La penna degli Altri 20/09/2024 09:02

«’Ndo sta Lina?». Miss Souloukou ha spaccato Roma

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Non siamo abituati ma qualsiasi americano che detiene un'azienda elegge un super dirigente a cui delegare pieni poteri. Il motivo è semplice: per prendere le macro-decisioni, la proprietà ha bisogno di essere lucida e oggettiva, e per farlo deve stare sopra le cose, non al loro interno. Quindi serve qualcuno che gestisca e sintetizzi il tutto in accurati report. Così come Cardinale ha scelto Ibrahimovic nel Milan, i Friedkin nel marzo 2023 avevano consegnato la Roma nelle mani di Lina Souloukou. E chi è Lina Souloukou, oltre a essere la mandante dell'esonero di Daniele De Rossi? È stata una degli oltre dieci candidati al ruolo di ad della Roma, scelta perché sulla carta perfetta per i Friedkin: donna, giovane (41 anni), navigata nel settore calcio tanto da essere un membro esecutivo dell'Eca, l'associazione dei club europei, ma lontana dalle complesse faccende pallonare della Capitale. […] Con il passare delle settimane e con un mercato completato oltre il termine proprio per i dubbi e le strane corsie imposte da Souloukou (l'arrivo di Abdulhamid, per dire, è figlio di un accordo commerciale con lo sponsor Riyadh Season, non certo un'intuizione di Ghislofi), si arriva alla goccia che fa traboccare il vaso: non far superare a Dybala le 14 presenze di almeno 45 minuti in modo da evitare il rinnovo automatico che costerebbe circa 30 milioni lordi. Non è l'unica mossa per tagliare i costi, obiettivo primario dell'ad giallorossa. Nell'ultimo anno ha smantellato intere aree del club, dal marketing allo scouting, licenziando per giusta causa o accollandosi cause intentate dai dipendenti, e ha imposto un ribasso degli stipendi anche ai direttori. Non al suo, però: gli 850mila euro netti all'anno più il milione di bonus legato al raggiungimento di determinati obiettivi più un'indennità di alloggio pari a 125mila euro all'anno più sei biglietti aerei andata e ritorno tra Roma e Atene per la famiglia ogni anno non sono in discusSimone. Fosse un'imperatrice, e lo sembra, Souloukou sarebbe Nerone che, convinto di essere un grande poeta, obbligava il popolo ad assistere alle sue esibizioni.

(Libero)