anche sul presunto bosco presente a Pietralata.

E ora questo ennesimo intoppo, che rallenta ulteriormente il piano di completare entro la primavera tutto l'incartamento da presentare al Comune. L'iter, dopo il sopra menzionato nuovo passaggio dalle parti del Campidoglio, prevede l'avvio della conferenza decisoria gestita dagli uffici della Regione Lazio e infine la gara per l'appalto. Passi che sembrano ancora lontani.