La penna degli Altri 29/04/2024 08:59

IL PUNTO DEL LUNEDÌ - CONDÒ: "Questa Roma non muore mai" - SORRENTINO: "Applausi a De Rossi e a chi l'ha scelto"

IL PUNTO DEL LUNEDI

La Roma esce da Napoli con un pareggio sofferto ma prezioso. Una squadra che non molla mai, come sottolinea Paolo Condò su La Repubblica: "La Roma però non muore mai. Ieri è stato Abraham, 365 giorni dopo l'ultima volta, a centrare la porta nei minuti finali. Giovedì a Udine ci aveva pensato Cristante. In quattro giorni fanno tre punti guadagnati all'ultimo respiro. Sono tantissimi.". Elogia De Rossi, invece, Andrea Sorrentino sulle colonne de Il Messaggero: "Immaginare questo scenario 104 giorni fa, quando il nuovo allenatore si insediò sulla panchina, sarebbe stato più che ardito. Quindi gli applausi a De Rossi continuano a scrosciare, e vanno anche a chi l'ha scelto, e in quel momento esatto intanto Mourinhopoli e diventata una città fantasma."


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


T. CARMELLINI - IL TEMPO

(...) La Roma si conferma squadra che non muore mai, che riesce negli ultimi minuti a dare quel colpo di reni in grado di rimetterla in piedi: stavolta ci pensa il gol di Abraham, esattamente un anno dopo il suo ultimo sigillo prima dell'infortunio (29 aprile 2023 col Milan). Al Maradona Napoli-Roma finisce 2-2 con i giallorossi che realizzano il ventesimo gol stagionale negli ultimi quindici minuti, il sesto all'overtime: numeri che allontanano l'ipotesi di coincidenze fortuite o casualità. La Roma è anche questo e in questo assomiglia molto al suo nuovo allenatore che ha nel suo carattere quella che nella Capitale viene definita «tigna»: voglia, cattiveria agonistica, quel plus in più tipico della Città Eterna che non ti fa mollare mai. (...)


A. SORRENTINO - IL MESSAGGERO

Quella di Turone fu una dolorosa questione di centimetri (Dino Viola dixit), ma il tempo passa e il calcio si aggiorna. Ora si inoltra nell'infinitamente piccolo e a volte corre in soccorso di chi sa rubare l'attimo, per ventura o per talento. Grazie al provvido marchingegno del fuorigioco semiautomatico i centimetri fatali di 42 anni fa a Torino diventano i fausti millimetri di Napoli; quelli che tengono in gioco Abraham e dunque la Roma sul gol del 2-2 al "Maradona". Tra qualche affanno e l'inevitabile stanchezza, ancora con un grande Svilar e con la solita topica di Renato Sanches, la corsa giallorossa alla Champions continua. Con una data da segnare in blu: il 12 maggio c'è Atalanta-Roma. Saranno giorni spettacolari e di pura emozione. In ogni caso immaginare questo scenario 104 giorni fa, quando il nuovo allenatore si insediò sulla panchina, sarebbe stato più che ardito. Quindi gli applausi a De Rossi continuano a scrosciare, e vanno anche a chi l'ha scelto, e in quel momento esatto intanto Mourinhopoli e diventata una città fantasma. (...)


P. CONDO - LA REPUBBLICA

(...) Anche alla Roma il pareggio va un filo largo, perché il Napoli per una volta ha spolverato l'argenteria giocando con qualità e soprattutto intensità. Anche quando è stanca, o ha messo un po' di energie da parte per la coppa in arrivo, La Roma però non muore mai. Ieri è stato Abraham, 365 giorni dopo l'ultima volta, a centrare la porta nei minuti finali. Giovedì a Udine ci aveva pensato Cristante. In quattro giorni fanno tre punti guadagnati all'ultimo respiro. Sono tantissimi. Certo, nello slalom parallelo del 34° turno hanno prevalso Atalanta e Lazio, che contro le terribili (in questo periodo) pericolanti non hanno mancato il colpo e si sono avvicinate. Anzi, Gasperini è potenzialmente sopra col recupero "impossibile" con la Fiorentina. Coraggio, Roma e Atalanta vadano in finale di Europa League: abbiamo bisogno di sei posti Champions.


G.D'UBALDO - CORRIERE DELLO SPORT

Un passo indietro per la Roma, così dicono i numeri, anche se alla fine conquista un punto in casa dei vin-cita/i dello scorso campionato. Per la prima volta con De Rossi in panchina non ha fatto un tiro in porta nel primo tempo. La tendenza ormai è questa nelle ultime sette partite: per sei volte la Roma non ha segnato nei primi 45 minuti di gioco. Troppo bassa, preoccupata soprattutto di opporsi agli attacchi del Napoli. l'atteggiamento del primo tempo è stato eccessivamente rinunciatario, la Roma ha cercato di abbassare i ritmi per far uscire fuori tempo il Napoli, è stata in difficoltà tatticamente, sotto tono, con qualche elemento non in giornata, a cominciare da Mancini, decisivo nel derby e contro il Milan in Europa League, ma che comunque ha evitato un gol nel finale. E' andata un po' meglio nella ripresa, quando la Roma ha cercato di prendere l'iniziativa, alzando il baricentro, ma restano le difficoltà nell'affrontare le grandi del campionato. (...)


U.TRANI . CORRIERE DELLO SPORT

Partita sottotono. Sintetico e realista. Inequivocabile, soprattutto. De Rossi inquadra la prestazione della Roma al Maradona. Sofferta e quindi ad alto rischio. Ma proprio nel pomeriggio più complicato, contro i campioni d'Italia uscenti, i giallorossi hanno messo dentro il campo il meglio del loro repertorio. Le giocate, le opzioni e le individualità che stanno caratterizzando questo gruppo dall'inizio della stagione e ancora di più da quando c'è Daniele in panchina. Semplicemente ecco in evidenza i pregi della squadra che si tiene stretto il quinto posto (adesso l'Atalanta sesta, però, è a meno due e ha una partita da recuperare contro la Fiorentina), restando protagonista nella corsa Charnpions. Il pari esterno contro il Napoli (2-2) conferma quanto la Roma riesca comunque a rimanere in partita, a prescindere dall'avversario e dalla competizione. Il dato più significativo è lo stesso che ha permesso ai giallorossi di andare a dama contro l'Udinese nel recupero di 24 minuti della partita sospesa il 14 aprile: gol al fotofinish. Pesantissimo. (...)