La penna degli Altri 01/12/2023 09:11

IL PUNTO DEL VENERDI’ - BARBANO: "Non c'è vera Roma senza le invenzioni di Dybala" - VOCALELLI: "Problema di giocatori, ma anche di gioco"

IL PUNTO DEL LUNEDI

La Roma pareggia in casa del Servette ed è condannata, con ogni probabilità, al playoff di febbraio se vuole proseguire la sua avventura europea. "Mourinho se l'è presa nel dopopartita con i giocatori, accusandoli apertamente di superficialità. Ma, e va detto, nella Roma c'è magari un problema di giocatori, ma anche di gioco. E non sempre, come è accoduto in campionato, possono essere i singoli a risolvere la pratica", questo il pensiero di Alessandro Vocalelli. Si concentra sui singoli Alessandro Barbano: "Non dico di Lukaku, sulla cui continuità è lecito scommettere fino alla fine. Ma di Dybala e Pellegrini. Non c'è vera Roma senza le loro invenzioni. Ieri l'argentino lo ha dimostrato ogni volta che ha toccato la palla con i suoi piedi fatati."


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


GAZZETTA DELLO SPORT - A. VOCALELLI

(...) Malgrudo le cose si fossero messe bene, con il “solito” gol di Lukaku, capace di sfruttare il primo pallone giocabile. A quel punto la squadra giallorossa, invece di provare a chiudere i conti, si è messa ad aspettare, finendo per incassare la rete del pareggio a inizio ripresa. Un atteggiamento incomprensibile, considerando anche quello che stava succedendo sul campo parallelo, con lo Slavia addirittura sotto con lo Sheriff. La Roma. invece di avvertire quanto fusse importante il momento, ha continuato nel suo calcio fatto solo di piccoli sospiri, senza mai trovare la rotta giusta. È finita con lo Slavia che, al contrario dellu Roma. ha continuato a provarci, guadagnandosi un rigore proprio all'ultimo secondo. La dimostrazione che conta, eccome se conta, il carattere che spesso invochiamo.La Roma no. La Roma non è riuscita a vincere una gura che era assolutamente alla sua portata, mettendosi così nella condizione peggiore di classifica: adesso non ci sarà neppure la possibilità di giocarsela sulla differenza reti. Ma per evitare il play off con la retrocessa dalla servirebbe quasi un miracolo. Mourinho se l'è presa nel dopopartita con i giocatori, accusandoli apertamente di superficialità. Ma, e va detto, nella Roma c'è magari un problema di giocatori, ma anche di gioco. E non sempre, come è accoduto in campionato, possono essere i singoli a risolvere la pratica. (...)



IL TEMPO - T. CARMELLINI

La Roma spreca una grande occasione e perde la vetta del girone di Europa League. Contro il modesto Servette non basta il gol di Lukaku e soprattutto non arriva la vittoria richiesta da Mourinho ai suoi che avrebbe cambiato tutto o comunque tenuto in gioco i giallorossi per chiudere in testa questa fase della Coppa. Invece la Roma si qualifica si, ma lo farà quasi sicuramente come seconda: cosa che in chiave sorteggio fa tutta la differenza del mondo. Perché dovrà affrontare le squadre che scenderanno dalla : e da lì può arrivare davvero brutta roba. La doccia fredda arriva al 95esimo perché nonostante il pareggio incolore, il risultato dello Slavia Praga teneva in corsa per il primo posto i giallorossi anche con l'1-1 in Svizzera. Poi il rigore beffa concesso ai cechi che ha cambiato tutto. Come ampiamente annunciato Mourinho cambia: Cristante arretra in difesa per far tirare il fiato a Mancini e anche a centrocampo il tecnico non rischia Pellegrini: dall'inizio e mette dentro con Bave e Aouar. In attacco ElSha con la coppia Dybala-Lukaku. Gli svizzeri partono forte, la Roma ci mette un po' a entrare in partita, ma quando arriva fa male subito. Dopo ventidue minuti primo affondo giallorosso e vantaggio firmato Lukaku che realizza il decimo gol stagionale e sblocca la Roma dopo 323 minuti di digiuno in trasferta. Due minuti e subito la palla del pareggio che però stavolta il colosso belga non sfrutta al meglio: probabilmente sarebbe finita lì. Invece da qui alla fine del primo tempo la squadra di Mourinho amministra anche perché dall'altra sfida del girone sembrano arrivare buone notizie. Ma nella ripresa cambia subito la prospettiva della serata. Cristante non è preciso in un intervento difensivo e gli svizzeri pareggiano. Il gol dell' 1-1 carica i padroni di casa e diventa tutta un'altra partita. Mou mette dentro un po' di qualità, tira fuori Aouar per Pellegrini e la Roma sembra andar meglio ma non decolla. Lì davanti è sempre Dybala-Lukaku e proprio dai due fenomeni arrivano le cose migliori: l'argentino ci va vicino almeno un paio di volte ma il gol non arriva. Mou cambia ancora, mette Belotti per un Dybala cotto, ma cambia poco. La brutta notizia arriva dopo novantacinque minuti di gioco, quando lo Slavia Praga da dischetto rimonta lo Sherif e allunga in vetta al girone. Roma qualificata ma il primo posto ora è tutto in salita. Per Mou bilancio in chiaroscuro ma va giù duro con i suoi: o almeno con qualcuno reo di non aver affrontato la gara con l'approccio giusto. Ora subito testa al : perché domenica sarà un'altra partita che la Roma non può permettersi di sbagliare.



CORRIERE DELLO SPORT - A.BARBANO

Tutto inizia e finisce in Dybala. È lui che accende la Roma con il suo fluido magico, passa tra le linee, velocizza il ritmo con tocchi di velluto, inventa e fallisce due volte il gol, corre e affanna, ma alla fine la sua fragilissima sorgente sì esaurisce e non c'è nulla da fare. I suoi errori pesano sulla trasferta elvetica che condanna i giallorossi, salvo miracoli nell'ultimo turno, allo spareggio contro i pescecani spiaggiati dalla . Paulo è croce e delizia di questa squadra di ordinaria qualità. Dove se fai un errore, lo paghi, perché l'energia per colpire negli ultimi. minuti stavolta non c'è. (...) Non sarà questo stop a fermare le ambizioni dì Mourinho, che gioca per andare in fondo in Europa e ha tutte le carte per farlo. Ma perché il suo obiettivo si realizzi occorre che gli uomini chiave di questa squadra ritrovino la condizione dei giorni migliori. Non dico di Lukaku, sulla cui continuità è lecito scommettere fino alla fine. Ma di Dybala e Pellegrini. Non c'è vera Roma senza le loro invenzioni. Ieri l'argentino lo ha dimostrato ogni volta che ha toccato la palla con i suoi piedi fatati. Quanto al capitano, nessuno dubita che è solo questione di tempo, presto Pellegrini tornerà il leader che serve a questa squadra per avere alternative negli ultimi trenta metri. Ma è con questo tempo che lo special dovrà fare i conti, in quella che si annuncia la più difficile e forse per questo la più stimolante sfida della sua avventura giallo-rossa, forse l'ultima.