La penna degli Altri 08/09/2023 09:25

Che cosa fare con i nuovi stadi? Adesso serve una risposta

stadio roma pietralata zone verdi

Chi ha visto la serie "Scugnizzi" dedicata alla storia della mitica Caserta fino allo scudetto del basket nel 1991, davanti a una scena deve avere a un certo pronunciato espressioni del tipo: "Cosa?" oppure: "Non può essere!". A noi è capitato. Ed è capitato quando si raccontava della costruzione del Palamaggiò, la "casa" simbolo di quell'avventura vincente, in soli 100 giorni, nel lontano 1982. [...] quella vicenda colpisce in un Paese e in un'epoca in cui il tema della costruzione di nuovi impianti è da anni schiava di un continuo "vorrei ma non posso" che ha bloccato negli anni quasi tutti i tentativi. Ieri è cominciata la fase di ascolto per lo , uno dei progetti più avanzati in un panorama pieno di molti punti interrogativi. [...] Ai tempi del governo Draghi si era ipotizzato un fondo statale che potesse servire da garanzia per incoraggiare investimenti dei privati. Con l'attuale governo è nato invece un comitato che però non è riuscito a trovare una formula capace di dirimere la questione numero: un nuovo "patto" fra lo Stato, inteso anche come amministrazioni locali, e imprenditori, calcistici e non, interessati alla costruzione. [...] Apparentemente tutti sono d'accordo su tutto: eppure si viaggia a ritmi da lumaca. È il momento di uscire dal genericismo: che cosa può fare lo Stato per gli stadi? Non può pagarli, certo, la priorità è l'impiantistica diffusa, ma sulla velocità delle procedure e sull'itinerario pieno di trappole che chi investe deve sopportare, davvero non si può fare niente di più? [In 15 anni sono nati o rinati 32 stadi in Polonia, 31 in Turchia, 18 in Germania, 12 in Inghilterra e in Francia: è così complicato individuare modelli sostenibili in questo grande mosaico? Si può provare a immaginare un dialogo Stato-calcio senza reciproche ipocrisie dicendosi le cose come stanno e come possono cambiare?

(Gazzetta dello Sport - V. Piccioni)