La penna degli Altri 30/05/2024 09:05

Roma Femminile, Giacinti: "Il secondo scudetto? Sapevamo di essere una grande squadra. Rinnovo? Sto parlando con la società"

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MOLTODONNA - L'attaccante della Roma Femminile Valentina Giacinti ha rilasciato un'intervista esclusiva sull'edizione odierna del quotidiano, parlando della stagione appena conclusa e della rinnovata importanza delle donne nel mondo del calcio. Queste le sue parole.

In finale di Coppa ha segnato ma si è beccata anche un pugno in faccia. Come sta?
"La botta è passata. Quando è arrivato il pallone mi sono detta che non potevo non metterci la testa. Vada come vada ho pensato. Quando ho sentito il boato ho capito di aver fatto gol. Ero felicissima".

E' stata dura però.
"Sul 3-1 pensavamo al peggio. Difficile recuperare. Ma abbiamo dimostrato di essere un gruppo unito. Il lavoro ripaga sempre".

E' arrivato anche il secondo scudetto: ci credevate?
"Da dentro sapevamo di essere una grande squadra e di aver aggiunto valori importanti. Forse ci aspettavamo qualche passo falso in più. Abbiamo fatto un'impresa".

Beh, qualche passo falso tra dicembre e gennaio c'è stato.
"E c'è ancora un po' di rammarico. La cosa che più mi pesa è aver perso la Supercoppa. La testa voleva fare alcune cose ma le gambe non ci hanno aiutate".

Sui social ha oltre 220mila seguaci. Non si tira indietro: per esempio quando ha ringraziato i tifosi per uno striscione per Giulia Cecchettin. Sente la responsabilità di essere una che trascina il movimento?
"Sì, la sento. Ma sono felice perché alcune cose mi fanno emozionare. Anche al Giulio Onesti dove ci alleniamo ci sono molti ragazzini che mi vedono e si mettono a correre per chiedermi una foto. Non ti aspetti che loro guardino le nostre partite. Un grande segnale, come se non esistessero più degli stereotipi. Il calcio è calcio e basta".

Anche nella Roma ha esordito in questa stagione una ragazzina...
"Sì, Giulia Galli. Mettere piedi a 16 anni nella prima squadra non è semplice. Mi ha scritto in privato che sono stata sempre il suo punto di riferimento. Mi ha riempito d'orgoglio".

E lei punti di riferimento ne ha avuti? Ha più volte confessato di ispirarsi ad Alvaro Morata, attaccante dell'Atletico Madrid con un passato nella Juventus.
"Avevo 8-9 anni e ho iniziato a seguire Patrizia Panico e Melania Gabbiadini. Ma non è stato semplice vederle dal vivo".

Perché?
"Andare da Bergamo a Verona per una partita di calcio femminile era raro. Adesso per fortuna c'è anche la tv".

Le cose sono cambiate. Quest'anno in Serie A c'è stata anche una terna composta tutta da donne.
"Bello, ma deve diventare una normalità e non una notizia. Però se riduciamo un errore al sesso non è giusto. Bisogna pensare al ruolo di quel momento e basta. E' un arbitro. Donna o maschio che sia cambia poco. E poi tutti sbagliano".

Ma il professionismo vi ha aiutate?
"Era necessario, perché noi abbiamo dedicato e dedichiamo la vita allo sport. Ci servivano più tutele".

Chi ha creduto più in lei?
"In particolare nessuno. Ma sicuramente la mia famiglia e i miei amici più stretti mi hanno aiutata".

Però dopo lo scudetto dell'anno scorso ha svelato che quando era al Milan ha pensato di smettere. Cos'è successo?
"Una calciatrice deve sentirsi bene in un posto, deve sentire l'affetto. La cosa positiva è che sono riuscita a voltare pagina. Sono felice".

Ama i videogiochi, le serate con le amiche, la famiglia e soprattutto nonna Valeria. Il suo contratto scade nel 2025 ma ha comprato casa a Roma. Deve dire qualcosa ai tifosi?
"Ho comprato casa a Roma perché dove vivevo prima non riuscivo a vedere il tramonto. E questa cosa mi dava proprio noia. Rinnovo? Sto parlando con la società e sono serena. Vediamo come si conclude".

Meglio giocare da sola davanti o con Viens?
"Dipende. Con lei ho più spazio per attaccare la profondità".

Che poi in questo movimento lo fa come poche in Italia.
Sì, penso che sia la mia dote migliore. Oltre a vedere e sentire la porta".

Ora è in ritiro con la Nazionale, obiettivo Europei 2025. Ma alziamo l'asticella del club e pensiamo all'Europa: questa Roma l'anno prossimo può arrivare in fondo?
"Siamo migliorate in Champions League rispetto all'anno precedente. Con qualche innesto potremmo fare meglio, ne sono sicuro. Ma giocare ogni tre giorni non è semplice".