La penna degli Altri 24/07/2023 08:43
Abbandono e vergogna a Campo Testaccio
IL TEMPO (V. CONTI) - L'erba ad altezza uomo si spinge al di là dei cancelli.
Oltrepassa ogni insenatura libera, estendendosi per metri. Piante infestanti, alberelli fra icespugli, rami caduti e arbusti invadono l'area. L'ex glorioso stadio dell'As Roma, Campo Testaccio in I Municipio, si è trasformato in un campo di vegetazione spontanea sterminata. E con il caldo devastante di questi giorni il rischio incombente di possibili incendi non è una chimera. I timori dei residenti si mescolano a quelli dei passanti. «Basta incrociare un mozzicone di sigaretta lasciato acceso e potrebbe essere l'irreparabile qui...», si commenta osservando la distesa verde secca in più punti. Un fermo immagine che si somma al degrado del luogo, tornato imperante sia all'interno sia all'esterno, che continuiamo a denunciare su queste pagine oramai da mesi. Tra rifiuti «a gogo», a tratti nascosti dalla flora straripante, e materiali di risulta all'ingresso cartoni, tavole, lattine, buste e indumenti sparsi. Dentro è impossibile non notare sacchetti di immondizia, vetro, plastica... La vicenda è di quelle intricate. C'è un concessionario, l'Asd Testaccio 1968, che ha ancora un margine di licenze da recuperare. L'area di via Zabaglia, nel 2006, era stata, infatti, inserita tra quelle destinate ad ospitare un PUP, Piano urbano parcheggi, da oltre 250 posti auto. Il parcheggio interrato non ha mai visto la luce e, al termine di un contenzioso legale, il Consiglio di Stato ha revocato la concessione al Consorzio Romano Parcheggi e qualche anno dopo l'aula Giulio Cesare ha provveduto a stralciare l'area dal PUP. Il nuovo progetto di riqualificazione di Campo Testaccio doveva essere consegnato dal concessionario entro novembre dello scorso anno. Così ci aveva riferito ad ottobre 2022 l'assessore capitolino allo Sport, Alessandro Onorato, sottolineando come gli uffici del Dipartimento Sport fossero «pronti a valutarlo con la massima attenzione e nei tempi tecnici più brevi possibili, per restituire quanto prima al quartiere e alla città lo storico spazio sportivo». Ci si è allungati di parecchio: si è tuttora in una fase di inter-locuzione, c'è un tavolo aperto. «Il concessionario sta mettendo a punto 11 progetto e approfondendo con gli uffici i dettagli tecnici», aggiornano dall'assessorato allo Sport di Roma Capitale. E intanto che si aspetta si scade nel limbo di responsabilità per la gestione del contingente, che preoccupa non poco i cittadini. La pulizia della parte esterna con cui confina la ex struttura è di competenza municipale; la manutenzione del campo dovrebbe invece ricadere in capo anche al concessionario. Risultato: tra fermi, lacci e lacciuoli e attese di mezzo, il quadro sotto gli occhi dei romani e pure dei turisti in visita nel rione è servito a sufficienza.