La penna degli Altri 07/11/2023 07:22
Roma, primato dei gol in extremis: sono 9. E con il Lecce scatta un altro record
LEGGO (F. BALZANI) - Infinita, come mai prima d’ora. La zona Cesarini a Roma si chiama ormai “zona Mourinho“. È quel tempo che occupa l’ultimo quarto d’ora di gara in cui Dybala e compagni spesso e volentieri fanno scoppiare le coronarie dei tifosi. Come domenica contro il Lecce con i gol di Azmoun e Lukaku nel recupero, un inedito assoluto. Mai, infatti, la Roma aveva ribaltato una partita oltre il 90′, nemmeno con Totti e Bartelt nell’anno del 2-1 alla Fiorentina. Un inedito storico, ma non una novità. In Serie A la Roma ha già gonfiato la rete ben 9 volte oltre il 76′: nessuno fa meglio, in Europa ci riescono solo Barcellona, Stoccarda e Bayern Monaco. Ma è un’onda lunga quella di Mou, che parte da Roma-Sassuolo di due anni fa (gol di El Shaarawy per la vittoria numero 1000 dello Special One) e percorre Feyenoord, Milan, Verona, Juve o Monza. Un caso? No. Decisivi sono spesso i cambi di Mourinho (vedi Zalewski e Azmoun domenica), ma pure l’empatia trasmessa da tecnico e tifosi nei confronti di una squadra che non molla fino all’ultimo secondo. Finché l’arbitro non fischia. Una spinta emotiva che Mou spera di avere anche nel derby di domenica. Intanto c’è un altro dato che parla chiaro. Da quando Lukaku gioca titolare, quindi dalla quarta giornata, la Roma ha accumulato 16 punti in 8 partite. Meglio hanno fatto solo Inter e Juve. Anche qui non si può parlare di coincidenza. I gol di Big Rom serviranno anche nelle prossime due partite. A Praga, però, possibile turno di stop con Belotti che scalpita. Per il derby della Capitale Mou spera di recuperare Spinazzola e Pellegrini. Il capitano è rimasto colpito dai bellissimi striscioni in suo sostegno da parte della Curva Sud, ma solo domani saprà se potrà tornare in gruppo per preparare la sfida alla Lazio. Intanto l’ambiente Roma vive il ritorno di fiamma tra Totti e Spalletti. L’ex numero 10, in diretta da Fiorello, ha telefonato al ct della Nazionale accettando l’invito per un abbraccio e la visita ai piccoli pazienti del Bambin Gesù prima della gara della Nazionale del 17. Un’idea in realtà arrivata dalla Figc e da Gravina e subito sposata dai due ormai ex nemici.