La penna degli Altri 15/05/2025 08:35

La sfida di Pietralata: è un bosco o uno stadio?

stadio pietralata immagini

Ma voi lo sapevate che a Pietralata, a un passo dalla stazione Tiburtina, c'è un bosco? Davanti all'ingresso di via degli Aromi, tutta bianca sugli spartitraffico di cemento armato, campeggia in stampatello la scritta "W LO STADIO DELLA ROMA". Poco più sopra, affisso alle reti di ferro arrugginito che dividono la piccola stradina da uno dei terreni dove dovrebbe sorgere il nuovo impianto, c'è un manifesto rettangolare dove si legge: "Corteo verso il Campidoglio. Nessuna indulgenza per il modello Giubileo". Sotto sono disegnati i nemici di chi organizza la manifestazione: il termovalorizzatore, le navi da crociera e, appunto, lo stadio. (...) Ebbene sì, i comitati -che si sono federati anche con quelli che in un altro angolo di Roma combattono contro il termovalorizzatore sotto la sigla Riot, realtà indisponibili organizzate sui territori - sono convinti che su un ettaro e mezzo, dei 16 totali sopra i quali dovrebbe sorgere la futura arena giallorossa, si trovi in realtà un bosco. Sono animati dagli ex abusivi sgomberati dai terreni di Pietralata, dai proprietari di casa e di attività che verranno espropriati per costruire lo stadio, ma anche dagli esponenti dell'Arci e diversi partiti di sinistra, da Rifondazione fino ad Avs e M5s. Lunedì, quando sono arrivati i camion per iniziare i sondaggi archeologici sui terreni, si sono sdraiati per terra, costringendo alla fine l'As Roma a rinunciare all'attività. Poi, due giorni fa, in Campidoglio si sono inventati una furbata. Non si sa chi abbia avuto il colpo di genio - se sia stato o il più grande nemico dei comitati, l'assessore all'Urbanistica Maurizio Veloccia, o il capo dello staff del sindaco, lo scaltro Albino Ruberti -fatto sta che martedì in mattinata i comitati sono stati convocati a Palazzo Senatorio. Proprio in quel momento, scortati da due mezzi delle forze dell'ordine, i camion sono tornati a Pietralata e hanno iniziato i sondaggi. (...) E' un braccio di ferro che va avanti da tempo. I Riot hanno presentato un esposto in procura: l'iter amministrativo dello stadio avrebbe ignorato la presenza del bosco. Hanno assoldato persino il presidente degli agronomi del Lazio, Corrado Falcetta, per redigere un dossier di venti pagine che certificasse che invece il bosco c'è eccome. Chiedono che non sia abbattuto neppure un albero e confidano su un fatto: con l'indagine per falso in atto pubblico, aperta d'ufficio dalla procura di Roma dopo l'esposto. (... Il massimo della surrealtà però la vicenda lo ha assunto quando in questa storia è entrato il populista situazionista più geniale del nostro paese, l'ex grillino Alessandro Di Battista. Ha inventato un nuovo genere di ambientalismo: l'ambientalismo creativo. Se il bosco non c'è, ce lo portiamo noi. In pratica, gli esponenti della sua associazione, "Schierarsi", subito ribattezati dalla stampa "Di Battista boys", hanno deciso a febbraio di piantare direttamente loro gli alberi che non c'erano. Peccato però che l'innesto non sia andato a buon fine e, poco dopo, i piccoli alberelli sono morti. Ma un bosco a Pietralata c'è davvero? Per scoprirlo a questa vicenda si aggiungerà un'ulteriore pennellata di grottesco. Infatti se i comitati si sono scelti come perito il presidente degli agronomi laziali, la procura, per la sua indagine, si appresta ad affidare il dossier al presidente degli agronomi di Roma, mentre il comune dovrebbe arruolare il presidente nazionale degli agronomi. Insomma, la sfida sul bosco sarà combattuta dai vertici locali e nazionali dello stesso ordine professionale. (...)

(Il Foglio)