La penna degli Altri 23/09/2024 07:46

Juric parte bene, ma la curva fischia tutti

juric roma udinese

Un nuovo inizio, chissà se migliore dell’ultimo. Perché dietro c’è sempre una fine, che spesso fa male. Passerà, ma ora c’è da affrontare un altro, ennesimo, primo giorno. Ricominciamo. Un po’ a tentativi, cercando la serenità. Un inizio per Ivan Juric, un inizio per la società dopo la tragedia greca, un inizio per la squadra al terzo allenatore in otto mesi, un inizio per Pellegrini, mai un capitano era stato così fischiato a Roma, un inizio per i tifosi senza De Rossi, uno di loro in campo, quello che ce l’aveva fatta. Si riparte senza la magia collettiva che si respirava entrando all’Olimpico: manca la curva, mancano i cori, mancano gli applausi, manca l’affetto. […] Qualcosa di nuovo si è visto. Anzitutto tre gol, e sono già uno in più di quanti la Roma ne aveva segnati nelle prime quattro partite. C’è la prima vittoria. C’è il controllo del campo. C’è personalità. Nell’azione del primo gol, di Dovbyk dopo neanche 20 minuti, si vede il calcio che chiede Juric. C’è meno giro palla, si va subito alla ricerca del centravanti, Pisilli è il manifesto di questo calcio pensato in verticale: non gioca mai indietro né al lato. Poi le marcature a uomo dei difensori centrali, Angelino che annulla Thauvin seguendolo a tutto campo, lo spirito di sacrificio di El Shaarawy che non si limita a fare decine di volte tutta la fascia ma diventa difensore aggiunto quando serve.La rete di Dybala su rigore a inizio secondo tempo, e quella finale di Baldanzi, dimostrano che c’è qualcosa di nuovo, almeno tatticamente, almeno finché non arriva la fine della partita, vinta nettamente.

(La Repubblica)