La penna degli Altri 13/02/2025 09:48

Niente scherzi

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IL TEMPO (F. BIAFORA) - Il primo round di una sfida che mette la Roma davanti ad un bivio: sprofondare nel baratro dell'eliminazione dall'Europa League, dopo quella in Coppa Italia e l'attuale nono posto in campionato, oppure rilanciare anche in questa annata le ambizioni europee e poter sognare nuovamente una grande campagna continentale. Quella in casa del Porto è la prima delle due sfide ai portoghesi nel play-off, un doppio appuntamento che sa molto di ultima spiaggia per i giallorossi, in una stagione in cui sono cambiati tre allenatori e in cui le speranze di raddrizzare le cose sono tutte appese a questo duello. Consapevole dell'importanza di un tale appuntamento Ranieri non ha voluto caricare di ulteriori aspettative e pressioni la gara d'andata, mantenendo toni bassi dopo la conferenza stampa della scorsa settimana che aveva scatenato forti discussioni, soprattutto sul tema del Fair Play Finanziario.

"E' una partita molto importante per noi, per cercare di tornare dove la Roma deve stare. Noi siamo pronti. Siamo in un buon momento, c'è autostima e determinazione e dobbiamo metterla in campo", il messaggio del 73enne a Sky, ribadito con maggior forza poco dopo nella sala stampa del Do Dragao: "La prima cosa è proprio essere super concentrati perché mi aspetto un Porto molto arrembante, sorretto dai propri tifosi, noi dobbiamo giocare come sappiamo, con grande intensità, con grande naturalezza. Io voglio una Roma che giochi sia fuori che in casa alla stessa maniera. Ancora non siamo validi per come voglio io il calcio, però i ragazzi stanno lavorando molto per darmi quelle soddisfazioni che i tifosi della Roma vogliono e chiedono". Giocando d'astuzia Ranieri è stato prodigo di complimenti per il Porto e per il suo giovane tecnico Anselmi: "Sono molto bravi nelle ripartenze. Hanno due attaccanti veloci e un ragazzo del 2007 che è un fenomeno, Mora, gli fa cambiare passo. Dovremo fare veramente una grande partita. Si trova come noi, hanno intrapreso questo rinnovamento totale, è una squadra giovanissima, con dei giocatori molto bravi tecnicamente, con determinazione, aggrediscono, ripartono, siamo tutte e due un pochettino al di sotto di quello che sono Roma e Porto. Anselmi? E' un ragazzo in gamba, perché se a 38 anni guida una squadra così blasonata gli devo fare i complimenti per forza".

L'allenatore romanista, sempre abbottonato sulle scelte di formazione, ha dato un segnale sull'impiego o meno di Pellegrini: "E' un giocatore importante, che stimo molto. So quello che mi può dare e quando capisco che me lo può dare al 100%, lui gioca". Parole che lasciano il dubbio sulla titolarità del capitano. Pellegrini dal primo minuto o meno, l'obiettivo della Roma è dare, anche in Europa, una sterzata ai risultati ottenuti quando si gioca in trasferta. Magari ripetendo la prestazione dell'ultima vittoria, quella della partita a San Siro dello scorso anno che spalancò la strada verso la semifinale. Un traguardo che quest'anno sarebbe vissuto come un sogno.