La penna degli Altri 22/02/2025 09:45
E qualcuno voleva anche vendere Dybala agli arabi
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Sette mesi fa, la Roma ha vissuto un agosto pericoloso, con l'idea di vendere Paulo Dybala. L'ordine era stato impartito dalla dottoressa Souloukou, l'ex amministratore delegato dimissionato, per cui ancora non è stato ufficializzato l'erede dopo cinque mesi. Per Dybala c'era un club arabo pronto a mettere sul piatto oltre 20 milioni di euro netti a stagione per tre anni. Era tutto fatto, ma il giocatore ha detto no.
La Roma voleva vendere Paulo Dybala, il giocatore più forte che ha sul suo libro paga. Mourinho aveva ragione: c'è una Roma con l'argentino e una senza. Dybala ha confezionato una notte europea entusiasmante in una Roma che, da quando è tornato Ranieri, sta dimostrando che le ambizioni dell'estate scorsa non erano campate in aria. (...)
Non lo diciamo soltanto per la straordinaria doppietta che ha ribaltato il Porto, ma per quello che ha fatto vedere fino a che Ranieri non ha deciso di risparmiargli ulteriori fatiche, concedendogli l'ovazione di un Olimpico ai piedi dell'argentino.
Lo volevano vendere. Non sarebbe stato soltanto un insulto tecnico, al calcio, alla bellezza di un sinistro come ne abbiamo visti pochi altri in tanti anni che seguiamo il calcio. La colpa, gravissima, sarebbe stata doppia. Perché cederlo avrebbe voluto dire vendere un sogno. È un reato grave vendere un sogno. Imperdonabile. Dybala rappresenta proprio questo: il sogno. Quello di un popolo che sa riconoscere il campione che può rendere reale il sogno.
(Repubblica)