La penna degli Altri 07/11/2024 08:20
Svolta o addio: crocevia Juric
Sorride come se la pressione gli scivolasse addosso. Se qualcuno non conoscesse la situazione della Roma, dodicesima in campionato e ventesima nella mega classifica dell'Europa. League che premia soltanto le prime otto, relegando le altre sedici ad un turno di playoff, penserebbe ad uno Juric lanciatissimo. E invece, il tecnico croato naviga a vista. Questa sera ci sarà, domenica contro il Bologna probabile, dopo la sosta chissà. Se i Friedkin dovessero materializzarsi a Roma nei prossimi giorni come da più parti vengono evocati, il quadro sarà ancora più chiaro del messaggio ufficioso fatto trapelare dal club nella giornata di martedì. Perché la fiducia c'è ma a tempo. (...) Juric, nonostante il momento negativo, si sforza di guardare il bicchiere mezzo pieno: «Dopo Firenze abbiamo fatto due belle partite, a volte gli episodi determinano i giudizi. Ora qui in Belgio vogliamo vincere, ne abbiamo bisogno soprattutto per noi. Mi dispiace parlare di episodi, ma vedendo la partita di Verona perderla non è stato giusto. Contro il St Gilloise dobbiamo essere concentrati e fare una partita seria per il risultato, la classifica e il morale».Ci crede, incurante di quello che si dice in città e rimbalza sui media. Le voci si rincorrono, non c'è giorno che non ci sia un nuovo candidato alla sua panchina o cariche dirigenziali pronte ad essere nominate (Carnevali Ceo e Ranieri dt gli ultimi rumors), ma Juric guarda dritto: «Fin dall'inizio mi sono trovato bene, ho sentito sempre la fiducia. A volte gira male, bisogna resistere con idea e gioco, e migliorare ancora la concentrazione. Lo ripeto fino alla noia, a Verona abbiamo commesso errori noi, ne ha commessi l'arbitro e abbiamo subito in novanta minuti una sola ripartenza dove siamo stati puniti». (...) Dopo Firenze qualcosa almeno sembra esser cambiato nei rapporti con la squadra. Forse aver capito che al di là dei risultati non esiste la possibilità di un ritorno di Daniele, ha regalato la consapevolezza al gruppo che cambiare un secondo allenatore potrebbe rivelarsi un boomerang. (...)
(Il Messaggero)